Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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14537DEGLI ARCHITETTI.
Porta e Ringhiera del Palazzo di S.A.R. il Gran Duca di Toſcana.
Dobbiamo ora parlare di varie porte, che ſopra eſſe hanno ringhiera, e prima d’
ogni altra di quelia, che è nel Palazzo dell’Altezza Reale del Gran Duca di Toſcana,
che è d’Ordine Jonico, ma col ſolito difetto diviſato nelle antecedenti;
vale a dire,
colla ſoglia maſtina, e aſſai peſante ſul falſo;
col di più, che la ringhiera, che ſta
ſopra, prolungandoſi fino al termine del gocciolatojo della cornice, rieſce di ſconcia
figura.
Non ſarà difficile in queſto luogo il far ciò intendere, e rilevare, mentre oſ-
ſervando i ſeguenti diſegni ſi può chiaramente comprendere quanto eſpongo.
Piomba
ſopra la mezzeria della colonna il pilaſtrino del poggio, e va bene;
ma il ſecondo al
di fuori appoggiando ſullo ſporto del gocciolatojo fa ſcomparire la figura, in guiſa che
ſembra un peſo fuori del vivo, eſſendo certo, che dalla mezza colonna di dentro
portando tratto ſpazioſo di colonnelle ſino alla mezzeria della porta, reſta leggiera;
ma dalla mezzeria di detta colonna al di fuori tenendo appreſſo altro pilaſtrino con
ſole due mezze colonnelle, ſubito queſta parte rieſce gretta, meſchina, e ſgarbata.

Nè mi ſi dica, che ciò ſia ſtato fatto per allungare la ringhiera, perchè ciò ſi po-
trebbe ſolo tollerare, ſe la ringhiera foſſe fatta di ferro, e non di pietra;
poichè la
pietra non può ſtare ſenza il ſuo ſoſtegno reale.
Di quelle di ferro ſe ne veggiono
ſopra la porta del Palazzo Chigi, e ſopra le due porte del Palazzo Falconieri, ſopra
la porta del Palazzo Giuſtiniani, e ſu quella del Caſino ſul Gianicolo alla Lungara.

Diverſe pure ve ne ſono di pietra, come ſulla porta del Palazzo Sacchetti, ſu quel-
la del Palazzo dei Cornari, ſu quella del Palazzo del Principe Altieri, come anche ſo-
pra quella del Palazzo del Marcheſe Paluzzi Albertoni:
tale ſi è anche quella ſul Pa-
lazzo Corſini, quella del Palazzo della Cancelleria, e ſu quella del Palazzo del Cardi-
nal Dezza.
Per altro ſiflatta foggia di ringhiere moſtra piuttoſto uu terrazzo, o al-
tana, che altro, mentre queſti terrazzi, o altane ſi prolungano fin ſull’orlo delle tra-
vi, che le ſoſtengono:
ma le ringhiere di pietra debbono perpetuamente appoggiar-
ſi ſu i vivi, o delle colonne, oppure delle muraglie, e così formano ottima com-
parſa.
Nè mi ſi aggiunga, che la ſteſſa cornice ſerve loro di ſoſtegno; poichè in
tal caſo dirò, che i ſoli modiglioni, che piombano di ſotto al pilaſtrino, ſono quel-
li, ai quali conviene un tale ufizio per la loro forza connaturale:
e così la ringhie-
ra può aver luogo.
Queſto baſti per appagare in certo modo gli umori bizzarri, e
ſtravaganti, i quali credendo di nobilitare la fabbrica, l’aggravano per lo contrario,
e l’indeboliſcono molto colle ſteſſe cornici, e molte volte ſe ne ſono vedute ſpezzar-
ſi e rovinare, e ciò a motivo del peſo, che non poſſon portare, nè reggerſi in ve-
run modo.
Ringhiera ſulla Porta del Palazzo della Cancelleria.
Ringhiera ſulla Porta del Palazzo del Cardinal Dezza.
Ringhiera ſulla Porta del Palazzo Sacchetti.
Ringhiera ſulla Porta del Palazzo dei Signori Cornari.
Queſte quattro porte con ringhiera, delle quali già parlammo, eſſendo le più par-
ticolari, e diſtinte, oltre le altre, che a bella poſta ſi paſſano in ſilenzio, debbon-
ſi conſiderare.
Sarà dunque bene l’oſſervare la loro figura, perchè ſi comprenda mag-
giormente, e ſi rilevi lo ſgarbato modo, che appariſce;
poichè tali ringhiere ſon
poſte ſull’orlo del gocciolatojo, fuori del vivo, e ſenza la loro ragione reale.
Sarà
pertanto coſa ottima il riflettere in avvenire ammaeſtrati da ſiffatti errori sì univer-
ſali, e majuſcoli, qual modo debbaſi tenere nel farle.

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