Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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101XCIII ſopra il monte al Convento oſſervava-
no, e che già avevano incominciati a
contar i ſecondi dallo ſparo del lor Can-
none, proſeguendo a numerarli perſinchè
giugnea loro all’ orecchio lo ſtrepito di
quello che ad eſſi per così dire dalla for-
tezza riſpondea, li trovarono 157 eſat-
tiſſimamente per tutte le quattro volte
che replicoſſi in quella ſera lo ſparo.
Ma come che alla fortezza non era poſ-
ſibile lo ſparare il cannone nell’ iſteſſo
iſtante che ſentivaſi il ſuono dello ſpa-
rato al convento, così biſognava tenere
pur conto di queſti momenti, che mal-
grado ogni diligenza non potevano non
isfuggirci.
Di queſto appunto io mi era
incaricato, e tutte quattro le volte, tan-
ta fu la preſtezza di quei bombardieri,
non oltrepaſsò mai lo ſpazio di tre ſe-
condi.
Era quietiſſima l’aria intieramen-
te, non ſentendoſi in alcuno di

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