Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[141.] Del modo del condurre le Acque. & come elle ſi posſino accommodare à biſogni de glibuomini. Cap. VII.
[142.] Delle Citerne, & dell'uſo, & utilit à loro. Cap. VIII.
[143.] Del por le Vitinel prato, & in the modo le ſelue creſchino ne luoghi paduloſi, & come ſi rimedij alle Regioni che ſono molestate dall’ acque Cap. IX.
[144.] Delle strade, o uero uiaggi per Terra, Delle uie per acqua, & dello Argine. Cap. X.
[145.] Dello addornare le ſoſſe, che e’ non manchila abbondantia delle Acque, & che ella non ſia impcdita. Cap. XI.
[146.] Con quali Argini ſi affortifichi il Lito del Mare, in che modo ſi faccia forte il Porto, & le entrate ſue, & con che artificio ſi ſerri l' Acqua, che non ſe ne uadia. Cap. XII.
[147.] Del rimediare ad alcune coſe, & del reſſettarle generalmente. Cap. XIII.
[148.] Che alcune coſe piu minute giouano à l'uſo del fuoco. Cap. XIIII.
[149.] In che modo le Tarantole, le Zanzale, le cimici, le Moſche, i Topi, le Pulci, le Tignuole, & ſimili ſi ſpengbino, & ſi mandin uia. Cap. XV.
[150.] De luogbi delle caſe da ſcaldarſi & darinfreſcarſi & dello emendare i difetti delle mura & raſſettarli. Cap. XVI.
[151.] Di quelle coſe, allequali non ſi puo prouedere, ma che ſi poſſono doppo il ſatto emendare. Cap. XVII.
[152.] IL FINE.
[153.] TAVOLA DELLE COSE PIV NO TABILI.
[154.] TAVOLA DELLE
[155.] COSE PIV NOT ABILI.
[156.] TAVOLA DELLE
[157.] D
[158.] E
[159.] F
[160.] G
[161.] H
[162.] I
[163.] L
[164.] M
[165.] COSE PIV NOTABILI.
[166.] TAVOLA DELLE
[167.] COSE PIV NOTABILI.
[168.] TAVOLA DELLE
[169.] COSE PIV NOTABILI.
[170.] REGISTRO. ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZ, AA BB CC DD. Tutti ſono Quaderni, eccetto D D, ch’è Terno. In Venetia, Appreſſo Franceſco de’ Franceſchi, Seneſe. MDLXV.
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146142DELLA ARCHITETTVRA una foſſa lunga ſette miglia ſino al Teuere, larga quindici braccia, & altretanto
fonda;
Oltra di queſto ui aggiunſe un’alto muro, & mille cinquecento Torri di
legno, che ſoprauanzauano braccia trenta;
& di maniera affortificò tal lauoro,
che gli aſſediati non erano da eſſo tanto rinchiuſi, quanto che eſcluſi del tutto di
non potere oftendere l’eſercito da luogo alcuno, &
ſia detto a baſtanza de gli al-
115 loggiamenti per terra;
ſe e’ non ci manca già, che e’ biſogna eleggere un luogo
digniſsimo, &
approuatiſsimo, doue ſi habbino a collocare con grandiſsima ma
ieſtà, gli ſtendardi de la Republica, &
doue le coſe diuine ſi celebrino con gran-
diſsima reuerentia.
Et doue i Capitani, & gli altri Soldati conditionati ſi ragu
nino chiamati al Tribunale, &
a Conſiglio.
2210
De le Naui, & parti loro; Et de gli Alloggiamenti Marittimi, & loro
fortificatione. Cap. X I I.
SAranno forſe alcuni, che negheranno che le Naui ſieno alloggiamenti Ma-
3315 ritimi, &
diranno che uſino le Naui, quaſi come Liofanti aquatici, reggen-
doli con i loro freni, &
che i Porti ſono piu toſto alloggiamenti Marittimi,
che le Naui.
Altri per il contrario diranno che la Naue non è altro, che una cer-
ta fortezza che camina.
Noi laſceremo in dietro queſte coſe, & diremo coſi, che
due ſon quelle coſe, con lequali queſto noſtro diſcorſo, &
arte de l’edificare, par
4420 toriſce la ſalute, &
la uittoria, a Capitani de l’Armate per acqua, & a la loro molti
tudine;
la prima conſiſte ne l’abbigliare bene i Nauilij, la ſeconda nel fortficare
bene i Porti, o uadi tu ad affrontare i nimici, o ſia pure l’affrontato.
Hanno prin
palmente per uſanza i Nauilij di portare te, &
le coſe tue. Secondariamẽte che
e’ poſsino guerreggiare ſenza pericolo.
Eti pericoli, o e’ naſceranno da eſsi Na-
5525 uilij, come che ſieno incorporati, &
innati in eſsi, o uero ti auerranno di fuori.
Quelli di fuori ſono gli Impeti de Venti, il rompere de l’onde, gli ſcogli, & lo in
correre ne le ſecche, lequali coſe tutte, con l’eſperienza de le coſe Marittime, &

con la cognitione de luoghi, &
de Venti, & con la ſcienza ſi ſchiferanno aſſai per
tempo.
Ma i Pericoli incorporati, & innati in eſsi Nauilij, naſceranno o da di-
ſegni, o da legnami;
a sì fatti difetti ci biſogna prouedere. Biaſimano tutto il
6630 legname atto a fenderſi, fragile, grauiſsimo, &
atto a putrefarſi. Antepongono
i chioui, &
le ſpranghe di bronzo, o di rame, a quelle di ferro. Io ho conſidera-
to mediante la Naue di Traiano, laquale a giorni paſſati, mentre che io diſten-
deua le coſe che io haueua compoſte, ſi cauò del lago de la Riccia;
doue ella era
ſtata laſciata, &
ſommerſa ſotto l’acque piu che mille trecento anni che il legno
7735 del Pino, &
del’Arcipreſſo, era durato in eſſa egregiamente, Ella era ſatta da lato
di fuori di tauole doppie, &
impicciate di pece Greca, con pezzami di panni li-
ni, &
ſopra ui haueuano fatta, una ſcorza di piaſtre di piombo fermandole cou
chiodi di bronzo.
Preſono gli antichi Architettori, il diſegno da fare i Na-
uilij da peſci, &
di quella parte che ne peſci è la ſtiena, ne Nauilij ſe ne ſeruiro-
8840 no per Carina, &
quel che ne peſci era il capo, ne Nauilij fu la prua, & per la
coda ſeruì il Timone;
& in cambio di branche, o di aliette uſarono i Remi.
I Nauilij ſono di due ſorti, o e’ ſono da carico, o pure da ſcorrere; i Nauilij

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