Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
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">Rifleſſi ſopra il preſente ſtato dell’ Architettura.</
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preserve
">Convien quì per farci meglio intendere il conſiderare, qual giovamento ne verrebbe
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lb
/>
a un infermo, ſe dopo che il Medico l’aveſſe viſitato, ed aveſſegli con attenzione ta-
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lb
/>
ſtato il polſo, conoſciuto non aveſſe la natura della febbre, e del morbo, che lo ſcom-
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lb
/>
pone, e diſordina, e poſcia non gli ordinaſſe i rimedj atti a riſanarlo? </
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echoid-s2497
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preserve
">Tutto cer-
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lb
/>
tamente ſarebbe inutile, mentre languirebbe il pover uomo abbandonato al ſuo ma-
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lb
/>
le. </
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preserve
">Mi figuro io adunque di vedere nel medeſimo deplorabile ſtato l’Architettura,
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omai quaſi cadente per la febbre attaccatale dagl’imperiti: </
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preserve
">e veggio oramai il male
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tanto avanzato, che la miſera ſi trova a mal partito, e quaſi diſſi, abbandonata.
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preserve
">Se le oſſervazioni degli ſconvolgimenti d’ordini preſſochè irrimediabili fanno toccar
<
lb
/>
con mano quanto aſſeriſco, nulladimeno credo neceſſario il farci a diligentemente
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lb
/>
eſaminare tutte quelle circoſtanze, ed errori, che finora l’hanno oppreſſa, ed eſpo-
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lb
/>
ſta così diſordinata, e mancante di quelle parti, che realmente ſe le ſpettano, per
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lb
/>
ricovrarla nel primiero perfetto eſſer ſuo, sì importante, non meno per la ſua ſti-
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lb
/>
mabilità, che ſempre mai ſu conſiderata, che ancora per i vantaggj, ed utilità di
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lb
/>
quei ſoggetti, i quali bramano le loro abitazioni comode non meno, che decoroſe
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lb
/>
per ſe, e per la ſteſſa lor Patria.</
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preserve
">I rimedj adunque a ciò conducenti, ſieno tutti quei proficui avvertimenti, ed
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lb
/>
iſtruzioni ſomminiſtrateci dall’ erudito Sig. </
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echoid-s2503
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preserve
">Teoſilo Galaccini, non ſolo per la norma
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lb
/>
di bene operare, ma eziandio per tutte quelle informazioni, e documenti dal mede-
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lb
/>
ſimo laſciatici col ſolo fine di render perſetto l’Artefice.</
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preserve
">A queſta ſua fatica s’aggiungano gli accennati viſibili errori, eſpoſti con figure,
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lb
/>
affinchè meglio vengano rilevati, e fuggiti, ſcoperti, diſegnati, e intagliati da me
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lb
/>
Antonio Vicentini Veneto, accompagnati da giuſti dicevoli rifleſſi, e da convincenti
<
lb
/>
ragioni: </
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preserve
">e queſto coll’unica mira di reſtituire la primiera ſalute, e ſtato perfetto all’
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/>
Architettura da qualche tempo gravemente ammalata. </
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preserve
">Giuſti motivi ſon queſti, per
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/>
mio avviſo, e tali, che mi hanno determinato a penſare non ſolo al vantaggio dell’
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lb
/>
Arte, ma altresì al decoro della ſteſſa mia Patria, della quale mi glorio eſſer figlio,
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lb
/>
e per la quale non ceſſerò mai di affaticarmi giuſta mia poſſa.</
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">Potrei dir molto di più intorno a ciò: </
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">ma mi ſtenderò di vantaggio, allorchè trat-
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terò dei cinque Ordini partitamente, eſponendo per minuto ciaſcheduna lor parte, per
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più intelligenza di chiccheſia, che voglia a tale ſtudio applicarſi; </
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">e con ciò verremo a
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rimettere nel ſuo vero eſſere la bellezza dell’antica Architettura Greca, e Romana. </
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preserve
">Pre-
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lb
/>
go il Sommo Dator d’ogni bene, che ſi degni concedermi vita, eſanità, ond’io poſſa
<
lb
/>
affaticarmi pel profitto degli ſtudenti, ſendo in eſtremo portato a ſar sì, che la bell’
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lb
/>
Arte, ſe fia poſſibile riſorga, ſicchè continui, come lo fu già, ad eſſere la delizia dei
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lb
/>
Monarchi, che ſervironſene per innalzare Archi pei loro Trionfi, ſontuoſi Edifizj a lor
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lb
/>
gloria immortale; </
s
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<
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">come altresì continui a coltivarſi ed eſſer prezzata nella noſtra Do-
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lb
/>
minante eterna Repubblica, ove i copioſi magnifizj Edifizj dimoſtrano il genio grande
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lb
/>
e magnifico dei nobili Cittadini di tal Arte protettori, e vaghi oltremodo di nobilitar
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lb
/>
ſempre più la loro immortal Patria, dalla qual protezione ne è originato il luſtro
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lb
/>
maggiore dell’Arti Liberali; </
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<
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preserve
">e ſingolarmente dell’ Architettura ſonoſi eſſi ſegnalati al
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/>
par dei Romani, vantando quel pregio, che potrebbe dirſi inarrivabile, per la mae-
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lb
/>
ſtà e moltiplicità delle loro magnifiche fabbriche, Templj, Palagj, ed altri ſontuoſi
<
lb
/>
Edifizj, de’quali abbonda, e va ſuperba la bella Città Dominante di Venezia.</
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preserve
">Poichè convien fare alcuno eſame intorno agli errori, o difetti del corpo umano,
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/>
ſarà bene, che incominciamo dal Corpo, eſaminando, ſe abbia deformità, che lo
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lb
/>
renda ſconcio, e privo di quella perſezione, che ſe gli conviene; </
s
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preserve
">così è proprio il
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lb
/>
farſi prima di tutto a ſcuoprire gli errori commeſſi dagli Architetti mal pratici, e
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lb
/>
poco avveduti, sì nell’operare, che nel maneggiare la nobile e bella Architettura,
<
lb
/>
in tutte le ſue parti, e conſiderazioni ſempre perſetta. </
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preserve
">Conviene pertanto cominciar
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da Roma Capo primario di grandi, e magnifiche ſabbriche, sì antiche, che moder-
<
lb
/>
ne. </
s
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">Le oſſervazioni, che ſi faranno ſopra alcuna ſua antichità, non ſaranno mai per
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lb
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detrarre alla ſua ſtima, ma bensì per ammaeſtrarci. </
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preserve
">Quelle poi, che ſi ſaranno in-
<
lb
/>
torno alle fabbriche moderne, ſerviranno per maniſeſtare ciò, che ſia errore, e di-
<
lb
/>
fetto, ſempre da ſchivarſi, con avere in avvenire più l’occhio al decoro di queſt’
<
lb
/>
Arte.</
s
>
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s
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preserve
">Le figure, che quì appreſſo eſporrò, ſono già a comune contezza, non ſolo per le
<
lb
/>
fabbriche ſteſſe, che eſiſtono, ma eziandio per le molte ſtampe pubblicate in </
s
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p
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>
</
echo
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