Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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18577DEGLI ARCHITETTI.
Parte della facciata della Scuola di San Giorgio de’Greci,
diſordinatamente eſeguita.
L’eſempio del ſeguente rame ſervirà molto per rilevare diverſi errori, nei quali
cadono ſenz’accorgerſene gli Architetti.
Queſta parte di facciata adunque è compoſta
d’Ordine Dorico e Jonico, ma enormemente ſproporzionata.
Primieramente l’ altez-
za data al Dorico è eccedente, nè gli conviene per verun conto, ma s’ addirebbe
bensì all’Ordine Compoſito per eſſer ſuperiore agli altri Ordini tutti;
imperciocchè,
ſecondo anche il Galaccini, non vengono aſſegnate al Dorico più di ſette teſte, pro-
porzione da eſſo riputata dicevole a un tal Ordine.
In oltre la porta sì ſtretta e al-
ta forma figura meſchina a proporzione delle fineſtre, che le ſono appreſſo;
come
altresì le due colonne ſoſtentanti l’arco d’eſſa porta rieſcono molto ſgarbate e minu-
te, per eſſere ſcannellate, a motivo della ſoverchia loro altezza:
di più vengono le
ſteſle deformate dalle due bugne, o faſce, che le ſtringono, non ſaprei dirmi, ſe
per accreſcer loro corpo, o per iſcomporle maggiormente.
Nella cornice poi ornata
di triglifi, metope, e modiglioni, per eſſervi male attaccato al modiglione ſopra le
colonne altro modiglione, che ſcavato al di ſotto s’uniſce col triglifo, tagliando
Parte della cornice, fa riſaltare una deformità da sfuggirſi.
Nel ſecond’Ordine pure ſi oſſervano altri rilevantiſſimi errori. Il primo conſiſte
nell’eſſer l’Ordine Jonico parimente di eccedente proporzione, come dimoſtra lo ſteſ-
ſo Galaccini, il quale v’adatta ſole otto teſte, e non dieci, come veggonſi in queſto
caſo.
Queſto ſi chiama ſconvolgere gli Ordini d’Architettura, attribuendo all’uno le
proporzioni dell’altro;
quando ragion vuole, che ciaſcun Ordine ſia laſciato entro
le ſue riſpettive leggi.
Il diſordine però non finiſce quì concioſſiachè ſe ſi oſſervi-
no le baſi delle colonne principali, appoggiate ſullo zoccolo, vedremo, che non han-
no alcuna corriſpondenza con quelle della fineſtra principale, che ſon poſte in mag-
gior altezza, e perciò alterano la legatura armonica, che è dovuta.
E’ſimilmente
error notabile, che le dette colonne della fineſtra non fieno perpendicolari alle infe-
riori della porta, ma poſte in falſo.
Si oſſerva ancora, come il rimenato ſopra la
ſuddetta fineſtra cuopre, e mangia tutto i’architrave della cornice ſuperiore, e viene
a rompere la continuazione :
coſa biaſimevoliſſima, e moſtruoſa : e ſpecialmente ſi
potrebbe poi aggiungere, che il capitello principale, la cornice, e l’ impoſta dell’
arco nel mezzo d’eſſa facciata forma una falſa proſpettiva.
In ſimil guiſa il fronte-
ſpizio delle due fineſtre laterali, che ſorpaſſa le colonne maggiori, colla gola mangia
ad eſſe la loro groſſezza naturale, e forma diſordine imperdonabile.
Groſſi pure ſi
oſſerva li modiglioni della cornice Jonica, anzi baſtarda, perchè non portano treper
colonna, com’eſſer dovrebbero, ma un e mezzo in circa.
Se queſto ſia il vero ope-
rare dicalo chi intende i ſoli principj dell’Arte.

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