Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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1 fredda, & in conſequenza contraria di qualità à l'eſſalationi, che
ſono calde, e ſecche, le ſi opponeſſe, e contraſtãdo le ricacciaſſe
in giù per forza: onde in quel contraſto ſi cagionaſſe gran mo-
uimento d'aria, e ſucceſsiuamente il vento; intorno à che ſi
potrebbono addurre di molte coſe, che non occorre in queſto
luogo riferire.
Ma chi deſidera di hauerne compita notitia,
ricorra à l'Anemologia del noſtro Molto Illuſtre Signor Fede-
rigo Bonauentura; che pur hora ſe ne viene in luce, e vi trouarà
tutta la materia de' venti ſottiliſsimamente eſſaminata, e con
molta dottrina pienamente riſſoluta.
A noi baſti dire, che ſpiri-
to ſecondo il noſtro Herone, è propriamente l'aria commoſſa
nelle machine, e nelli vaſi ſpiritali, mediante il contraſto che
fanno alcuni elementi vno con l'altro.
Il luogo è termine di
quel corpo, che contiene, & ogni luogo, come luogo, è
preciſamente eguale al corpo contenuto: ma ſe inquanto che
contiene, ſi poſſa dire maggiore, importa conſiderare quã-
to al noſtro intẽto.
Oltra di queſto, ogni corpo è forza che ſia
in qualche luogo, & in ogni luogo è neceſſario che vi ſia qual-
che corpo; e l'ambito, e circonferẽza del cielo è luogo cõmune
de l'univerſo.
Il Moto molte ſpecie, ma tre ſono le conſide-
rate da Mecanici, cioè l'attrattione, quello che ſi ſoſpingen-
do, il terzo che è naturale, come delle coſe greui al centro, e
delle leggieri à l'alto, il moto de l'attrattione, e del ſoſpingi-
mento conſiderato dal Mecanico è ſempre con violenza, ſe be-
ne il Cardano pare che tenga il contrario, affermando che
auenga dalla propria forma de l'elemento, che abboriſce la
rarità, ò denſità maggiore di quello che à lui può per natura
conuenire .
Il moto violento è più gagliardo nel principio,
e nel mezzo, ſi come il naturale più forza nel fine.
Quat-
tro ſono le cagioni, che rendono il moto violento veloce, e
durabile: prima che la cagione mouente moua da principio
velocemente: ſeconda, che moua per lungo ſpatio: terza, è la
diſpoſitione del mezzo, per il quale ſi moue, che habbia in ſe
tal rarità che non impediſca il moto: quarta, è la figura della
coſa che moue, e che vi en moſſa, ch'vna poſſa prontamẽte ope-
rare, e l'altra riceuere l'impreſsione.
Neſſuna coſa ſi moue ſen-
za motore, e la coſa moſſa con violenza, non il principio del

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