Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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98 XC
99 XCI
100 XCII
101 XCIII
102 XCIV
103 XCV
104 XCVI
105 XCVII
106 XCVIII
107 XCIX
108 C
109 CI
110 CII
111 CIII
112 CIV
113 CV
114 CVI
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116 CVIII
117 CIX
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115CVII ſe nella ſteſſa coſtituzione di aria ſi re-
plicaſſe l’ oſſervazione all’ oppoſto;
e
con queſti due fatti ella vede, che po-
trebbeſi calcolare eſattamente la celeri-
tà almeno di quel vento che colà re-
gna, e quella del ſuono.
Ma chi po-
trebbe poi aſſicurarſi che queſta eſſen-
do ſtata ſul mare, foſſe la medeſima
che ſtata ſarebbe in un luogo terreſtre?
e chi potrebbe eſſer certo, che gli aliti
marini non meritaſſero anch’ eſſi di eſſe-
re meſſi in conto?
I Signori Halley, e Dampier, che
hanno viaggiato moltiſſimo ſu i Vaſcelli
d’Inghilterra, ci hanno dato molte belle
oſſervazioni circa i venti che ſpirano
regolarmente pei mari che hanno ſcor-
ſi, ma non hanno potuto oſſervar tut-
to.
Chi ſa che i Signori Franceſi ſpe-
diti con tanta magniſicenza dal Re all’
Indie occidentali ſolamenre per

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