117PROEMIO.&
perſettione dell’ Arte.
Reſta che io diſtingua l’ Arti ſecondo che io di ſar promisſi diſopra.
Certo io non uoglio fare in queſto luogo una
ſcelta ditutte l’ Arti partitamente, perche troppo rittarderei l’intendimento di chi legge, & poco giouerei. Laſcierò à dietro quella ſignifica-
tione uniuerſale di queſto uocabolo Arte, che abbraccia l’ Arti liberali, dclle quali tre ſono d’intornoal parlare, & quattro circa la quan-
tità; d’intorno al parlare, é la Gram. la Reth. la Logica. Circa la quantità, e la Geometria, la Muſica, l’Aſtrologia, l’ Arithmetica. Laſcie-
ròle Arti uili, & baſſe, che degne non ſono della preſente conſideratione, ne del nome dell’ Arte. Nonragionerò di quelle Arti, & Dottri-
ne, che ci ſono da Iddio inſpirate, come è la noſtra Chriſtiana Theologia, perche horanon ſitratta à queſto fine, che rittrouiamo tutto quello,
che ſotto il nome di Arte ſi contiene, imperoche non è al propoſito nostro. Si che laſcierò le Diuinationi, che meſcolate ſono d’inſpiratione di-
uina, & inuétione humana. Sono adunque al preſente biſogno di quelle Arti neceſſarie, che ſerueno con dignità, & grandezza alla commodità,
& uſo de mortali, come è l’ Arte di andar per mare, detta Nauigatione, l’ Arte militare, l’ Arte del fabricare, la Medicina, l’ Agricoltura, la
1110 Venatione, la Pittura, & Scoltura, & altre ſimiglianti, lequali in due modi ſi poſſono conſiderare. Prima come diſcorreno, & con uie ra-
gioneuoli trouando uanno le cagioni, & le Regole dell’ operare, da poi come con prontezza di mano s’affaticano in qualche materia esteriore;
di qui naſce che alcune Arti hanno piu dalla Scienza, & altre meno. Ma à conoſcere l’ Arti piu degne queſta è la uia; che quelle, nelle quali
fa biſogno l’ Arte del numerare, la Geometria, & l’ altre Mathematice, tutte banno del grande, il rimanente ſenza le dette Arti, (come dice
Platone) é uile, & abietto come coſa nata da ſemplice imaginatione, fallace coniettura, & dal uero abbandonata Iſperienza. Et qui appari-
rà, la dignità della Architettura, la quale giudica, & approua l’opere, che dall’altre Arti ſi fanno. Ma perche non ſi deue lodare alcuna coſa,
ſe prima non ſi ſa che coſa ella ſia, giusto & ragioneuol’è che dimoſtriamo l’origine, & le parti dell’ Architettura, et qual ſia l’ uf-
ficio, ct il fine dell’ Architetto; et perche il medeſimo ſi ſa dall’ Autore come da Erudito, & ammaeſtrato ne i precetti dell’ Arte, darò principio
alla dichiaratione de i detti ſuoi, sbrigandomi prima dalla Dedicatione dell’opera. Dedicando adunque ad Ottauio Auguſto dice in questo modo.
2220ſcelta ditutte l’ Arti partitamente, perche troppo rittarderei l’intendimento di chi legge, & poco giouerei. Laſcierò à dietro quella ſignifica-
tione uniuerſale di queſto uocabolo Arte, che abbraccia l’ Arti liberali, dclle quali tre ſono d’intornoal parlare, & quattro circa la quan-
tità; d’intorno al parlare, é la Gram. la Reth. la Logica. Circa la quantità, e la Geometria, la Muſica, l’Aſtrologia, l’ Arithmetica. Laſcie-
ròle Arti uili, & baſſe, che degne non ſono della preſente conſideratione, ne del nome dell’ Arte. Nonragionerò di quelle Arti, & Dottri-
ne, che ci ſono da Iddio inſpirate, come è la noſtra Chriſtiana Theologia, perche horanon ſitratta à queſto fine, che rittrouiamo tutto quello,
che ſotto il nome di Arte ſi contiene, imperoche non è al propoſito nostro. Si che laſcierò le Diuinationi, che meſcolate ſono d’inſpiratione di-
uina, & inuétione humana. Sono adunque al preſente biſogno di quelle Arti neceſſarie, che ſerueno con dignità, & grandezza alla commodità,
& uſo de mortali, come è l’ Arte di andar per mare, detta Nauigatione, l’ Arte militare, l’ Arte del fabricare, la Medicina, l’ Agricoltura, la
