Tartaglia, Niccolò, La nova scientia de Nicolo Tartaglia : con una gionta al terzo libro

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44LIBRO elleuato alli 45. gradi ſopra a líorizite, la linea. a h i k. la ꝑte retta dil qua-
le
ſia la linea.
a h. & la curua la linea. h i. trãſito di moto naturale la linea
i
k & la diſtãtia la linea.
a e i. laqual diſtãtia uien a eſſer il ſemidiametro
del
orizite.
Dico che la parte retta. a h. è circa a quadrupla della parte ret
ta
.
a e. Perche produro il trãſito naturale. i k. et la parte retta. a h. tãto che
cicorrano
inſieme in pito.
l. & ꝑche il ſemidiametro. a b. ſega orthogonalmẽ
te
il trãſito naturale.
i k. in pito. i. (per la decimaottaua del 3. de Euclide)
q̃l
andaſſe il cẽtro dil cerchio donde deriua la parte curua.
h i. Cipiro adi
que
(per la 24.
del 3. di Euclide) il detto cerchio donde deriua la detta par-
te
curua.
h i. qual ſia. h i m n. & dal pito. a. (per la 16. del 3. di Euclide) du-
cero
una linea citingẽte al detto cerchio, quala pongo ſia.
a m. & q̃lla pro-
duro
in diretto fin a tanto che la cicorra ci il trãſito natural.
i k. in pito. o.
& ſara coſtituido il triangolo.
a l o. hor dalli dui piti. h. &. m. al cẽtro del
cerchio
(qual pigo ſia p.
) duco le due linee. h p. et. m p. (lequal ſarãno egua
le
fra loro ( la diffinitione dil cerchio poſta da Euclide nel 1.
) Similmente
la
linea.
a h. (per la 35. del terzo de Euclide) ſara eguale alla linea. a m. &
líangolo
.
p h a. ſara eguale a líangolo. p m a. perche líuno e líaltro e retto (
la
17.
del. 3 di Euclide) e la baſa. a p. è comuna a líuno e líaltro di dui trian
goli
.
a h p. et. a m p. ) onde (per la. 8. del 1. de Euclide) li detti dui triangoli ſa
ranno
equiangoli, et perche líangolo.
h a p. e mezzo angolo retto (per eſſer
la
mita de líangolo.
c a p. dal proſuppoſito) adunque líangolo. a p h. (per la
2
.
parte della. 32. del 1. de Euclide) ſara ancora lui mezzo angolo retto. Se-
guita
adonque, che líangolo.
m a p. de líaltro triangolo ſia ancora lui la mi-
ta
díun angolo retto, per ilche tutto líangolo.
h a m. del triangolo. a l o. ſara
retto
, & perche langolo.
a l o. è mezzo angolo retto (per eſſer eguale a lían
golo
alterno.
l a c. (per la. 29. del. 1. de Euclide (Seguita (per la. 2. parte del-
la
trigeſimaſeconda del 1.
de Euclide) che líaltro angolo. l o a. ſia ancora lui
mezzo
angolo retto, onde (per la 6.
del 1. de Euclide) lo lato. a l. ſara eguale
al
lato.
a o. per ilche tutto il detto triangolo. a l o. uien a eſſer mezzo un qua
drato
et la distãtia.
a i. uien a eſſer la perpẽdicolar del detto triangolo. a l o.
ancora
uien a eſſer egual (alla mita della baſa.
l o. cioe al. l i. et perche la det
ta
distantia.
a i. è ſuppoſta eſſer decupla alla retta. a e. cioe dieſe uolte tanto
quanto
è la retta.
a e. onde larea del triangolo. a l o. (per la quadrageſima
prima
del 1.
de Euclide) ueneria a eſſer. 100. cioè. 100. quadrati della retta
a
e (laquale ſumemo in q̃ſto loco miſura di q̃llo che ſe ha a dire) et lo lato-
a
l.
ueria a eſſer la radice quadrata de 200. ( la penultima del 1. de Eucli-
de
) & ſimilmente líaltro lato.
a o. hor uolendo ſaper per numero la quanti-
ta
della retta.
a h. primamente del centro. p. duceremo le due linee. p l. et. p o.
procederemo
per algebra, ponendo che il ſemidiametro del cerchio ſia una
coſa
, & perche il detto ſemidiametro uien a eſſer la perpendicolar del triã-
golo
.
p l o. (ſopra la baſa. l o. ) & ſimilmẽte del triãgolo. a p l. (ſopra la baſa
a
l.
) et ſimilmẽte del triãgolo. a p o. (ſopra la baſa. a o. ) le quai ꝑpendicolare
ſono
.
p i. p h. et. p m. hor trouaremo líarea de cadauno di detti tre triãgoli (
la
ſua regola) multiplicãdo la ꝑpẽdicolare citra la mita della baſa, ouer la
mita
della perpẽdicolar citra a tutta la baſa, onde multiplicando.
p i. (che
è
poſto eſſer una coſa) fia la mita di.
l o. che è. 10. ) ſara. 10. coſe per líarea.

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