Alberti, Leon Battista, L' architettura

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2723LIBRO PRIMO. condoi Filoſofi è tutto angolo. Il ſito dipoi ſarà, ò in piano, ò in coſta ò in ci-
ma
de monti:
ſe ſarà in piano e’ biſogna alzarti da terra, & far quaſi che un poget
to
:
percioche oltra che queſto ſito in piano ſi conuien molto alla dignità, ſe tu
non
lo farai, te ne reſulterãno incommodità grandiſsime.
Perche lo allagar de
fiumi
, &
le pioggie ſogliono ne luoghi piani arrecar fango: onde accade che eſſo
115 terreno ſi va a poco a poco inalzando, oltre che ſe per negligẽtia de gli huomini,
non
ſono portati viai calcinacci, &
le ribaldarie che tutto il giorno ſi laſciano, i
piani
facilmente ſi inalzano.
Frontino vſaua dire, che Roma à tempi ſuoi ſi era
alzata
di colli, per le continue arſioni.
Ma noi veggiamo quella medeſima in
queſti
tempi eſſer quaſi tutta ſotterrata, dalle rouine, &
dalle ribalderie. Io ho
2210 viſto nel ducato di Spuleto vno antico tempietto poſto in piano ſotterrato pure
in
gran parte, per lo alzaruiſi c’ha ſatto il terreno:
diſtẽdendoſi quella pianura in-
ſino
ſotto i monti.
Ma à che racconto io quelle coſe che ſono ſotto i monti?
Lungo le mura di Rauenna quel nobile tempietto che ha per tetto vna tazza di
pietra
di un pezzo ſolo ancor che e’ ſia vicino al Mare, &
aſſai lontano da mõti, è
3311 ſotterrato piu che la quarta parte del terreno per l’ingiuria de tẽpi.
Ma quãto
queſto
poggetto debba eſſer alto à ciaſcuna pianta ſi dirà al ſuo luogo:
quãdo
ſommariamente
come quì, ma piu diſtintamente di ciò tratteremo.
Debbe
certo
ciaſcun ſito eſſer fatto, ò dalla natura, ò dall’arte ſaldiſsimo.
Et però io pẽ
ſo
che ſi debba primieramente fare à modo di coloro:
che ne ammoniſcano che
4420 noi eſaminiamo con vna, ò piu foſſe lontana l’una dalla altra quanto vaglia, ò ſia
buono
, il terreno con l’eſſere ſpeſſo, ò raro, ò tenero à reggere il peſo della mu-
raglia
.
Perciocheſe ella ſi porrà in ſpiaggia ſi debbe auuertire, che le parti di
ſopra
lo aggrauare non ſpinghino:
ò che le parti di ſotto, ſe per ſorte ſi moueſ-
ſero
, non ſi tirino l’altre adoſſo.
Io vorrei che queſta parte dello edificio, c’ha
5525 à eſſere baſa à tutta la opera fuſsi fermiſsima, &
da tutte le parti grandemente af-
fortificata
.
Se il ſito ſarànella ſommità di vn monte, ò egli vi ſi douerà hauer
ad
alzare da qualche banda, ò vero ſpianando la punta del monte, ſi harà à pa-
reggiare
.
Quì è da conſiderare, che noi douiamo eleggere di far quello, (ha-
uendo
pur riſpetto alla dignità,) che ſi poſsi fare manco, &
piu modeſta ſpe-
6630 ſa &
fatica, che ſia poſsibile. Forſe farà à propoſito ſpianare vna parte della
cima
, &
vna parte del pendio allargandolo accreſcere. Per ilche fu molto ſa-
uio
quello Architettore, chi egli ſi foſſe, che diede perfettione ad Alatro, Cit-
di campagna di Roma poſta inſul ſaſſoſo monte.
Percioche egli procurò
che
la baſe ò della fortezza, ò del tempio, la quale hoggi ſola vi ſi vede, eſſendo
7735 rouinati tutti gli altri edificij che vi erano, fuſſe murata, &
affortificata di ſot-
to
con i pezzami sfeſsi, &
ſtacchati dallo ſpianato della cima del monte. Et è
in
queſta opera quel che io lodo grandemente:
ciò è che egli poſe lo angolo
della
pianta da quel lato, onde il monte pende piu repente, &
affortificò quel-
lo
angolo con grandiſsimi pezzami ammaſſati l’uno ſopra l’altro, de i frammen-
8840 ti oltra modo grandi, &
operò nel congiugnere le pietre con modeſta ſpeſa, che
lo
edificio appariſſe ornato.
Piacquemi ancora il conſiglio di quello Archi-
tettore
, che non hauendo pietre à baſtanza, fece per reggere il peſo del mon-
te
, vna ſcarpa di ſpeſsi mezi cerchi, mettendo il dorſo delle linee torte,

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