1110 Venatione, la Pittura, & Scoltura, & altre ſimiglianti, lequali in due modi ſi poſſono conſiderare. Prima come diſcorreno, & con uie ra-
gioneuoli trouando uanno le cagioni, & le Regole dell’ operare, da poi come con prontezza di mano s’affaticano in qualche materia esteriore;
di qui naſce che alcune Arti hanno piu dalla Scienza, & altre meno. Ma à conoſcere l’ Arti piu degne queſta è la uia; che quelle, nelle quali
fa biſogno l’ Arte del numerare, la Geometria, & l’ altre Mathematice, tutte banno del grande, il rimanente ſenza le dette Arti, (come dice
Platone) é uile, & abietto come coſa nata da ſemplice imaginatione, fallace coniettura, & dal uero abbandonata Iſperienza. Et qui appari-
rà, la dignità della Architettura, la quale giudica, & approua l’opere, che dall’altre Arti ſi fanno. Ma perche non ſi deue lodare alcuna coſa,
ſe prima non ſi ſa che coſa ella ſia, giusto & ragioneuol’è che dimoſtriamo l’origine, & le parti dell’ Architettura, et qual ſia l’ uf-
ficio, ct il fine dell’ Architetto; et perche il medeſimo ſi ſa dall’ Autore come da Erudito, & ammaeſtrato ne i precetti dell’ Arte, darò principio
alla dichiaratione de i detti ſuoi, sbrigandomi prima dalla Dedicatione dell’opera. Dedicando adunque ad Ottauio Auguſto dice in questo modo.
S’IN tanto che la tua Diuina mẽte, &
Deità;
O Ceſare Imperatore acquiſtaua l’Imperio del Mondo,
& i Cittadini ſi gloriauano delTriõfo; & della uittoria tua eſſendo tutti i nimici dalla tua inuitta uir
tù à terra gittati, & mentre che tutte le nationi domite, & ſoggiogate il tuo cẽno attendeuano, & il
Popolo Romano inſieme col Senato ſuori d’ogni timore da i tuoi altisſimi prouedimẽti, & conſigli
era gouernato. Io non ardiua mandare in luce le coſe dell’ Architettura da me ſcritte tra tante occu-
pationi, & con grandi penſamenti eſplicate, dubitando non fuor di tẽpo trãmettendomi incorresſi
nell’ offeſa dell’animo tuo. Ma poi, ch’io m’accorſi, che egualmente haucui cura della ſalute d’ogn’uno con il publico
maneggio, & della opportunità de i Publici Ediſicij, accioche nõ ſolamente còl tuo fauore la Città ſuſſe di ſtato am-
pliata ma ancora la maeſtà dell’lmperio grandezza haueſſe, & riputatione de i publici lauori. Io ho penſato non eſ-
ſer tempo di tardare, & non ho uoluto pretermettere, che di ſubito à nome tuo non mandasſi fuora le già dette coſe;
3330 imperoche per queſta ragione io mi feci à tuo Padre conoſcere, & apprèſſo io era della uirtù ſua ſtudioſo. Ma hauen
do il Concilio de i Celeſti Dei conſecrato quello nella ſede dell’immortalità, & trasſerito nel poter tuo l’imperio del
Padre, l’iſteſſo mio ſtudio nella memoria di quello reſtãdo ſermo in te ogni ſauore tenne raccolto. Adunque con M.
Aurelio Publio Minidio, & Gn. Cornelio ſui ſopra l’apparato delle Baliſte, & Scorpioni, & alla prouiſione de gli al-
tri tormenti, & inſieme con eſſo loro n’hebbi de’ commodi, liquali ſubito, che mi concedeſti molto bene per la rac-
cōmandatione di tua Sorella il riconoſcimento ſeruaſti; & pero eſſendo io per queſto beneſicio tenuto, & obbligato
in modo, che io non hauea à temere ne gl’ultimi anni della uita mia diſagio alcuno. Io diedi principio à ſcriuere
quelle coſe, perche io hauea auuertito, che tu haueui molte coſe fabricate, & tutta uia ne uai edificãdo, & per l’auue
nire ſei per hauer cura, & pẽſiero delle publiche, & priuate opere ſecondo la grãdezza delle coſe fatte; accioche ſiano
alla memoria de poſteri comendate. Io ho ſcritto cõ diligenza precetti fermi, & terminati in modo, che da te ſteſſo à
4440 quelli ponendo pẽſiero, poteſti conoſcere quali fuſſero le coſe gia ſabricate, et come haueſlero à riuſcire quelle, che
far ſi doueano, percioche in queſti uolumi io ho maniſeſtato, & ſcoperto tutte le ragioni di ſimile ammaeſtramento.
