Alberti, Leon Battista, L' architettura

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2420DELLA ARCHITETTVRA tuna ſi habbia ad hauere in la Regione. Le quali arti, pur che elleno cõuenghi
no
con la religione, io certo non diſpregio.
Chi negherà, che quello che co-
ſtoro
chiamano Fortuna, ſia pur quel che ella ſi voglia, non poſſa molto ſopra le
coſe
de gli huomini?
affermaren noi, che la publica fortuna di Roma poſſet
115 te affai ad accreſcere lo Imperio.
La città di Iolao in Sardigna, fatta da il nipo-
te
di Ercole, ſe ben fu, &
da’ Cartagineſi, & da i Romani, aſſai uolte affaltata le
armi
, Diodoro niente di meno ſcriue, che ella ſempre ſtette in libertà.
Hor
credian
noi, che il tempio appreſſo di Delfo, già prima da Flegias abruciato, di-
poi
al tempo di Silla ardeſſe la terza uolta, ſenza particulare diſgratia di quello
2210 ſteſſo luogo.
Che direm’noi del Campidoglio? quante volte è abruciato, & ha
inalzate
le fiamme.
La città de Sibariti, eſſendo piu & piu uolte tormentata,
&
dipoi abbandonata, & finalmente ſpenta in tutto, vltimamẽte rimaſe diſerta:
& à coloro che quindi ſi fuggiuono, correuono pur dietro le difauẽture, ne per
andarſene
à ſtare altroue, &
laſciare lo anticho nome della città loro, poſſetton
3315 mai difenderſi dalle calamitadi, &
dalle miſerie: percioche ſopragiunti loro
adoſſo
nuoui habitatori, tutte le piu antiche, &
principali famiglie loro con fer
ro
, &
morte, inſieme con gli edificii ſacri, & con la città furono ſpenti, inſino da
fondamenti
.
Ma laſciamo hora mai ſtar queſte coſe, delle quali ſon piene le hi
ſtorie
.
Queſta appreſſo di noi ſia la ſoſtanza, che egli è coſa da huomo pruden-
4420 tiſsimo, il cercare di metterſi à fare tutte quelle coſe mediante le quali la cura,
&
la ſpeſa dello edificare, non habbia à farſi indarno: & che eſſa opera debba
eſſere
eterna, &
ſana. Et certamente, il laſciar coſa alcuna indietro nel met-
tere
ad effetto tãto gran coſa, è officio di huomo conſideratiſsimo.
O non è el
la
coſa di grande importanza à te &
à tuoi, metterſi à una impreſa, che habbi à
giouare
, che conferiſca alla ſalute, &
che conuenga à uiuere con dignità, & dilet
5525 tatione, &
che ſerua al laſciar di ſe nome, & fama? Quiui harai tu da attendere
ad
ottimi ſtudij, quiui ti ſaranno cari i dolci figliuoli &
la famiglia, quiui harai i
giorni
da trauagliare &
da quiete, quiui ſi conſumerãno tutti i diſcorſi de gli an
ni
tuoi, talmente che io non penſo, che e’ ſi poſsi trouar coſa alcuna in tutta la ui
ta
appreſſo la humana generatione, (eccetto che la uirtu) alla quale ſi debba piu
6630 attendere con ogni cura, opera, &
diligentia, che à cercare di potere con la tua
famiglia
habitare bene, &
comodamente. Et chi èquello che affermi di poter
bene
habitare, ſprezzate queſte coſe, che noi habbiamo dette?
ma ſia di loro
detto
à baſtanza.
Reſtaci à trattare del ſito.
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