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AMONSIGNORE
SON già paſſati due anni, ch’io doveva moſtrare a
V. S. Illuſtriſs. e Reverendiſs. l’Operetta mia degli
errori degli Architetti, avendogliela promeſſa quando
mi trovava in Roma di paſſaggio. Ma perchè non mi
pareva convenevole condurla innanzi a Lei di pochiſſi-
ma età, e quaſi in faſce, onde non Le avrebbe recata
ſoddisfazione alcuna; perciò ho indugiato fino a queſto
tempo, pel quale è già creſciuta in età perfetta, ed in
maniera, che può favellando eſprimere il ſuo concetto:
benchè forſe non ſia giunta a quella perfezione, che poſ-
ſa ſommamente piacere a Lei, ed agli altri cagionar qual-
che maraviglia. Pure, comunque ella ſia, la rappreſen-
to avanti a V. S. Illuſtriſs. e Reverendiſs. in abito di
nuova Spoſa fatta bella, e adorna, ſe non come ſi con-
veniva, acciocchè meglio compariſſe, almeno ſecondo
che è ſtato poſſibile al troppo debole ingegno mio. L’
accolga dunque colla ſua ſolita benignità e corteſia, e
la favoriſca, donandole, mentre la vede, qualche parte del
ſuo ſplendore, acciocchè più lieta, e con ardimento mag-
giore poſſa di ſe medeſima far moſtra chiariſſima in
coteſto mirabile auguſtiſſimo Teatro delle virtù, delle
grandezze, e delle dignità maggiori del Mondo; laddo-
ve a mio nome umile e riverente Le s’inchina, e Le ba-
cia la Veſta.
V. S. Illuſtriſs. e Reverendiſs. l’Operetta mia degli
errori degli Architetti, avendogliela promeſſa quando
mi trovava in Roma di paſſaggio. Ma perchè non mi
pareva convenevole condurla innanzi a Lei di pochiſſi-
ma età, e quaſi in faſce, onde non Le avrebbe recata
ſoddisfazione alcuna; perciò ho indugiato fino a queſto
tempo, pel quale è già creſciuta in età perfetta, ed in
maniera, che può favellando eſprimere il ſuo concetto:
benchè forſe non ſia giunta a quella perfezione, che poſ-
ſa ſommamente piacere a Lei, ed agli altri cagionar qual-
che maraviglia. Pure, comunque ella ſia, la rappreſen-
to avanti a V. S. Illuſtriſs. e Reverendiſs. in abito di
nuova Spoſa fatta bella, e adorna, ſe non come ſi con-
veniva, acciocchè meglio compariſſe, almeno ſecondo
che è ſtato poſſibile al troppo debole ingegno mio. L’
accolga dunque colla ſua ſolita benignità e corteſia, e
la favoriſca, donandole, mentre la vede, qualche parte del
ſuo ſplendore, acciocchè più lieta, e con ardimento mag-
giore poſſa di ſe medeſima far moſtra chiariſſima in
coteſto mirabile auguſtiſſimo Teatro delle virtù, delle
grandezze, e delle dignità maggiori del Mondo; laddo-
ve a mio nome umile e riverente Le s’inchina, e Le ba-
cia la Veſta.
Teofilo Gallaccini.