DelMonte, Guidubaldo, Le mechaniche

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1dottrina in due manìere; l'vna ìn quanto và ſpeculando, & con ragione
diſcorrendo ſopra le coſe, che s'hanno à fare, ſeruendoſi dell' Arithmetica,
della Geometria, dell' Aſtrologia, & della Filoſofia naturale: & l'altra che
poſcia le manda ad eſecutione, & haue neceſsita dell'eſſercitio, & lauoro
delle mani, vſando l'Architettura, la Pittura, il diſegno, l'arte de' fabri,
de'legnaiuoli, de'muratori, & d'altri meſtieri tali, per modo che ella vie­
ne ad eſſere meſcolata, & in parte compoſta della naturale Filoſofia, delle
Matematiche, & delle arti manuali.
Per laqual coſa chiunque ſi troua
dotato d'ingegno acuto, & da fanciullo hà incominciato ad apprendere le
già dette ſcienze, & ſa diſegnare, & lauorare di ſua mano, potrà nel vero
ottimo Mechanico, & inuentore, & facitore di opere marauiglioſe riuſcire.
Infinite parti, & vtilißime à gli huomini comprende queſta noti­
tia, & in guerra, & in pace, ne i commodi della città, della villa, & della
mercatantia, & in altri; peroche la Medicina toglie da lei i difici per ri­
porre le oſſa ſmoſſe, & rotte ne i ſiti ſuoi.
Onde pone Oribaſio nel libro delle
Machine, diuerſi iſtrumenti preſi dalla Mechanica, & conuertiti nell'vſo del
la Medicina, come il Triſpaſton di Archimede: l'arte del nauigare ricono­
ſce anco diuerſi aiuti, come il timone, co'l quale, collocato di dietro, ouero
alle bande del nauilio ageuolmente lo moue, & dirizza, quantunque per
riſpetto à tutto il corpo del vaſello piccioliſsimo ſia.
I remi, che à guiſa di
leua lo ſpingono innanzi, & l'arbore, & la vela ſono pur di ſua inuentio
ne.
I molini, i quali ſi girano co'l vento, con l'acqua, & con la forza vi­
ua: & i piſtrini, le carra, gli aratri, & altri ordigni di villa; il peſare con
la bilancia, & con la ſtadera; il cauare l'acqua da pozzi con le grù, ouero
cicogne, dette da latini toſsenoni, che ſono come grandisſime bilancie, &
con le rote, & altre coſe tali ſi riducono alla Mechanica.
La ragione pa­
rimente del condurre le acque, & da profondisſime valli in alto farle ſur
gere uà ſotto lei.
Chiamarono gli antichi coloro Mechanici ancora, i quali
co'l fiato, ò vento, ouero acqua, ò corde, ò nerui faceuano vedere, & vdi
re effetti miracoloſi; come ſuoni diuerſi, & canti d'augelli, & fin ad eſpri­
mere la voce humana in parole: & quelli che con horologi, i quali ſi mo­
uono da ſe ſtesſi con rote, ò da acqua, ò da ſole il tempo miſurarono, & di­
ſtinſero in hore.
Appartengono alla Mechanica gli facitori delle Sfere
compartite ne'ſuoi cieli, co'l mouimento de'Pianeti, & di tutti i corpi
celeſtiali à ſembianza dell'vniuerſo mondo, & ciò mediante il mouimen­
to eguale, & in giro, che loro daua l'acqua, di cui la fama ſuona eſſere
ſtato Archimede Siracuſano il primo maeſtro.
il mouere etiandio con poca

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