1appena immersa nell'acqua ghiacciata, richiamò a sè l'attenzione degli Ac
cademici, i quali designarono il fatto stesso col nome di salto dell'immer
sione, e notarono che non dipendeva da alcuna alterazione intrinseca del
l'acqua, ma da cagioni estrinseche del vaso (ivi, pag. 93).
cademici, i quali designarono il fatto stesso col nome di salto dell'immer
sione, e notarono che non dipendeva da alcuna alterazione intrinseca del
l'acqua, ma da cagioni estrinseche del vaso (ivi, pag. 93).
Intraveduta sagacemente la causa produttrice di quell'inaspettato salto,
vollero veder che altro effetto facesse a sommerger le palle stesse, tuttavia
piene di varii liquori, nell'acqua calda, piuttosto che nella ghiacciata, e tro
varono che avveniva tutto il contrario “ perchè i livelli de'suddetti liquori
s'abbassano sensibilmente e quasi pigliano un tempo per sollevarsi, come
chi vuole spiccare un salto ” (ivi, pag. 117).
vollero veder che altro effetto facesse a sommerger le palle stesse, tuttavia
piene di varii liquori, nell'acqua calda, piuttosto che nella ghiacciata, e tro
varono che avveniva tutto il contrario “ perchè i livelli de'suddetti liquori
s'abbassano sensibilmente e quasi pigliano un tempo per sollevarsi, come
chi vuole spiccare un salto ” (ivi, pag. 117).
L'una e l'altra di queste due nuove e curiose osservazioni occorsero
ad esser fatte dall'Accademia, nell'autunno del 1657, e benchè la notizia
potesse esser trapelata al di fuori e andata attorno molto tempo innanzi,
non fu nulladimeno divulgata che dal libro dei Saggi. Comunque sia però,
Isacco Vossio, nel 1663, in un suo libro intitolato De motu maris et ven
torum, divulgò le osservazioni fatte già sei anni prima dai Nostri, colle pa
role seguenti: “ Porro aquam etiam modico calore aut frigore dilatari et
constringi manifeste patebit si quis vitrum amplioris uteri et angusti orifi
cii aqua frigida plenum calidae aut tepenti tantum aquae immerserit. Post
primam coarctationem, quae momentanea est et aquam frigidam ad subitum
contactum paululum facit subsidere, eadem mox adscendet, idque ad legem,
et proportionem calidae foras ambientis. Quod si aquam vitro contentam mo
dice calefeceris, ac frigidae immerseris, contrarium videre est. Primo quippe
aliquantisper ascendit aqua propter repentinum frigidae contactum 17[Figure 17] qui,
dum calorem inclusum per orificium expellere conatur, una quoque inclu
sam propellit aquam. Peracto hoc momentaneo motu, sensim contrahitur
moles aquae, et ad inferiores orificii partes descendit ” (Hagae Com. pag. 49).
ad esser fatte dall'Accademia, nell'autunno del 1657, e benchè la notizia
potesse esser trapelata al di fuori e andata attorno molto tempo innanzi,
non fu nulladimeno divulgata che dal libro dei Saggi. Comunque sia però,
Isacco Vossio, nel 1663, in un suo libro intitolato De motu maris et ven
torum, divulgò le osservazioni fatte già sei anni prima dai Nostri, colle pa
role seguenti: “ Porro aquam etiam modico calore aut frigore dilatari et
constringi manifeste patebit si quis vitrum amplioris uteri et angusti orifi
cii aqua frigida plenum calidae aut tepenti tantum aquae immerserit. Post
primam coarctationem, quae momentanea est et aquam frigidam ad subitum
contactum paululum facit subsidere, eadem mox adscendet, idque ad legem,
et proportionem calidae foras ambientis. Quod si aquam vitro contentam mo
dice calefeceris, ac frigidae immerseris, contrarium videre est. Primo quippe
aliquantisper ascendit aqua propter repentinum frigidae contactum 17[Figure 17] qui,
dum calorem inclusum per orificium expellere conatur, una quoque inclu
sam propellit aquam. Peracto hoc momentaneo motu, sensim contrahitur
moles aquae, et ad inferiores orificii partes descendit ” (Hagae Com. pag. 49).
La copia del libro, da cui s'è trascritto questo passo, conservasi nella
Biblioteca del R. Arcispedale di S. M. N. di Firenze, ed appartenne a Vin
cenzio Viviani, che vi fece di mano propria e v'appose in calce e in mar
gine osservazioni e note scritte con lapis piombino. In una di queste osser
vazioni, che si riferisce al passo, nel punto da noi sopra contrassegnato con
asterisco, il Viviani dice: “ Goffa ragione! Oh quanto vi tornerà nuovo, si
gnor Vossi, l'allargamento e stringimento del vaso per cagione del caldo
e del freddo! ”
Biblioteca del R. Arcispedale di S. M. N. di Firenze, ed appartenne a Vin
cenzio Viviani, che vi fece di mano propria e v'appose in calce e in mar
gine osservazioni e note scritte con lapis piombino. In una di queste osser
vazioni, che si riferisce al passo, nel punto da noi sopra contrassegnato con
asterisco, il Viviani dice: “ Goffa ragione! Oh quanto vi tornerà nuovo, si
gnor Vossi, l'allargamento e stringimento del vaso per cagione del caldo
e del freddo! ”
Benchè dunque fosse già divulgato il fatto del salto dell'immersione,
par che ancora nel 1663, dai fisici stranieri non se ne sia indovinata la causa,
la quale fu subito speculata e sperimentalmente dimostrata in varii modi
nella stessa nostra Accademia. E in verità il Segretario, dop'aver descritto
le due osservazioni del repentino sollevarsi nel collo i liquori, quando la
palla di cristallo sia immersa nell'acqua ghiacciata, e del repentino abbas
sarsi quando invece sia immersa nell'acqua calda; soggiunge essere un tal
pensiero venuto in mente agli Accademici per render la ragione dei nuovi
fatti osservati: “ Il pensiero fu che l'apparenza di que'subiti movimenti,
par che ancora nel 1663, dai fisici stranieri non se ne sia indovinata la causa,
la quale fu subito speculata e sperimentalmente dimostrata in varii modi
nella stessa nostra Accademia. E in verità il Segretario, dop'aver descritto
le due osservazioni del repentino sollevarsi nel collo i liquori, quando la
palla di cristallo sia immersa nell'acqua ghiacciata, e del repentino abbas
sarsi quando invece sia immersa nell'acqua calda; soggiunge essere un tal
pensiero venuto in mente agli Accademici per render la ragione dei nuovi
fatti osservati: “ Il pensiero fu che l'apparenza di que'subiti movimenti,