Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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11595Coniche. Cap. XXVIII. taſſe l’incendio; E di queſta opinione pare,
che ſia Tomaſo Linacro, Interprete de i libri
di Galeno, De Temperaturis;
che cõmentan-
do le ſudette parole, e volendo ſpiegare la
voce Greca, πυριε, l’interpreta, come che
ſignifichi le ſudette pietre di fuoco.
Ma ciò
hà parimente dell’improbabile, poiche, come
pur’iui ſoggiunge Galeno, dette pietre non
s’infuocano, ſe non s’infrangono;
ma chi po-
teua in fiangere, e ſpoluerizzare, per dir così,
dette pietre nelle naui de’Romani?
ouero,
come di già ſpezzate, poteuano ſcagliare il
fuoco dalle mura ſino alle dette naui?
come
argomẽta Dauid Riualto nel fine de’ſuoi cõ-
menti ſopra Archimede nello Scholio De Spe-
culis Vſtorijs Archimedis.
Ma quel, che più im-
porta, ancor che ſi poteſſero lanciare nelle
naui coſe, che per la percoſſa, toccando le
medeſime, ſi accendeſſero, come hò ſentito da
huomini prattici hoggidì vſarſi in guerra con
certe palle artificioſe, econ vaſi di fuochi ſtra-
uaganti, tuttauia quello, che in queſto nego-
tio chiariſce il tutto è, che la relatione de gli
Scrittori, e maſſime di Galeno, in queſto luo-
go ci vien ſignificando, che Archimede

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