1eccellenti Mechanici, per leuare in alto le pietre ſmiſurate, & per altre
opere, lequali à condurgli à fine ſi ricercauano. Nacquero dapoi Eudoſ
ſo, & Archita Tarentino, ambidue valenti ingegnieri; & di Archita ſi
legge, che lauorò di legno vna colomba con tanta maeſtria temperata, &
gonfiata, che da ſe volaua per l'aria à guiſa di viua colomba. Seguì co
ſtoro il Filoſofo Ariſtotele, ilquale certe poche, ma bellisſime queſtioni Me
chaniche, laſciò ſcritte. A lui venne appreſſo Demetrio Rè, nominato il
pigliatore, ò diſtruggitore delle città, peroche fabricaua machine, & difi
ci, co' quali per diſopra vi montaua, & ſe ne faceua padrone, lequali per
auentura furono ſimiglianti alla machina detta Cauallo, con cui li Greci
preſero la famoſa Troia; di che ragionando Pauſania nell' Attica, dice che
giudica eſpreſſa mattezza il credere, che foſſe vn cauallo, & non machina
bellicoſa per accoſtare alle muraglie, & prenderle. Queſto Rè cominciò
ad aumentare la Mechanica in qualche honore. Ma Archimede, che fù
il megliore artefice di quanti fecero giamai queſta profesſione innanzi, &
dopo lui, & quaſi vn lume, che poi ha illuſtrato tutto il mondo, accrebbe
in colmo la riputatione della Mechanica, & di pouera arte, & vile, che pri
ma era, come vuole Plutarco nella vita di Marcello, nel numero delle arti
nobili, & pregiate alla militia pertinenti la ripoſe. Imperoche combat
tendo Marcello Siracuſa patria ſua per mare, & per terra con grande
hoſte di Romani, egli co'ſuoi diuerſi ingegni, & machine differenti, ribut
tò ſempre gli sforzi, con graue lor danno, & vergogna; come Liuio, Plutar
co, & altri nominando i difici che vſaua, diffuſamente raccontano. Per
cioche quando Marcello s'auicinaua aile muraglie per conquiſtar le con la
Sambuca, il buon Archimede co'l Tollenone, & con le mani di ferro la al
zaua di peſo in aere, & poi ſnodando quegli vncini ſuoi, la faceua cadere
da alto, in mare ſommergendola; il medeſimo effetto adoprando contra gli
altri nauili, sì fattamente, che gli conuenne allontanare l'armata ben to
ſto dalle mura. Ne ceſsò tuttauia d'infeſtare il nemico: ma ſi come nota
Galeno nel terzo libro de' temperamenti, & Giouanni Zonara, & Tzeſes
confermano, allegando Diodoro, & Dione, compoſe certi ſpecchi grandi
& concaui, ſecondo la proportione della diſtanza di quei vaſelli dalla mu
raglia, & opponendogli à raggi del Sole in diritta linea quaſi per miraco
lo, gli bruſciaua. Dalla parte della terra ſimilmente offendeua gli aduer
ſari con arme diuerſe da gittare. Per laqual coſa nè in mare, nè in terra
da gl'ingegni di quell'eccellente Mechanico ſi poteua egli ſchermire, nuoui
ripari, & horribili offeſe apparecchiando ſempre. Pappo Aleſſandrino
opere, lequali à condurgli à fine ſi ricercauano. Nacquero dapoi Eudoſ
ſo, & Archita Tarentino, ambidue valenti ingegnieri; & di Archita ſi
legge, che lauorò di legno vna colomba con tanta maeſtria temperata, &
gonfiata, che da ſe volaua per l'aria à guiſa di viua colomba. Seguì co
ſtoro il Filoſofo Ariſtotele, ilquale certe poche, ma bellisſime queſtioni Me
chaniche, laſciò ſcritte. A lui venne appreſſo Demetrio Rè, nominato il
pigliatore, ò diſtruggitore delle città, peroche fabricaua machine, & difi
ci, co' quali per diſopra vi montaua, & ſe ne faceua padrone, lequali per
auentura furono ſimiglianti alla machina detta Cauallo, con cui li Greci
preſero la famoſa Troia; di che ragionando Pauſania nell' Attica, dice che
giudica eſpreſſa mattezza il credere, che foſſe vn cauallo, & non machina
bellicoſa per accoſtare alle muraglie, & prenderle. Queſto Rè cominciò
ad aumentare la Mechanica in qualche honore. Ma Archimede, che fù
il megliore artefice di quanti fecero giamai queſta profesſione innanzi, &
dopo lui, & quaſi vn lume, che poi ha illuſtrato tutto il mondo, accrebbe
in colmo la riputatione della Mechanica, & di pouera arte, & vile, che pri
ma era, come vuole Plutarco nella vita di Marcello, nel numero delle arti
nobili, & pregiate alla militia pertinenti la ripoſe. Imperoche combat
tendo Marcello Siracuſa patria ſua per mare, & per terra con grande
hoſte di Romani, egli co'ſuoi diuerſi ingegni, & machine differenti, ribut
tò ſempre gli sforzi, con graue lor danno, & vergogna; come Liuio, Plutar
co, & altri nominando i difici che vſaua, diffuſamente raccontano. Per
cioche quando Marcello s'auicinaua aile muraglie per conquiſtar le con la
Sambuca, il buon Archimede co'l Tollenone, & con le mani di ferro la al
zaua di peſo in aere, & poi ſnodando quegli vncini ſuoi, la faceua cadere
da alto, in mare ſommergendola; il medeſimo effetto adoprando contra gli
altri nauili, sì fattamente, che gli conuenne allontanare l'armata ben to
ſto dalle mura. Ne ceſsò tuttauia d'infeſtare il nemico: ma ſi come nota
Galeno nel terzo libro de' temperamenti, & Giouanni Zonara, & Tzeſes
confermano, allegando Diodoro, & Dione, compoſe certi ſpecchi grandi
& concaui, ſecondo la proportione della diſtanza di quei vaſelli dalla mu
raglia, & opponendogli à raggi del Sole in diritta linea quaſi per miraco
lo, gli bruſciaua. Dalla parte della terra ſimilmente offendeua gli aduer
ſari con arme diuerſe da gittare. Per laqual coſa nè in mare, nè in terra
da gl'ingegni di quell'eccellente Mechanico ſi poteua egli ſchermire, nuoui
ripari, & horribili offeſe apparecchiando ſempre. Pappo Aleſſandrino