Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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163143Coniche. Cap. XXXV. l’onde dell’aria all’orecchie de gli vditori, che
è aſſai differente dal ſudetto penſiero;
quello
nõdimeno ſi accetti, come modo nuouamen-
te imagina to, e propoſto, perche da altti con
il diſcorſo, e con l’eſperienza poſſi eſſere eſſa-
minato, ne per queſto tralaſciamo ancora di
põderar le parole di Vitruuio, per poterne pe-
netrar’il vero ſenſo.
Quelle veramente par,
che ci vengano ſignifican do, che le celle ſiano
luoghi ſerrati d’intorno, il che non ſolo vien
confermato dal nome di cella, come già ſi è
detto;
ma da quelle parole ancora; Circaque
habeant locum vacuũ, &
à ſummo capite fpatium;
parlando dei vaſi, che ſe foſſe la cella vn Nic-
chio, non parerebbono molto à propoſito, e
da quelle altre, &
habeant in parte, quæ ſpectat
ad Scenã, ſuppoſitos cuneos;
biſognando perciò,
che vi ſia, chi ſoſtenti detti cunei, cioè forſi il
recinto della cella;
e da quelle altre; contraq;
eas cellas relinquantur apertur æ inferiorũ graduum
cubilibus;
acciò la voce poſſi vſcire dalle cel-
le, aggiunge Daniel Barbaro;
la onde ſarà
l’ingreſſo dalla parte ſuperiore della cella per
il rifleſſo fatto primieramente dal va@o, il che
pare, che confermino quelle altte parole;

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