Cataneo, Girolamo, Libro nuovo di fortificare, offendere, et difendere : con il modo di fare gli alloggiamenti campali, 1567

Table of contents

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[Item 1.]
[2.] LIBRO NVOVO DIFORTIFICARE, OFFENDERE, ET DIFENDERE. CON IL MODO DI FARE GLI ALLOGGIAMENTI CAMPALI. DI GIROLAMO CATANEO NOVARESE;
[3.] TAVOLA DELLE COSE CONTENVTE NEL PRESENTE
[4.] AILETTORI GIROLAMO CATANIO.
[5.] AVVERTIMENTI INTORNO ALLA PRESENTE OPERA.
[6.] DI ALCVNE OPERATIONI GEOMETRICHE PERTINENTI al fabricare fortezze. CAPITOLO PRIMO.
[7.] Prima operatione.
[8.] Seconda operatione.
[9.] Terza operatione.
[10.] Punto dato. G
[11.] Punto dato. C
[12.] Punto dato. C
[13.] Punto dato. C
[14.] Punto dato. C
[15.] Punto dato. C
[16.] Punto dato. C
[17.] Punto dato. G
[18.] Punto dato. C
[19.] Quarta operatione.
[20.] Quinta operatione.
[21.] COME SI POSSONO DISSEGNARE i Belouardi con le ſue miſure, & altre coſe apertenenti ad esſi. CAPITOLO SECONDO.
[22.] Primo modo.
[23.] Secondo modo.
[24.] Terzo modo.
[25.] Quarto modo.
[26.] Quinto modo.
[27.] DELLE CONSIDERATIONI CHE DEVE HAVERE IL SOLDATO CHE SARA DAL ſuo Prencipe eletto, alla difeſa d’vna Fortezza. CAPITOLO TERZO.
[28.] DEL MODO DEL GVARDARE VNA FORTEZZA. CAPITOLO QVARTO.
[29.] DELL’ORDINE CHE DE TENER IL Generale che conoſcerà di non poter iſpugnare vna Fortezza, & come la debbia aſſediare. CAPITOLO QVINTO.
[30.] L’ORDINE CHE DEVE TENERE IL Generale, che conoſcerà di potere iſpugna-re una Fortezza. CAPITOLO SESTO.
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133 do terra perterra, & diligentemente conſiderando quali
ſiano
da tenere, &
quali da laſciare; & coſi queſte apren-
do
&
iſmãtellando, & quelle forti, & più che ſi può ineſpu
gnabili
rendendo fare, come nel Piemonte fece il Pren-
cipe
di Melfi all’hora luogotenente di ſua Maeſtà Chri-
ſtianisſima
:
percioche tra molti Capitani hauendoſi ma-
turo
conſiglio ſopra di ciò, &
con queſto ordine proce-
dendo
, ne ſeguì la ſicurezza, &
la felicità di tutte l’impre-
ſe
, che iui ſi fecero.
Come il contrario auuenne nella
guerra
di Siena, oue per la compaſſione, che ſi hebbe à
molti
Caſtelli, &
altri luoghi del tutto non ſicuri, ne del
tutto
deboli, furono laſciati intieri;
& quiui da gli habi-
tatori
tenute, &
da conuecini condotte le facoltà loro;
le quali poi inſieme con le fortezze, in mano, & preda de
ſuoi
nemici vennero;
& ciò con ſuo maggior danno, che
non
ſolamente i paeſani furono priui di vettouaglia, ma
di
quella ne fu ſoſtenuto l’eſſercito del ſuo nemico:
ilqua-
le
, co’l prender quei luoghi, cagione, che eſſi, &
la Cit-
iſteſſa co’l riſchio della uita, (che per lo più perdeua-
no
) tutto che in ciò faceſſero ogni ſuo sforzo, non ſi puo-
terono
d’altronde ſoccorrere.
Oltre di queſto per eſſere
le
fortezze coſa determinata, &
tra l’altre coſe principa-
li
fatte per ſoſtennere un aſſedio;
vi ſi deue mettere den-
tro
monitione per il viuere, &
l’altre coſe neceſſarie per
vn
determinato tempo aſſai più lungo, di quello ſi può
con
la ragione iſtimar, che faccia meſtieri;
accioche, pri-
ma
che al fine della guerra ſi venga, non ſia sforzato il
Signore
à porre tutto vn intiero eſſercito in Campagna
per
ſoccorrerle.
Iquali auuertimenti, per fondamento
neceſſario
, miè parſo conueneuol coſa ſcriuere;
accioche
con
qualche maggiore chiarezza i lettori poſſan leggen-
do
intendere, quanto in queſta parte del piantare,
&
fabricare delle fortezze, io ſia
per
ragionare.

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