Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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200176DELLA FORZA DE’ CORPI la parte, che ſi ſcaglia da C verſo A; quindi è,
che l’ effetto, che ſi produce nel globo L, dee
eſſer quadruplo di quello, che ſi produce nel glo-
bo A.
Non può dunque tale effetto eſſere il mo-
vimento;
il quale abbiam veduto, che è eguale in
tutti e due i globi.
Sarà ben comodiſſimo il dire,
che eſſo ſia una cotal forza, la qual ſi miſuri mol-
tiplicando la maſſa perlo quadrato della velocità,
Come?
diſſe il Signor Marcheſe. Perchè, riſpoſe
il Signor D.
Serao, ſe voi immaginerete una tal
forza nell’ uno e nell’ altro globo, la troverete
appunto eſſer quadrupla nel globo L.
Non ab-
biamo noi detto, la maſſa del globo A eſſer 4;
la velocità 1? Una forza dunque, che in lui foſ-
ſe, proporzionale alla maſſa moltiplicata per lo
quadrato della velocità, ſarebbe 4.
Abbiamo anche
detto, la maſſa del globo L eſser 1, la velocità 4,
una forza dunque, che in lui foſse proporzionale
alla maſſa moltiplicata per lo quadrato della ve-
locità, ſarebbe 16, e però quadrupla dell’ altra.

Sarà dunque comodiſſimo il dire, che l’ effetto,
prodotto nel globo L, ſia, non già il movimento,
ma quella forza, che ho detto;
dovendo appunto
l’ effetto eſser quadruplo.
Ed ecco l’ argomento
famoſo di Bernulli, che io vi ho eſpoſto, così co-
me ho potuto, ſenza calcolo, e dirò così in mia
lingua.
Bernulli l’ eſpoſe in maniera diverſa, ſpie-
gandoſi col calcolo ſenza biſogno;
ma l’ algebra
s’ era fatta tanto famigliare a quel grand’ uomo,
che era, per così dir, divenuta il ſuo

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