Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              neficio publico: & le dono vn picciolo di quei frutti,
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              del ſapor de'quali ho gia detto, ch'ella guſtandoli ſuol
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              ſentire honeſtiſſimo piacere. </s>
              <s>Queſti ſono tre diſcorſi,
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              fatti da me ſopra vna machina, la quale eſſendo for­
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              mata con belle ragioni mathematice, & naturali; ſpe­
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              ro, che debba eſſere d'ineſtimabile vtilità a quaſi tut­
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              ti gli huomini, & a tutte le prouincie: non ſolo per­
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              che è atta a portare il nutrimento dell humido, quan­
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              do manca loro, all'herbe de'prati, alle biade, & a tut­
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              te le piante; ma anco perche potrà alzar l'acque a gli
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              eſſerciti, & alle terre murate per bere, & per diuerſi
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              altri vſi di grandiſſima commodità. </s>
              <s>E'vero, che que­
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              ſto dono non è intieramente fatto di mio; auenga che
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              la maggior parte di lui ha hauuto origine dalla libera­
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              lità, & dal fauore dell'Illuſtriſſimo ſuo padre; il quale
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              m'ha aiutato alla buona riuſcita di queſta impreſa
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              quanto poſſa magnanimo, & intendente Signore bene
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              animato, & induſtrioſo ſeruidore. </s>
              <s>Nulladimeno pre­
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              go humilmente V. Ecc.che l'accetti da me, ſe non per
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              altro almeno perche è pure accompagnato dalla gran­
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              de oſſeruanza, che ho ſempre tenuto verſo il corteſiſ­
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              ſimo ſangue ſuo. </s>
              <s>Et poſcia che la riuerenza, & l'affet­
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              tione mia ſono creature de'meriti di lei, io deſidero
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              grandemente, ch'ella ſi degni riporle nelluogo di quel­
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              le coſe, delle quali ella penſa di ſeruirſi, come di par­
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              te di ſua vera, & legitima poſſeſſione, o paterna here­
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              dità. </s>
              <s>Io nell'auenire non ſarò molto ſollecito in mo­
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              ſtrarmi alla preſenza di lei; perche ſo, che fra l'altre
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              ſue buone parti, ella non tiene piu conto di quel che
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              ſi conuiene, di queſte ſuperficiali cerimonie. </s>
              <s>Sarò pe­
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              ro ſempre apparecchiato ouunque io mi ritroui, per
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              ſeruirla, & vbidirla ſe le piacerà di comandarmi, od
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              io mi ſentiro atto a fare coſa vtile, & honoreuole per
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              lei. </s>
              <s>In queſto mezo, per quanto mi ſarà conceſſo da
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              miei ordinarij ſtudij delle prattiche di medicina, ſot­
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              to l'ombra ſua attenderò a teſſere alcune tele (s'io
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              m'inganno) d'vtiliſſime ſila: fra le quali n'è gia leua-</s>
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