151127LIBRO II.
liberali;
e ſe alcuni l’ hanno ſeguita eziandio nel-
le più vili e plebee, eſſendo ſtato un Franceſe,
che ha deſcritto con ſomma accuratezza la forma
del perfettiſſimo cuoco; parea ben ragionevole,
che alcuno prendeſſe a deſcrivere, e formar l’ im-
magine di un ſapientiſſimo ſiloſofo, a cui nulla
mancaſſe, e in cui nulla deſiderar ſi poteſſe. Ma
io credo, due ragioni principalmente aver diſtol-
to gli uomini da ciò fare; delle quali la prima
penſo, che ſia la grandiſſima, e ſomma difficoltà
di inſtituire queſto filoſofo così perfetto. Percioc-
chè ſe nelle altre diſcipline, che ſon più anguſte
e riſtrette, pur è difficile ſcorger quell’ ultimo
grado di perfezione, a cui poſſon giungere; quan-
to più lo ſarà nella filoſofia. , la qual vagando
per tutte le coſe, che in mente umana cader poſ-
ſono, non ha confine ne limite alcuno? Che ſe
ognuna di quelle, per eſſer perfetta, ha biſogno
delle altre diſcipline a lei propinque, da cui pe-
rò ſol tanto prende, quanto le baſta per eſſer più
bella, et ornarſene; che diremo della filoſoſia, che
vuol profeſſarle, et eſſer maeſtra, e direttrice di
tutte? onde ſi vede a lei richiederſi molto mag-
gior dovizia di cognizioni, e di lumi, che a qual-
ſivoglia altra. E certo non potrà alcuno, non che
filoſofo perfettiſſimo, ma, a mio giudicio, ne
pur filoſofo chiamarſi, ſe egli non avrà una mol-
to acuta, e profonda dialettica, per cui poſſa, e
definir le coſe preſtamente, e diſtinguerle, e di-
ſtribuirle, e trovar gli argomenti,
le più vili e plebee, eſſendo ſtato un Franceſe,
che ha deſcritto con ſomma accuratezza la forma
del perfettiſſimo cuoco; parea ben ragionevole,
che alcuno prendeſſe a deſcrivere, e formar l’ im-
magine di un ſapientiſſimo ſiloſofo, a cui nulla
mancaſſe, e in cui nulla deſiderar ſi poteſſe. Ma
io credo, due ragioni principalmente aver diſtol-
to gli uomini da ciò fare; delle quali la prima
penſo, che ſia la grandiſſima, e ſomma difficoltà
di inſtituire queſto filoſofo così perfetto. Percioc-
chè ſe nelle altre diſcipline, che ſon più anguſte
e riſtrette, pur è difficile ſcorger quell’ ultimo
grado di perfezione, a cui poſſon giungere; quan-
to più lo ſarà nella filoſofia. , la qual vagando
per tutte le coſe, che in mente umana cader poſ-
ſono, non ha confine ne limite alcuno? Che ſe
ognuna di quelle, per eſſer perfetta, ha biſogno
delle altre diſcipline a lei propinque, da cui pe-
rò ſol tanto prende, quanto le baſta per eſſer più
bella, et ornarſene; che diremo della filoſoſia, che
vuol profeſſarle, et eſſer maeſtra, e direttrice di
tutte? onde ſi vede a lei richiederſi molto mag-
gior dovizia di cognizioni, e di lumi, che a qual-
ſivoglia altra. E certo non potrà alcuno, non che
filoſofo perfettiſſimo, ma, a mio giudicio, ne
pur filoſofo chiamarſi, ſe egli non avrà una mol-
to acuta, e profonda dialettica, per cui poſſa, e
definir le coſe preſtamente, e diſtinguerle, e di-
ſtribuirle, e trovar gli argomenti,