& i Cittadini ſi gloriauano delTriõfo; & della uittoria tua eſſendo tutti i nimici dalla tua inuitta uir
tù à terra gittati, & mentre che tutte le nationi domite, & ſoggiogate il tuo cẽno attendeuano, & il
Popolo Romano inſieme col Senato ſuori d’ogni timore da i tuoi altisſimi prouedimẽti, & conſigli
era gouernato. Io non ardiua mandare in luce le coſe dell’ Architettura da me ſcritte tra tante occu-
pationi, & con grandi penſamenti eſplicate, dubitando non fuor di tẽpo trãmettendomi incorresſi
nell’ offeſa dell’animo tuo. Ma poi, ch’io m’accorſi, che egualmente haucui cura della ſalute d’ogn’uno con il publico
maneggio, & della opportunità de i Publici Ediſicij, accioche nõ ſolamente còl tuo fauore la Città ſuſſe di ſtato am-
pliata ma ancora la maeſtà dell’lmperio grandezza haueſſe, & riputatione de i publici lauori. Io ho penſato non eſ-
ſer tempo di tardare, & non ho uoluto pretermettere, che di ſubito à nome tuo non mandasſi fuora le già dette coſe;
3330 imperoche per queſta ragione io mi feci à tuo Padre conoſcere, & apprèſſo io era della uirtù ſua ſtudioſo. Ma hauen
do il Concilio de i Celeſti Dei conſecrato quello nella ſede dell’immortalità, & trasſerito nel poter tuo l’imperio del
Padre, l’iſteſſo mio ſtudio nella memoria di quello reſtãdo ſermo in te ogni ſauore tenne raccolto. Adunque con M.
Aurelio Publio Minidio, & Gn. Cornelio ſui ſopra l’apparato delle Baliſte, & Scorpioni, & alla prouiſione de gli al-
tri tormenti, & inſieme con eſſo loro n’hebbi de’ commodi, liquali ſubito, che mi concedeſti molto bene per la rac-
cōmandatione di tua Sorella il riconoſcimento ſeruaſti; & pero eſſendo io per queſto beneſicio tenuto, & obbligato
in modo, che io non hauea à temere ne gl’ultimi anni della uita mia diſagio alcuno. Io diedi principio à ſcriuere
quelle coſe, perche io hauea auuertito, che tu haueui molte coſe fabricate, & tutta uia ne uai edificãdo, & per l’auue
nire ſei per hauer cura, & pẽſiero delle publiche, & priuate opere ſecondo la grãdezza delle coſe fatte; accioche ſiano
alla memoria de poſteri comendate. Io ho ſcritto cõ diligenza precetti fermi, & terminati in modo, che da te ſteſſo à
4440 quelli ponendo pẽſiero, poteſti conoſcere quali fuſſero le coſe gia ſabricate, et come haueſlero à riuſcire quelle, che
far ſi doueano, percioche in queſti uolumi io ho maniſeſtato, & ſcoperto tutte le ragioni di ſimile ammaeſtramento.
Ilſauio, &
prudente lettore potrà per le parole di Vitr.
conſiderare la prudenza, &
bontà ſua come di perſona, che eſſendo obbligato per be-
neficij dimostra gratitudine, & nella gratitudine giuditio offerendo quelle coſe, che poſſono eſſer grate à chi le riceue, & in uero eſſendo tut
to il Mondo ſotto un Principe l’armi erano ceſſate, & le porte di Giano rinchiuſe, il Principe raccolto nella gloria delle belle impreſe da lui
fatte godeua del ſuo ſplendore; & ſommamente di fabricar ſi dilettaua, gloriandoſi di laſciar la Città, che prima era di pietre cotte, laſtricata
di Marmo. Fu adottiuo figliuolo di Giulio Ceſare: nacque di Accia, & di Ottauio. Alcoſtui tempo nacque noſtro Signore, Fu ueramente
buono, & grande appoggio de i uirtuoſi: per il che non tanto per hauer accreſciuto l’Imperio eſſer deue nominato Augusto, quanto per ha-
uer fauorito gl’huomini da bene, & aumentato con lode, & premio ogui uirtu, & dottrina. Allui adunque meritamente conſacra
le ſatiche ſue il noſtro Vitr. & con ingegno di quelle coſe, & con quelle parole l’eſſalta, che ueramente, & ſenza adulatione ſe li con-
5550 ueniuano, & queſto detto ſia circa la dedicatione dall’opera. Leggeſi in alcuni teſti non Minidio, ma Numidio, & in alcuni Numdico. Io
non trouo altra fcde che piu ad uno, che ad altro modo ſi debba leggere, benche in alcune midaglie ſi legga eſſer ſtato ſopra la moneta un L.
