156132DELLA FORZA DE’ CORPI
inſtruendolo delle ſue eſperienze et oſſervazioni,
e manifeſtandogli le ſue leggi, non è da dubita-
re, che non gli apriſſe anche la chimica, la me-
dicina, la notomia, e nol conduceſſe ne vaſti cam-
pi di tutta l’ iſtoria naturale. La qual fiſica vor-
rebbe però ſempre aver ſeco la geometria, e l’
algebra, con le quali ſpeſſiſſime volte viene a de-
liberazione, e ſi conſiglia; e ſono eſſe tuttavia per
ſe medeſime belliſſime ſcienze, e nobiliſſime, et
oltre a ciò amiciſſime della metafiſica, da cui cre-
dono eſſer nate; così che io eſorterei il filoſoſo
ad aſſumerle anche per lor medeſime; perchè aſ-
ſumendole ſolo in grazia della fiſica potrebbono,
e giuſtamente, averſelo a male. E queſte poi lo
introdurrebbono alla meccanica, all’ optica, all’
aſtronomia, delle quali diſcipline dovrebbe il fi-
loſofo eſsere peritiſſimo. Parrà forſe ad alcuni,
che io ſia faſtidioſo, e poco diſcreto, volendo
imporre al filoſofo tanto peſo di ſtudj, e di co-
gnizioni, che non è perſona al mondo, che por-
tar lo poteſse. Ma ſe eglino penſeranno, che io
non lo impongo a loro, ne a veruno di quelli,
che eſſi conoſcono, ma ad un filoſofo, che vor-
remmo immaginarci, e fingere, e che dovendo
ſuperar tutti gli altri nella virtù, e nel ſapere,
vogliamo ancora, che gli ſuperi nella memoria e
nell’ ingegno, credo, che facilmente mi perdone-
ranno; et anche mi ſcuſeranno, ſe io vorrò, che
ſapendo eglitutte le ſcienze, che abbiamo dette,
e molte altre, ſappia ancora l’ iſtoria loro, e
e manifeſtandogli le ſue leggi, non è da dubita-
re, che non gli apriſſe anche la chimica, la me-
dicina, la notomia, e nol conduceſſe ne vaſti cam-
pi di tutta l’ iſtoria naturale. La qual fiſica vor-
rebbe però ſempre aver ſeco la geometria, e l’
algebra, con le quali ſpeſſiſſime volte viene a de-
liberazione, e ſi conſiglia; e ſono eſſe tuttavia per
ſe medeſime belliſſime ſcienze, e nobiliſſime, et
oltre a ciò amiciſſime della metafiſica, da cui cre-
dono eſſer nate; così che io eſorterei il filoſoſo
ad aſſumerle anche per lor medeſime; perchè aſ-
ſumendole ſolo in grazia della fiſica potrebbono,
e giuſtamente, averſelo a male. E queſte poi lo
introdurrebbono alla meccanica, all’ optica, all’
aſtronomia, delle quali diſcipline dovrebbe il fi-
loſofo eſsere peritiſſimo. Parrà forſe ad alcuni,
che io ſia faſtidioſo, e poco diſcreto, volendo
imporre al filoſofo tanto peſo di ſtudj, e di co-
gnizioni, che non è perſona al mondo, che por-
tar lo poteſse. Ma ſe eglino penſeranno, che io
non lo impongo a loro, ne a veruno di quelli,
che eſſi conoſcono, ma ad un filoſofo, che vor-
remmo immaginarci, e fingere, e che dovendo
ſuperar tutti gli altri nella virtù, e nel ſapere,
vogliamo ancora, che gli ſuperi nella memoria e
nell’ ingegno, credo, che facilmente mi perdone-
ranno; et anche mi ſcuſeranno, ſe io vorrò, che
ſapendo eglitutte le ſcienze, che abbiamo dette,
e molte altre, ſappia ancora l’ iſtoria loro, e