Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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1meza peſtilenza. In queſti luoghi adunque non boreali, non ſi
facciano
riſari troppo ſpeſſi, ſe gia da ſua natura il ſito non fuſſe
tanto
arſiccio, che una ragioneuole humidità portaſſe piu preſto
qualche
temperamento ne'ſecchiſſimi giorni della state, che altri­
menti
.
non è coſi ne'prati, perche non s'adacquano ſe non ogni
quindeci
giorni una uolta, & l'humido loro non è paludoſo, ne tale
che
non ſi poſſa ageuolmente diſſoluere da'raggi del ſole: anzi ſe le
campagne
de'prati fuſſero grandiſſime, & adacquate ogni quindi­
ci
giorni una fiata, porterebbono queſta utilità, che l'aere tempe­
rato
da'uapori loro, non ſarebbe ſouerchiamente ſecco, ſi che fuſſe
di
eſtremo danno alla ſalute de gli animali: potendo anco dare oc­
caſione
, che talhora ſi leuaſſero uapori piaceuoli dalla terra, li
quali
nella meza regione dell'aere conuertiti in acqua, ſcendeſſero
di
nuouo in quelle pioggie, che ſono tanto deſiderate nelle ſecchiſ­
ſime
, & caldiſſime stagioni.
le quali pioggie tanto piu ſarebbeno
utili
, quanto meno haurebbeno di quel ſapore amaro, che, come
dice
Teofraſto, ſogliono hauere, quando per gran forza del calore
del
ſole ſono tirati uapori aduſti dall'arſiccio, & quaſi in tutto ab­
bruggiato
terreno, & traſmutati in pioggia amara, et molto dan­
noſa
ſi per dar l'humido alle piante, & per dar l'acqua, che ſi be­
ue
a'pozzi, & alle ciſterne, come per alzare un quaſi fuoco naſco­
ſto
nell'aere, nimiciſſimo al fonte della uita, & al fine della reſpi­
ratione
.
In ſomma il beneficio, che ci promettono i precetti di
Aetio
, & di tutti li medici di maggiore autorità, quando uoglio­
no
, che ne'tempi caldiſſimi bene inaffiate le stanze de gli amalati
di
febri acute, ſi puo generalmente aſpettare dall'inacquarſi le can­
pagne
al tempo della state.
Solamente ſi potrebbe dubitare, che
eſſendoui
grandiſſima copia di fieno, & conſeguentemente di leda­
me
fatto da gli armenti, che lo mangiaſſero, non ſi generaſſero poi
anco
quei danni, che poſſono nuocere alla ſanità de gli huomini per
l
'abondante stercoratione.
Io ſò, che Heſiodo ne'ſuoi libri della
agricoltura
è stato lodato da molti buoni, & graui Filoſofi, per­
che
non fece memoria alcuna dello sterquilinio; giudicandoſi, che
egli
drizzaſſe piu preſto i ſuoi documenti alla ſanità de gli huomi­
ni
, che all'abondanza, & alla ricchezza: concioſia, che ſe bene
dal
ledame ne uenga maggior copia de'frutti della terra, pure eſſi
hanno
poi com ſeco l'humido col quale ſi ſono paſciuti, & accreſciuti

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