Alberti, Leon Battista, L' architettura

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294286DELLA ARCHITETTVRA
Ma appreſſo de gli antichi quel che fece Tolomeo ne l’Iſola delfaro mi piae-
que grandisſimamente, ilquale per utilità de nauiganti meſſe per conto de la not
tein cima de la torre fuochi grandisſimi, che ſtauano ſoſpeſi &
caminauano con-
tinouamente, accioche da lontano le fiamme non fusſino tenute in cambio di
ſtelle, &
immagini mobili ancora, che moſtrauano che uento, o da qual parte del
115 mondo tiraſſe, &
in qual parte del Cielo fuſſe il Sole, & quanto egli haueſſe con-
ſumato del giorno, &
ſimil coſe, che in ſimili luoghi faranno molto a propoſito,
hor ſia diloro detto a baſtanza.
2210
De le ſtrade piu principali de la città, & come ſi adornino le porte, i porti, & i ponti, gli ar-
# chi, i riſcontri di piu uie, & la piizza. Cap. VI.
Habbiamo da quìinanzi ad entrare ne la cittade: ma eſſendoci alcune ſtra-
de molto piu degne, &
dentro, & fuori de la città, che non ſono le ordina-
rie di loro natura, come ſon quelle, che ne conducono al tempio, a le Ba-
3315 ſilica, o a lo ſpettacolo.
Parleremo adunque prima di queſte. Io ho letto che
Eliogabalo haueua laſtricate queſte coſi fatte ſtrade piu larghe, &
piu degne che
l’altre, di marmo Macedonico, &
di Porfido. La ſtrada che in Bubaſti città di
Egitto andaua al Tempio è molto lodata da gli ſtorici;
concioſia, che ella paſſa-
ua per il mercato &
era laſtricata di pietre eccellentisſime, larga quattro Iugeri,
4420 eioè quattrocento ottanta piedi, &
di quà & di là ui uerdeggiauano arbori gran
disſimi.
In Hieroſolima racconta Ariſteo, ch’erano per la città alcuni andari
ſtretti:
ma molto eccellenti, per iquali, i padri, & i piu degni camminauano con
maggior maeſtà, &
queſto piu che per altro primieramente, accioche le coſe ſa-
cre, ch’ei portauano, non fusſino (con l’eſſer tocche da ſecolari) contaminate.
5525 Platone ancora celebra grandemente quella ſtrada, che piena d’arcipresſi anda
ua da Gnoſio, inſino al Antro, &
al Tempio di Gioue. Io truouo, che appreſſo
de Romani furono due Ptrade ſimili, molto eccellentisſime, &
molto maraui-
glioſe una da la porta inſino a la Chieſa di S.
Paulo di circa quindici ſtadii, cioè
un miglio &
ſette ottaui, & l’altra da Ponte ſino a la Chieſa di S. Pietro, di dumi-
6630 la cinquecento piedi, coperte di loggie con colonne di marmo, &
con tetto di
prombo.
# Queſta ſorte di adornamenti ſon molto conuenienti a ſimili ſtra-
de.
Ma torniamo hora a le ſtrade maeſtre. Dele ſtradè maeſtre, o dentro, o
fuori de la città ſe io non m’inganno il capo &
quaſi il termine principale è que-
ſto a quelle di terra, la porta, &
a quelle di mare il porto. Se già ella non fuſſe una
7735 ſtrada ſotto terra, come dicono ehe erano quelle di Thebe in Egitto, per lequa-
li i Re poteuano conducere eſſerciti ſenza che neſſuno de la città lo ſapeſſe, o
quali ancora io truouo che ne eran o aſſai in Latio preſſo a I’reneſte, cauate ſot-
to terra da la cima del monte ſino a la pianura con artificio marauiglioſo.
In una de lequali dicono che morì Mario aſſediatoui dentro. # Io truouo,
8840 che colui che ſcriſſe la uita di Apollonio, racconta una ſtrada certo di memo-
ria molto degna, concioſia che e’dice che una Donna di Media in Babillonia
murò una ſtrada larga di pietre, &
bitume ſotto il letto del fiume, per laquale a
piedi aſciutti, ſi poteua andare dal palazzo, a la altra caſa poſtali al’incontro

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