Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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172152Delle Settioni altro per appunto non eſſer Natura (come il
Prencipe de’Peripatetici nel 2.
della Fiſica
c’inſegna) che vn principio di moto, e di quie-
te;
di onde poi con gran ragione ſi deduſſe
quella communiſſima, e veriſſima ſentenza.
Ignorato motu ignoratur Natura. Altiſſima dot-
trina in vero, intorno alla quale degnamente
ſi ſono affaticati i più ſublimi ingegni, che ſia-
no ſtati al Mondo, parendoli come à dire, che
chi haueſſe vn’eſſatta cognition di quello, po-
ſcia diuentaſſe attiſſimo in vn certo modo all’
intendere, ed à penetrare tutti gli effetti di
Natura.
Ma quanto vi aggiunga la cognitio-
ne delle ſcienze Matematiche, giudicate da
quelle famoſiſſime Scuole de’Pitagorici, e de’
Platonici, ſommamente neceſſarie per inten-
der le coſe Fiſiche, ſpero in breue ſarà mani-
feſto, per la nuoua dottrina del moto promeſ-
ſaci dall’eſquiſitiſſimo Saggiatore della Natu-
ra, dico dal Sig.
Galileo Galilei, ne’ſuoi Dia-
logi, proteſtando io hauer’hauuto e motiuo,
e lume ancora in parte intorno à quel poco,
ch’io dirò del moto in queſto mio Trattato,
per quanto alle Settioni Coniche ſi aſpetta,
da i ſottiliſſimi diſcorſi di quello, e del

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