Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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123103Coniche. Cap. XXX. ſarà poco con queſto debol lume, ch io porgo
per l’intelligenza d’vn sì nobil ſoggetto, po-
ter, venendo alla prattica, eſſequire quanto
dalla ſpecolatiua hauremo imparato.
Per far dunque gli effetti, ch’egli ci pro-
poſe, ſtimo douerſi lo Specchio di tal ſorte fa-
bricare, cioè, che vniſca i raggi ſolari in vn
punto, e perciò, per mio credere, egli dourà
eſſer Parabolico, conforme alla dottrina di ſo-
pra inſegnata, douendo fare i raggi paralleli
cõuergenti;
quãto poi all’vnire eſſi raggi vici-
no, ò lontano, io al contrario de gl’altri pen-
ſo, che ſarà meglio, che l’vnione, ò foco di ta-
le Spechio non ſia dal medeſimo molto lonta-
no, ſi che non veniamo à dare nella difficoltà
di quelli, che cercano di mandar tal concorſo
lontano, che perciò ſi riducono à lauorare
vno Specchio inſenſibilmente dal piano diffe-
rente.
Fatto queſto Specchio Parabolico, ſe al-
tro non vi ſi aggiongeſſe, non è dubbio, che
non accenderebbe fuoco più lontano di quel-
lo, che ſia il punto del concorſo;
per hauer
dunque queſta operatione in altre diſtanze
ancora, è neceſſario portar più oltre quella for
za, che hanno i raggi ſolari inanzi, ò

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