Musſidio, ne ſono curioſo di dichiarare che coſa é Balista, & Scorpione percioche ſe ne dirà nel Decimo libro al ſuo propio luogo: ne ſi de-
ue, per quanto stimo io, conſonder l’ordine delle coſe. Venirò dunque à Vitr. ilquale ſecondo il precetto dell’Arte diſſiniſce, & determina
che coſa é Architettura, dicendo.
neficij dimostra gratitudine, & nella gratitudine giuditio offerendo quelle coſe, che poſſono eſſer grate à chi le riceue, & in uero eſſendo tut
to il Mondo ſotto un Principe l’armi erano ceſſate, & le porte di Giano rinchiuſe, il Principe raccolto nella gloria delle belle impreſe da lui
fatte godeua del ſuo ſplendore; & ſommamente di fabricar ſi dilettaua, gloriandoſi di laſciar la Città, che prima era di pietre cotte, laſtricata
di Marmo. Fu adottiuo figliuolo di Giulio Ceſare: nacque di Accia, & di Ottauio. Alcoſtui tempo nacque noſtro Signore, Fu ueramente
buono, & grande appoggio de i uirtuoſi: per il che non tanto per hauer accreſciuto l’Imperio eſſer deue nominato Augusto, quanto per ha-
uer fauorito gl’huomini da bene, & aumentato con lode, & premio ogui uirtu, & dottrina. Allui adunque meritamente conſacra
le ſatiche ſue il noſtro Vitr. & con ingegno di quelle coſe, & con quelle parole l’eſſalta, che ueramente, & ſenza adulatione ſe li con-
5550 ueniuano, & queſto detto ſia circa la dedicatione dall’opera. Leggeſi in alcuni teſti non Minidio, ma Numidio, & in alcuni Numdico. Io
non trouo altra fcde che piu ad uno, che ad altro modo ſi debba leggere, benche in alcune midaglie ſi legga eſſer ſtato ſopra la moneta un L.
Musſidio, ne ſono curioſo di dichiarare che coſa é Balista, & Scorpione percioche ſe ne dirà nel Decimo libro al ſuo propio luogo: ne ſi de-
ue, per quanto stimo io, conſonder l’ordine delle coſe. Venirò dunque à Vitr. ilquale ſecondo il precetto dell’Arte diſſiniſce, & determina
che coſa é Architettura, dicendo.
Architettura è Scienza di molte dottrine, &
di diuerſi ammaeſtramẽti ornata, dal cui giudicio s’approuano tutte l’ope
re, che dall’altre Arti compiutamente ſi fanno.
re, che dall’altre Arti compiutamente ſi fanno.
Prima che ſi eſponga, &
dimoſtri, che coſa e Architettura, dirò la ſorza della compoſitione di queſto nome, percioche molto gioua alle coſe, che
ſi diranno. Architettura è nome Greco di due uoci composto delle quali, la prima ſigniſica principale, & capo: la ſeconda fabro ò arteſice,
& chi uoleſſe bene uolgarmente eſprimer la forza del detto nome, direbbe capo maeſtra; Et pero dice Platone, che l’ Architetto non fà me-
6660 ſtier alcuno, ma è ſopraſtante à quelli, che uſano i meſtieri: la doue potremo dire l’ Architetto non eſſer fabbro, non maeſtro di legnami, non
muratore, non ſeparatamente certo, & terminato artefice, macapo, ſopraſtante, & regolatore di tutti l’ Arteſici; come quello, che non
ſia prima à tanto grado ſalito, ch’egli non s’habbia in molte, & diuerſe opere, & dottrine eſſercitato: ſopraſtando adunque dimoſtra, diſſe-
gna, diſtribuiſce, & cõmanda; & in questi uſſici appare la dignità all’ Architettura eſſer alla Sapienza uicina: & come uirtu Heroica nel
mezzo ditutte l’ Arti dimorare, perche ſola intende le cagioni; ſola abbraccia le belle, & alte coſe, ſola dico tra tutte l’ Arti participa delle
piu certe ſcienze com’è l’ Arithmetica, la Geometria, & molte altre, ſenza le quali, come s’e detto, ogni Arte è uile, & ſenza riputatio-
ne. Vedendo adunque Vitr. l’ Architettura eſſer tale, dice prima ella eſſer (Scienza) & per ſcienza intende cognitione, & raunanza di
molti precetti, & ammaeſtramenti, che unitamente riguardano alla conoſcenza di un ſine propoſto: poi perche in questo l’ Architettura con-
uiene con molte altre ſcienze, delle quali ſi puo dire partitamente ciaſcuna eſſer cognitione: pero Vitr. le attribuiſce alcune diſſerenze che ri-
strigneno quello intendimento uniuerſale, & commune del predetto nome, & queſto é uſſicio della uera diſſinitione, cioé dichiarire la natu-
7770 ra, et la ſorza della coſa diſſinita in modo, ch’ella da tutte l’altre coſe ſeparata, et diſtinta ſi ueggia, & pero ſoggiunge Vitr. di molte dottrine,
& di diucrſi ammaeſtr amenti ornata, & diſtingue per le dette parole l’ Architettura da molte particolari notitie, che uengono da i ſenſi, stan
no nella iſperienza, & ſi eſſercitano per uſanza, ne per questo é bene diſſinita l’ Architettura, percioche ſe qui reſtaſſe la diffinitione, ella ſa-
rebbe cummune, & piu ampia di quello, che ſi conuiene, imperoche l’ Arte dell’Oratore, la medicina, & molte altre Arti, & Scienze or-
nate ſono di molte dottrine, & di diuerſi ammaeſtramenti, come che chiaramente per gli ſcritti di Cicer. di Galeno, & d’altri Autori ſi uede.
