Tesoro De Las Tres Lengvas Española, Francesca, Y Italiana, 1637

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111494502Z Z A # noſtri ſcritrori, come ab experto, ex abru-
# pto, ex propoſito.
Z
L A lettera Z. di ſuono aſſai vigoroſo è
# frequentemente adoperata da’ To-
# ſcani, e per l’autorità de Fiorentini, che ſe
# ne ſeruono più de gli altri, vſata anco
# da gli ſtranieri indiſcretamente per imi-
# tarli, I. Fiorentini, hauendo in queſti
# tempi dato bando al ti, vſato pur
# da’ noſtri antichi per z, in alcune
# voci, empiono hora le loro ſcritture di
# queſto carattere; come più eſpreſſiuo in
# vero della natural pronuncia loro, il
# quale carattere, non è coſi familiare a
# gli altri della medeſima prouincia; pero-
# che alcuni ritengono per ancora l’vſo an-
# tico del ti, come più naturale alla lor pro-
# pria proferenza, più ſicuro, e più co-
# modo nelle ſcritture, & altri violen-
# tati dal proprio dialetto proferiſcono
# naturalmente più volentieri la s, in
# cambio della z; onde in vece di palazzo,
# e di piazza, vengono a dir palaſſo, e
# piaſſa. Ha la z, due ſuoni principali il
# primo più intenſo, e gagliardo, detto
# da alcuni aſpro, e l’alrro più ſottile, e
# rimeſſo, chiamato rozzo. Per la dup-
# plicità dunque, anzi multiplicità de’
# ſuoni (parendo alle volte che, ſecondo
# l’accopiamento delle lettere che le van-
# no appreſſo ſi ſenta diuerſi ſuono d’alli
# due) a noi è piaciuto di ſeguitare, doue ſtia
# bene l’vſo del ti, che ritiene ſempre il me-
# deſimo ſuono ſenza alcuna variatione;
# cou forme a quel che hanno fatto, non
# ſolamente i Latini, de’ quale ſi potrebbe
# talhora dubitare come l’haueſſero profe-
# rito, quantunque la continuatione dell’v-
# ſo ce ne poſſa in parte aſſicurare, oltre all’
# autorità di qualche Gramatico antico; ma
# anco i noſtri Toſcani antichi, con tutti
# gli altri che hanno ſcritto da cinquanta, o
# pochi più anni in là; adoperando la z, ſo-
# lamente doue non può ſeruire il ti. Que-
# ſta lettera non riceue dopo di ſe alcuna
# conſonante, ne in principio, ne in mezzo
# della parola, & in diuerſa ſillaba ſolamen-
# te la L. N. R. come: balzo, lenza, ſcherzo,
# raddoppiandoſi nel mezzo delle parole,
# come tutte l’altre conſonanti.
Z A
Zaccheta, Seneſ. zaccara, ſchizzo di fango,
# fangeaz, am{as} de fange, cenagal, metaf.
# vocabol generico di tutte le coſe di poco
# pregio.
Zaccherella, dimin. di zacchera, bouë, po-
# dre.
Zaccheroſo, pien di zacchere, fangoſo, ſan-
# geux cenagoſo.
Zafferano, Sen. zaffarano, gruogo domeſti-
# co, dal cui fiore eſcono alcuni fili roſſi, che
# ſono il ſuo frutto, vſato ne’ cibi, ne medi-
# camenti, & in molte altre coſe, ſafran, aça-
# fran.
Zaffiro, pietra pretioſa di color celeſte, ſa-
# phir, zafiro.
Zaffo, ſtrumento di legno, di ſtoppa, o d’altra
# materia col quale ſi tura la bocca, od il
# buſo de’ vaſi, conuercle, cubierta.
Zagaglia, ſpetie d’arme in aſta, zagaye, aza-
# gaya.
Zambracca, Fioren. femmina di mondo di
# poco pregio, garſ, buiſſonniere, mancheba,
# Seneſ. dicono zambracca a donna ſporca,
# lorda, infangata.
Zampa, piè d’animal quadrupede, pied de be-
# ſtail, piado.
Zampetrare, diceſi de’ bambini, quando co-
# minciano a muouer i paſſi, gambiller, per-
# near.
Zampillare, vſcire, o mandar fuori zampilli,
# couler, getter, chorrear.
Zampillo, ſottil filo d’acqua che ſchizza da
# piccolo caneletto, fil d’eau ſortant a’vn
# petit tuyau, chorro, Sen. dicono per ſimil.
# zampillo anco ad vn piccol vaſo di verro
# da traſtullari fanciulli, dal quale col fiato
# attraendo l’aria che ritiene l’acqua, la fan-
# no vſcire zampillamdo, e zampillo al can-
# noncino di biadi verdi che, feſſo con vno
# ſpillo, ſerue a’ fanciulli, pet zampo-
# gna.
Zampogna, ſtrumento di fiato noto, flute,
# flauta.
Zanca, Sen. zampa, gamba, iambe, pierna.
Zanna, voyez fanna.
Zanzara, e zanzala, animaletto volatile no-
# to, mouſchillon, moſquilla.
Zappa, ſtrumento noto per lauorar la terra,
# hoyau, açadon.
zappare, lauorar la terra con zappa, fouir a-
# uec vn hoyau, cauar.
zappatoro, che zappa, foſſoyeur, ahayador.
zappettare, leggiermente zappare, foſſoyer le-
# gerement, ahoyar ligeramente.
zara, giuoco che ſi fa con tre dadi, ſorte de ieu
# de dez, azar, oggi lo chiamano rampazza-
# ta; e zara è quando in vn tiro fra tutti trè i
# dadi ſi ſcopremeno di ſette punti’ o più
# di quattordici. Diciamo prouer. zara a chi
# tocca: e vale, a chi tocca il male ſuo danno

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