1operare coſa veruna ſenza eſsi. Ne ſanno an
cora coſtoro, non ſapendo per quello che io
mi creda, di ſapere quello, che'ſi ſtimano di ſa
pere, perche non ſanno, che la coſa non poſſa
ſtare, & ſtia altramenti; che ogni Mouimento
ò è naturale alla coſa mobile, perche ella hab
bia il principio del muouerſi dentro di ſe, co
me hanno gli Animali: ò è violento, cioe fat
to da cagione & da principio, che è fuori del
mobile, & à quello non naturale. Et che ſe
gl'è naturale, & il corpo mobile compoſto di
materia libera da contrari, & però non ſogget
ta alla corruzzione, di figura sferica, moſſo cir
colarmente, & da intelligenza incorporea, in
fatigabile & eterna, doppo che la fù creata,
che non può eſſere altro, che il Moto del cie
lo, & il corpo Celeſte. Et che ſe l'altre coſe,
benche moſſe naturalmente, non ſono perpe
tue, ne eterne, ne il mouimento loro; tanto
meno ſaranno Perpetui il corpo da' ſopradet
ti Ingegneri ordinato, & il Moto da loro da
togli in qual ſi voglia modo. Puoſsi etiandio
credere, che' non ſappiano per quello che di
cono, Che nullo Violento può eſſere perpe
tuo. La qual coſa è chiariſsima appreſſo de
Prencipi de filoſofi, & di chi ſa, che ſe la Vio
lenza fatta contra la Natura di alcuna coſa du
raſſe lungamente, & da quella non fuſſe ſupe
rata & vinta, che' ſaria forza, che'la corrom
peſſe & diſtruggeſſe quella tal coſa. & la ra
gione è, perche la ſupererebbe nel contraſto,
cora coſtoro, non ſapendo per quello che io
mi creda, di ſapere quello, che'ſi ſtimano di ſa
pere, perche non ſanno, che la coſa non poſſa
ſtare, & ſtia altramenti; che ogni Mouimento
ò è naturale alla coſa mobile, perche ella hab
bia il principio del muouerſi dentro di ſe, co
me hanno gli Animali: ò è violento, cioe fat
to da cagione & da principio, che è fuori del
mobile, & à quello non naturale. Et che ſe
gl'è naturale, & il corpo mobile compoſto di
materia libera da contrari, & però non ſogget
ta alla corruzzione, di figura sferica, moſſo cir
colarmente, & da intelligenza incorporea, in
fatigabile & eterna, doppo che la fù creata,
che non può eſſere altro, che il Moto del cie
lo, & il corpo Celeſte. Et che ſe l'altre coſe,
benche moſſe naturalmente, non ſono perpe
tue, ne eterne, ne il mouimento loro; tanto
meno ſaranno Perpetui il corpo da' ſopradet
ti Ingegneri ordinato, & il Moto da loro da
togli in qual ſi voglia modo. Puoſsi etiandio
credere, che' non ſappiano per quello che di
cono, Che nullo Violento può eſſere perpe
tuo. La qual coſa è chiariſsima appreſſo de
Prencipi de filoſofi, & di chi ſa, che ſe la Vio
lenza fatta contra la Natura di alcuna coſa du
raſſe lungamente, & da quella non fuſſe ſupe
rata & vinta, che' ſaria forza, che'la corrom
peſſe & diſtruggeſſe quella tal coſa. & la ra
gione è, perche la ſupererebbe nel contraſto,