Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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101 XCIII
102 XCIV
103 XCV
104 XCVI
105 XCVII
106 XCVIII
107 XCIX
108 C
109 CI
110 CII
111 CIII
112 CIV
113 CV
114 CVI
115 CVII
116 CVIII
117 CIX
118 CX
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106XCVIII più o meno veloce, giuſta la maggiore
o minore loro elaſticità.
Ma queſta ela-
ſticità può moſtrarſi che ſta in ragione
della denſità, la quale ſtando in ragio-
ne del peſo dell’ atmosfera, farà che an-
che in ragione di lui ſtia l’ eleſticità.
Tutte le coſe in conſeguenza che va-
rieranno, o il peſo dell’atmosfera, o qua-
lunque altra di queſte circoſtanze, che
continuamente certo da varie e differen-
ti cauſe eſterne ſi vanno cangiando, mu-
teranno ancora la celerità del ſuono.

A queſte anomalie dovrebbonſi aggiugner
quelle ancora che poſſono naſcere dai
corpi eſteri, che alle volte all’aria ſi uni-
ſcono, come ſono le eſalazioni ed altro,
delle quali chi potrà mai calcolar tutti
gli effetti?
Ma ſe altri impedimenti non
vi foſſero che queſti a fare eſperienze
ſicure ſopra la velocità del ſuono, pa-
zienza;
perchè almeno dal primo

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