Ristringendo adunque Vitr. con maggiore propietà la ſua diffinitione dice.
ſi diranno. Architettura è nome Greco di due uoci composto delle quali, la prima ſigniſica principale, & capo: la ſeconda fabro ò arteſice,
& chi uoleſſe bene uolgarmente eſprimer la forza del detto nome, direbbe capo maeſtra; Et pero dice Platone, che l’ Architetto non fà me-
6660 ſtier alcuno, ma è ſopraſtante à quelli, che uſano i meſtieri: la doue potremo dire l’ Architetto non eſſer fabbro, non maeſtro di legnami, non
muratore, non ſeparatamente certo, & terminato artefice, macapo, ſopraſtante, & regolatore di tutti l’ Arteſici; come quello, che non
ſia prima à tanto grado ſalito, ch’egli non s’habbia in molte, & diuerſe opere, & dottrine eſſercitato: ſopraſtando adunque dimoſtra, diſſe-
gna, diſtribuiſce, & cõmanda; & in questi uſſici appare la dignità all’ Architettura eſſer alla Sapienza uicina: & come uirtu Heroica nel
mezzo ditutte l’ Arti dimorare, perche ſola intende le cagioni; ſola abbraccia le belle, & alte coſe, ſola dico tra tutte l’ Arti participa delle
piu certe ſcienze com’è l’ Arithmetica, la Geometria, & molte altre, ſenza le quali, come s’e detto, ogni Arte è uile, & ſenza riputatio-
ne. Vedendo adunque Vitr. l’ Architettura eſſer tale, dice prima ella eſſer (Scienza) & per ſcienza intende cognitione, & raunanza di
molti precetti, & ammaeſtramenti, che unitamente riguardano alla conoſcenza di un ſine propoſto: poi perche in questo l’ Architettura con-
uiene con molte altre ſcienze, delle quali ſi puo dire partitamente ciaſcuna eſſer cognitione: pero Vitr. le attribuiſce alcune diſſerenze che ri-
strigneno quello intendimento uniuerſale, & commune del predetto nome, & queſto é uſſicio della uera diſſinitione, cioé dichiarire la natu-
7770 ra, et la ſorza della coſa diſſinita in modo, ch’ella da tutte l’altre coſe ſeparata, et diſtinta ſi ueggia, & pero ſoggiunge Vitr. di molte dottrine,
& di diucrſi ammaeſtr amenti ornata, & diſtingue per le dette parole l’ Architettura da molte particolari notitie, che uengono da i ſenſi, stan
no nella iſperienza, & ſi eſſercitano per uſanza, ne per questo é bene diſſinita l’ Architettura, percioche ſe qui reſtaſſe la diffinitione, ella ſa-
rebbe cummune, & piu ampia di quello, che ſi conuiene, imperoche l’ Arte dell’Oratore, la medicina, & molte altre Arti, & Scienze or-
nate ſono di molte dottrine, & di diuerſi ammaeſtramenti, come che chiaramente per gli ſcritti di Cicer. di Galeno, & d’altri Autori ſi uede.
Ristringendo adunque Vitr. con maggiore propietà la ſua diffinitione dice.
Dal cui giudicio s’approuano tutte le opere, che dall’altre Arti compiutamente ſi fanno.