1ta, & Illuſtre Corte mi ſarei restato tutta ſtate: per che am
mendue que Signori Illustrißimi quaſi me ne sforzauano;
il bel paeſe, l'aria perfetta, la bella Terra di Carrara, le ho
norate e comode habitationi, le piaceuolißime ville, le dol
cißime conuerſationi di que Gentil'huomini, l'honeſtißime
accoglienze di quelle Gentil'donne, che ſeguitano la Signora
Marcheſa Illustrißima, la dotta compagnia del virtuoſißi
mo Ghirlanda; e i dottißimi ragionamenti, che le ricche e
copioſe viuande mattina e ſera à Tauola condiuano, ſi mi
piaceuano; che io ſenza dubbio neſſuno mi ci ſarei fermato
ma la neceßità di trouarmi preſto in Firenze, ha potuto que
sta volta piu ella ſola, che non hanno potuto tutte le altre
coſe di ſopra racconte: Se la preſenza mia inuerità vi pia
ce, quanto voi dite; io me ne tengo di buono: perche il pia
cere, à chiunque piace, à buoni, à quali voi piacete, & à chiun
que ha ottimo giuditio, qual voi hauete; è pur aſſai: Ma ſia
mi io, come io mi voglia; che io tutto ſon vostro: però quan
to io piu voleßi, per voi tanto meglio ſarebbe: per che haure
ſte vno amico, del cui molto valore (ſe egli molto foſſe)
voi à vostra poſta vi potreste valere: Che egli vi piaceßino
& vi piacino i comodi miei; e vi diſpiaceſſe il douer reſtare
ſenza me, piu lungo tempo, che voi non haureſte voluto, aman
domi, quanto mi amate; vi credo, mentre che io dal mio miſu
ro l'animo vostro; à me ſempre furono e ſaranno care le vo
ſtre comodità, e diſcara l'aſſenza vostra; però douendomi io
infra due giorni partire di Piſa per la volta di Firenze; la lon
tananza dell'uno, e dell'altro di noi, ad ammendue porterà
vgual diſpiacere; ilquale non di meno ſi dourà temprare con
la ragione, e col douere delle amicitie comune; laquale richie
de da l'uno, & da l'altro di no i, che alla giornata a quel ſi at
tenda, che l'occaſione de tempi ne porge.
mendue que Signori Illustrißimi quaſi me ne sforzauano;
il bel paeſe, l'aria perfetta, la bella Terra di Carrara, le ho
norate e comode habitationi, le piaceuolißime ville, le dol
cißime conuerſationi di que Gentil'huomini, l'honeſtißime
accoglienze di quelle Gentil'donne, che ſeguitano la Signora
Marcheſa Illustrißima, la dotta compagnia del virtuoſißi
mo Ghirlanda; e i dottißimi ragionamenti, che le ricche e
copioſe viuande mattina e ſera à Tauola condiuano, ſi mi
piaceuano; che io ſenza dubbio neſſuno mi ci ſarei fermato
ma la neceßità di trouarmi preſto in Firenze, ha potuto que
sta volta piu ella ſola, che non hanno potuto tutte le altre
coſe di ſopra racconte: Se la preſenza mia inuerità vi pia
ce, quanto voi dite; io me ne tengo di buono: perche il pia
cere, à chiunque piace, à buoni, à quali voi piacete, & à chiun
que ha ottimo giuditio, qual voi hauete; è pur aſſai: Ma ſia
mi io, come io mi voglia; che io tutto ſon vostro: però quan
to io piu voleßi, per voi tanto meglio ſarebbe: per che haure
ſte vno amico, del cui molto valore (ſe egli molto foſſe)
voi à vostra poſta vi potreste valere: Che egli vi piaceßino
& vi piacino i comodi miei; e vi diſpiaceſſe il douer reſtare
ſenza me, piu lungo tempo, che voi non haureſte voluto, aman
domi, quanto mi amate; vi credo, mentre che io dal mio miſu
ro l'animo vostro; à me ſempre furono e ſaranno care le vo
ſtre comodità, e diſcara l'aſſenza vostra; però douendomi io
infra due giorni partire di Piſa per la volta di Firenze; la lon
tananza dell'uno, e dell'altro di noi, ad ammendue porterà
vgual diſpiacere; ilquale non di meno ſi dourà temprare con
la ragione, e col douere delle amicitie comune; laquale richie
de da l'uno, & da l'altro di no i, che alla giornata a quel ſi at
tenda, che l'occaſione de tempi ne porge.