Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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165145Coniche. Cap. XXXVI. celle, hauendo però lo ſpatio aperto di ſopra,
come il medeſimo Vitruuio accẽna con quel-
le parole;
Circaq; habeant locum vacuum, & à
ſummo capite ſpatium;
che danno inditio que-
ſti vaſi douer’eſſer dentro le celle, poiche ſe
foſſero fuori, haurebbono ſenz’altro lo ſpatio
di ſopra, ſenza che biſognaſſe dirlo, e maſſi-
me, che tale ſpatio par, che vi biſogni per l’in-
greſſo della voce, come il Barbaro eſpone, a-
dunque il vaſo ſarà dentro, e non fuori della
cella:
il che quando ſia vero, intenderemo,
che la voce vadi à ferir nel vaſo, non per linea
retta, ma ſi ben fleſſuoſa, per la dilatatione
delle onde dell’aria, come per la caduta del
ſaſſo ſegue delle onde dell’acqua, dalla cui
concauità ſi rifletta poi nella cella, e di nuo-
uo nel vaſo, facendoſi vna reciprocatione di
voce per queſti rifleſsi, &
vn’Echo quaſi infi-
nita, vſcendo tuttauia per le aperture dinan-
zi, che ſideuono fare pur nelle celle, ſecondo
Vitruuio, e ſpargendoſi per l’Auditorio, eſ-
ſendo eſſe celle à guiſa di coperti da forni, o
di Teſtudini, come accennano ancora Agoſtin
Gallo, &
Aloiſi Pirouano, Commentatori di
Vitruuio;
conforme à queſto penſiero

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