Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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DEGLI ARCHITETTI.
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preserve
">Che il bizzarriſſimo Padre Pozzi inventore ſtrano di capriccioſi penſieri abbia pre-
<
lb
/>
t
<
unsure
/>
eſo d’accomodare la maeſtoſa, e nobile Architettura naturale, ſoda nelle ſue parti,
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lb
/>
e molto più ſtabile nelle ſue piantazioni, al ſuo modo, non mi reca alcuna mara-
<
lb
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viglia, poichè altri vi furono innanzi a lui, che la rovinarono in molte parti: </
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echoid-s3074
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preserve
">ma
<
lb
/>
reſto però ſorpreſo, che eſſo Padre Pozzi Geſuita, e il di lui fratello Padre Giuſeppe
<
lb
/>
Carmelitano Scalzo ſienoſi inoltrati a teatrizzare la ſteſſa Architettura, in guiſa che
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lb
/>
dalle loro opere già oſſervate in Roma, e quelle, che ſi oſſervano eſeguite in Vene-
<
lb
/>
zia dal Padre Giuſeppe, ſi vegga l’ ardir loro inſoffribile nello ſcomporre la formale
<
lb
/>
ragionevole Architettura tanto pregiata nella Grecia ſuo primo nido, ed avanzamen-
<
lb
/>
to, come in Roma, che ne adottò gli eſemplari, ſiccome ci moſtrano quei pochi a-
<
lb
/>
vanzi di vera, e buona antichità, che in eſſa ſuſſiſtono, eſcludendo perpetuamen-
<
lb
/>
te della moderna Roma le ſcompoſte, e ſmorſioſe comparſe adulterate.</
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preserve
">Ora mi aggrada d’ eſporre in queſto luogo la preſente figura, che il buon Frate
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propone nella ſua opera in una cima d’ altare con palla iſolata contornata dal tela-
<
lb
/>
ro ſeguente tutt’all’intorno, con quarti di colonna rotondi alle parti, le quali ſoſtie-
<
lb
/>
ne ſul capitello il ſolo architrave, che gira ſopra la detta palla. </
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preserve
">Queſta ha doppia
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modenatura nel terzo del cerchio all’ incirca: </
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preserve
">la ſerraglia vien rappreſentata dalla
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lb
/>
teſtolina del Cherubino poſtovi ſotto, alzandoſi tutta l’intera cornice nelle due mo-
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lb
/>
denature, la gola delle quali produce nelle teſte un gran cartoccio, inveſtendoſi con
<
lb
/>
altro ſimile del ſopraornato, che viene a ſormar voluta alla cima ſteſſa. </
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preserve
">Le due
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colonne principali ſono ſpirali, inghirlandate d’ allori: </
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">hanno i contrappilaſtri dritti,
<
lb
/>
e dopo queſti aletta circolare, e ſcannellata. </
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preserve
">Sono d’Ordine Compoſito, hannocor-
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nice intera, e la ſpirale ha ancora il rimenato. </
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preserve
">Sopra la palla poi è oſſervabile il
<
lb
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grande ingombro della peſante cima, che termina colle due corna, e boccolo al di
<
lb
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fuori. </
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preserve
">Queſte certamente non producono leggerezza; </
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">anzi ingombro peſante e maſtino
<
lb
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coll’aggiunta della conchiglia, e delle palme: </
s
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preserve
">nè per eſſervi nella mezzeria ſopra la
<
lb
/>
modenatura della peſante cornice, e ſerraglia il vaſo con puttini, e con campanel-
<
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/>
le pendenti dalle cornature delle ſcherzevoli volute laterali vien prodotta leggerezza;
<
lb
/>
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preserve
">ma tutto queſto contribuiſce a render l’arco, el’altare più peſante, e deforme, per
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le modenature della cornice correnti al punto del centro; </
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<
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preserve
">ed oſſervandoſi tutto que-
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lb
/>
ſto compleſſo sì aggruppato, irragionevole, e diſſonante dalla ſeria uniformità ed u-
<
lb
/>
nione delle parti, che dee dirſi contrario alle regole, che ſono indiſpenſabili da pra-
<
lb
/>
ticarſi univerſalmente. </
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<
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preserve
">Manco male, che lo ſteſſo Autore dice, che ſi potrebbe cor-
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reggere, allorchè in eſſo ſi trovaſſe coſa, che non piaceſſe. </
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preserve
">Ma queſto è dir poco,
<
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mentre affinchè poteſſe piacere a chi intende, converrebbe mutar tutto, eformarnuo-
<
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va invenzione.</
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preserve
">Da tutte le propoſte invenzioni del Padre Pozzi già noto ai capriccioſi ſtudenti di
<
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/>
moderna Architettura, coſtoro pretendono ſoſtenere, eſſer giovevole l’ imitarlo, ſtiman-
<
lb
/>
do, che invenzioni ſifſatte ſieno pellegrine, e nuove; </
s
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<
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preserve
">e ciò, perchè le veggiono così
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/>
piene di fantaſie, e nulla conſiderano ciò, che addimandi, e voglia l’Arte ragione-
<
lb
/>
vole, e perſetta, e quanto importi l’aver l’occhio alle proporzioni, ed alla diſpoſi-
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lb
/>
zione delle parti, col porle ai luoghi loro, e non alterarle, o coll’accreſcerle, o col
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lb
/>
diminuirle, ornando ſoltanto quello, che ammette ornato, e queſto niente più di
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lb
/>
quello che convenga, non aggravando più del dovere, ma tutto collocando in buona
<
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/>
regola, ſimmetria, e leggerezza. </
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">Ho ſtimato opportuno l’eſporre le preſenti figure,
<
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quantunque non ſieno ſtate tutte realmente eſeguite, perchè eſaminandole ſi rilevino
<
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/>
gli errori, dei quali pieno è l’Autore ſuddetto, eper far conoſcere a quelli, che pren-
<
lb
/>
don per buona Architettura gli ſcherzi più ſtravaganti, quanto vadano errati, elun-
<
lb
/>
gi dal vero.</
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">Porta del Palazzo del Marcheſe Lancellotti.</
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">Benchè abbiamo diligentemente eſaminato, e parlato di molte altre porte con ſo-
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/>
glia peſante, non credo ſuor di propoſito tuttavia il dare un’occhiata anche a que.
<
lb
/>
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">ſta; </
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">affinchè ſempre più reſti condannato il reo uſo delle invenzioni diſſonanti, e
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lontane dal naturale. </
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">Queſto ſi rileva nella preſente ſoglia, che viene innalzata dal-
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/>
la ſteſſa zanca fin ſotto ai modiglioni: </
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echoid-s3099
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preserve
">ſi oſſervi la malagrazia, che eſſa produce,
<
lb
/>
tagliando l’architrave non ſolamente per ſormare uno ſpecchio per porvi quegli ſchi-
<
lb
/>
ribizzi, e nelle cantonate le volute con cartelle, e aſſai peſanti. </
s
>
<
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echoid-s3100
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preserve
">Queſte ſconcezze quel-
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lb
/>
le ſono, che diconſi ripieghi di buona avvenenza.</
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