Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti
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15244OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
Avvertimenti pel retto operare.
Dalle molte porte e fineſtre, e da altre ſabbriche ſinora oſſervate in Roma, eſegui-
te in tanti, e sì varj modi, non ſarà inutile il riflettere ſopra quanto abbiamo ſco-
perto d’errore, e diſordine nelle medeſime;
e queſto per ſolo profitto di chi brama
erudirſi nel vero modo d’ operare ſenza inciampo e conſuſione;
e perchè ognuno poſ-
ſa reſtare illuminato dagli eſempj finora diviſati, e da quelli altresì, che andremo
eſponendo, non altra eſſendo la mira mia, che di giovare.
Non biſogna adunque
por mai peſi ſuori del vivo, nè aggravar mai le ſoglie, ſieno di porte, ſieno di fi-
neſtre, ſopra il vano:
non ſi dee porre cornici ſuori del ſodo: non tagliare i fron-
teſpizj allo ſcoperto:
non porgli a roverſcio: non tagliare gli architravi, poichè eſ-
ſi formano la legatura principale delle fabbriche:
non collocar peſi ſopra le Zanche,
nè porre le medeſime ove non convengono:
non raddoppiare i fronteſpizj, o i rime-
nati fuor di propoſito, nè appoggiargli ſul falſo:
non formare archi privi di fian-
cheggio, come diremo a ſuo luogo, e faremo coll’ eſempio alla mano rilevare il reo
efſetto, che producono:
non porre i pergolati, o ringhiere ſopra il vivo de’ goccio-
latoj delle cornici, poichè rieſcono di figura peſante, e ſconcia, come ſi vede con
frequenza;
ma porgli nel vivo della ſottoccornice dei modiglioni, mentre allora rie-
ſcono più ſvelti, e grazioſi:
in ſomma guardarſi bene dal confondere un Ordine coll’
altro, e dal porre l’ ordine inferiore ſopra l’ inferiore;
ma oſſervar l’ordine naturale.
Dee altresì sſuggirſi di porre Architettura a ridoſſo d’ altra Architettura, coprendo l’
una per far comparir l’ altra:
finalmente sſuggire i penſieri irregolari, sì in riguardo
alla ſoda, e ſeria Architettura, come riſpetto agli ornati, penſando ad operare ſol-
tanto in quel modo, che inſegnano la ragione, e l’Arte, non curandoſi di bizzar-
rie, che ſon ſempre vizioſe, ma operar poſatamente, come conviene ad un ſavio Ar-
chitetto.
Così operando ſaremo certi di non por piede in fallo, e l’opera noſtra ſarà
approvata, e commendata da tutti i buoni diſcernitori, e ci acquiſteremo quella ſteſ-
ſa gloria, onde ſon celebrati gli antichi Architetti.

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