Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

Table of figures

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[Figure 1]
[Figure 2]
[Figure 3]
[Figure 4]
[5] Jl Pentadrro Trovato ſrà la Trinità de Monti al palazzo del Gran Duca
[Figure 6]
[7] Profilo del fondamento insieme col contraforte
[8] Forma del Jerreno di gretn
[9] Fondamento da farsi nella greta
[10] Speroni fatti ad’ archi.
[11] Profilo del medesimo fondamento insieme col modo di assicurar il terreno sospeso.
[12] Cavamento per far lo sperone
[13] Jl disegno della sopradetta Nave
[14] Esempio delli angoli ingrossah e ripieni
[Figure 15]
[Figure 16]
[Figure 17]
[18] Colonne grandi con capitelli piccioli
[19] Architrave grande e fregio picciolo
[20] Fregio grande, e archi trave picciolo
[21] Colonna con cornice fuor di proporzione
[22] Colonna tozza con bassa, e capitelo grande
[23] Figura tozza e non conveni-ente nelle sue parti.
[24] Cornice con fregio gran-de, gocciolatojo, e gola piciola che leva la proporzion alla medesima
[Figure 25]
[26] csempio di poner li telari a regger tutto il peso della cornice, e del frontis-pizio, con colonne alle parte delle gionte.csempio di far risaltar sopra le colonne ò pilastri, l'architrave, il freggio, è la cornice, e la parte che segue più in dentro mostra eser in aria.
[27] csempio di collocar sopra il vano d'una porta ò finestra tutto il peso del architrave freggio, e cornice, con il frontispizio.
[28] csempio di colonne iñutili collocate nelle parti laterali.
[Figure 29]
[Figure 30]
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12214OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
Fineſtre nel ſecond’ Ordine della Facciata, e ne’ fianchi della Chieſa
di S. Pietro di Roma.
Quei fronteſpizj tagliati, che ſi veggiono poſti ſopra le fineſtre nel ſecond’ Ordi-
ne della Facciata, e ne’ fianchi della Chieſa di S.
Pietro, non corriſpondono al loro
fine, che è quello di cuoprire, e di difendere dalle piogge.
E’appunto lo ſteſſo, che
un uomo in tempo piovoſo per cuoprirſi portaſſe ſotto il braccio, e non in capo il
cappello.
Inoltre l’ ornamento quì è troppo peſante sì nell’ occhio della conciglia,
che nei feſtoni attaccati alla cartella, coſa, che meglio potrebbe ſervire per ornare
un cammino da camera, anzichè per una fineſtra in ſito così nobile, e magnifico.
Il riflettere ſopra tali coſe sì ſconce, e malinteſe ſervirà aſſai per tenerſi lontani dall’
uſo degli ornamenti ſuperflui, e vizioſi, che tolgono il bello, ed ingombrano il buo-
no della quadratura, la quale altro non ricerca, che leggerezza, e grazia, appagan-
do così più l’ occhio di chi ha piacere, e ottimo diſcernimento.
Altre Fineſtre della Baſilica Vaticana.
Anche in queſte fineſtre rilevaſi una ragione d’ ornato aſſai ſconcio, come, a ca-
gion d’ eſempio, piantare ſul cantone del telaro cornice tagliata, con menſole per
fianco, che nulla ſoſtengono, e terminano con gocce al di ſotto:
e queſte per eſ-
ſer nel ſecond’ Ordine detto Attico, e ſopra il Corintio, non torna bene, eſſendo le
medeſime del ſolo Ordine Dorico.
Mi fa però gran maraviglia l’ imperizia di tali
Architetti, che voglion valerſi per tutto di ciò, che non conviene, togliendo l’ or-
namento d’un Ordine, per darlo ad un altro.
Lo ſteſſo è, che il voler veſtire una
perſona con abito non ſuo, nè ſatto a ſuo doſſo, che in vece di far buona figura,
ſi renderebbe ridicola per eſſere ſconciamente veſtita.
Però ſarà ſempre vero il det-
to, che ogni frutto vuole la ſua ſtagione, e che nell’ Architettura ciaſcun Ordine
richiede i proprj ornamenti a norma di ſua ſtabilita perfezione.

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