Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1re piu uno habito, che un' altro. L'altra è, che non coſi agecuolmente s'acquiſtano i belli habiti,
di leggieri alcuno merita eſſer con i chiari nomi di quelli chiamato.
Il che coſi eſſendo, l'huomo
auueduto
s'affatica, & pratica con le perſone eccellenti, & non ſeduce ſe medeſmo, credendo ue
ramente
di ſapere, quello che egli ueramente non ſa.
Diuidonſi gli habiti in queſto modo, che al­
tri
ſono dello intelletto, altri della uolontà noſtra.
Gli habiti dello intelletto ſono ditre manie­
re
.
Alcuni non laſciano lo intelletto piu al uero, che al falſo piegare, come è la opinione, il ſo­
ſpetto
, la credulità: Altri uolgeno la mente humana dal uero, & di fermo al falſo la torcono.
co
me
ſe alcuno da falſi principij diſpoſto, al uero per modo alcuno conſentire non poteſſe: & que­
ſto
mal habito ſi chiama Ignoranza praua.
La terza maniera di habiti è quella, che auuezza
lo
intelletto al uero, di modo, che egli non ſi può alla falſità, & all' errore per alcuna uia riuol­
gere
; Degna ucramente & precioſa qualità, & conditione di habito, come quella, che lieui la
inſtabilità
dell' oppinione, chiariſca il ſoſpetto, & induca la certezza, & la fermezza della ue­
rità
.
Ma perche il uero nelle coſe diuerſamente ſi truora: però d'intorno al uero nelle coſe mol­
ti
ſono gli habiti dello intelletto.
Dico adunque nello intelletto humano eſſer un' habito del ue­
ro
, che di neceſſità adiuiene, & un' altro habito di quel uero, che non è neceſſario, detto da
Filoſofi
Vero contingente.
Il Vero neceſſario è quello, che per uera, & certa ragione ſi con
chiude
.
& oltra di queſto uero neceſſario è quello, che per proua de alcuna coſa ſi piglia. & fi­
nalmente
uero neceſſario è quello, che della proua, & della coſa prouata è compoſto.
La onde
dalla
predetta diuiſione tre maniere di habiti d'intorno al uero neceſſario ci ſono manifeſte.
La
prima
è nominata Scienza, che habito è di concluſione per uera & neceſſaria proua acquiſtato.

La
ſeconda è detta Intelletto, che è habito de i principij, & delle proue, & ritiene il nome della
potenza
dell' anima, nella quale egli ſi truoua: la onde è nominato, Intelletto.
imperoche allo
acquiſto
di quello non ui concorre altro habito precedente: ma conoſciuti i termini, cioè ſapen­
doſi
la ſignificatione de i nomi: di ſubito lo intelletto ſenza altra proua, ſolo da diuini raggi il­
luſtrato
del lume naturale conoſce, & conſente eſſer uero quello, che gli è propoſto.
Però Dan
te
chiama il conoſcimento di queſto uero, prima notitia.
& quel uero, primo uero. i Filoſofi,
primi
concetti, o Dignità, o Maſſime ſogliono chiamare.
Da queſto habito detto intelletto, han­
no
hauuto uigore, & forza ſpecialmente le Mathematice.
perche in quelle ſono queſte notitie
manifeſtiſſime
, & benche picciole ſiano di quantità, ſono però di ualore ineſtimabile.
Per ſape
re
adunque conchiudere molte coſe da i proprij principij, (che altro non è, che hauere ſcienza)
biſogna
prima acquiſtarſi lo Intelletto: cioè l'habito, che conoſce i principij.
che io in queſto luo
go
chiamerei, Intendimento, per non confondere i uocaboli delle coſe: perche intelletto è nome
di
potenza & di uirtu dell' anima, che intende: & intendimento è operatione, ouero habito di
quella
potenza.
La terza maniera è detta Sapienza, che è pronta & iſpedita cognitione delle
proue
alle conchiuſioni applicate.
Et come lo acume della diuina intelligenza penetra per entro
al
mezo di ogni coſa, coſi ad uno riſuegliamento dello intelletto habituato in molte ſcienze, &
nella
cognitione di molti principij ſi ritroua il uero: & queſti ſono gli habiti dello intelletto d'in­
torno
al uero neceſſario: cioè d'intorno al uero, che non puo eſſere, che non ſia, ne i quali non
ſi
è ritrouato quello habito, che noi Arte chiamamo: propriamente dico, perche hora ſiragio
na
con i proprij, & ueri uocaboli delle coſe.
Hora uediamo ſe tra gli habiti, che ſono d'intorno
al
uero Contingente ſi troua l'Arte.
Dico che nelle coſe fatte da gli huomini, perche dipende­
no
dalla loro uolontà, che non piu a queſto, che a quello è terminata, non ſitroua quella neceſ­
ſità
, di che ſopra dicemmo.
& altre di quelle ſono pertinenti alla unione, & conuerſatione, al­
tre
conuengono all utilità, & commodo uniuerſale.
La regola di quelle è nominata Pruden­
za
, che è habito moderatore delle attioni humane, & ciuili.
La regola delle ſeconde è detta Ar
te
, che è habito regolatore delle opere, che ricercano alcuna materia eſteriore.
& ſi come dallo
habito
della prima regola gli huomini ſono chiamati Prudenti, Giudici, Legislatori, e Rettori:
Coſi
dal ſecondo ſono detti Architetti, Soldati, Agricoltori, Fabri, & Artefici.
Dalle gia

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