Alberti, Leon Battista, L' architettura

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205201LIBRO SETTIMO. riſpetto de le ſporcitie, & de le immonditie; & quelle che ſononele montagne
uorrei io chefuſsino collocate in luogo piano, &
uguale riſpetto a le ſtrade, & a
gliedificij.
A Cicerone pareua che Capua fuſſe da anteporſi a Roma, perche
ella non era impiccata ſu peri colli, nè interrotta da le ualli, ma piana &
aperta.
Aleſſandro laſciò difornire la incominciata Città ne l’Iſola del Faro, luogo cer-
115 to per altro forte, &
commodiſsimo: ma conobbe che ella non ui ſi poteua allar
gare di ſpatio da diuentare grande.
Nèpenſo che quì ſi habbia da laſciare in die-
tro, che il grandiſsimo ornamento de la città, è la moltitudine de cittadini.
Io
ho letto che Tigrane, quando egli edificò la città Tigranocerta, coſtrinſe una
grandiſsima moltitudine d’huomini ricchiſsimi, &
honoratiſsimi, ad andare con
2210 tutti i loro beni ad habitarla, hauendo mandato uno editto, che tutte quelle co
ſe, che e’non ui conduceſsino, &
fuſsino ritrouate altroue, fuſsino applicate al
fiſco.
Queſto medeſimo faranno uolentieri da per loro i conuicini, & gli altri
foreſtieri, quando e’ſaperanno d’hauerui a ſtare ſani, &
dilicatamente, & abbon
dantemente, &
infra gente ben coſtumata. Ma arrecheranno principaliſsi-
3315 mo ornamento a le città, eſsi ſiti de le ſtrade, de le piazze, &
di ciaſcuno altro edi
ficio, ſe ſaranno condotti, conformati, &
collocati tutti commodamente, & bene
ciaſcuno ſecondo il biſogno:
Percioche tolto uia l’ordine da le coſe, non ſarà
certo coſa alcuna, che dimoſtri d’eſſere commoda, grata, o degna.
Ad una
ben coſtumata, &
ordinata Città, dice Platone, biſogna prouedere per uia di leg
4420 ge, che non ui ſi introduchino le delicature de foreſtieri;
& che neſſuno citta-
dino, ſe non finiti i quaranta anni, poſſa andare fuori.
Et che i foreſtieri che
per attendere a gli ſtudij ſaranno ſtati raccolti ne la città, poi che haranno fatto
proſitto, ſe ne rimandino a caſa loro.
Et queſto ſi fa, perche egli accade che per
contagione de foreſtieri i Cittadini ſi ſdimenticano di dì in dì di quella parſimo-
5525 nia, con laquale furono alleuati da lor padri, &
comincian@ ad hauere in odio
quelle uſanze, &
coſtumi antichi. La qual coſa è potisima cagione, che le Cit-
tà uadino peggiorando.
Racconta Plutarco che gli Epidauri hauendo auuer-
tito, che iloro cittadini diuentauano cattill per il commertio ch’egli haueuano
con gli Illiri, &
imparauano cooro peruerſi coſtumi ad innouare ſempre
6630 qual coſa ne la loro città, pettiti per tal conto eleſſono fra tutta la loro mol
titudine un Citcadino per anno, huomo graue, &
circonſpetto, che andaſſe a gli
Illirici, &
comperaſſe, & conduceſſe tutte quelle coſe, che qual ſi uoglia cittadino
gli commetteſſe.
In ſomma tutti i ſauij conuengono in queſto ch’e’ uogliono,
ch’e’ ſi habbia una grandiſsima cura, &
diligentia, che la città non ſi corrompa
7735 per il commertio de foreſtieri, che ui capitano;
nè io penſo che e’ſia però da imi
tare coloro, che non uogliono che ui capiti alcuna ſorte, o qualità d’huomini.
Appreſſo de Greci, ſecondo il coſtume antico, era uſanza di non riceuere den-
tro ne la città que’ popoli che non erano in lega inſieme, nè per queſto anche
inimici, ſe taluolta e’ ueniſſero armati perauentura a caſa l’un de l’altro:
ma
8840 ne anche ſcacciarli, &
però gli alloggiauano lungo le mura, non lungi dal
Mercato de le coſe da uenderſi, acciò mediante quelle i foreſtieri ſi poteſsi-
no rinfreſcare, ſe di coſa alcuna haueſſero di biſogno, &
i cittadini poteſsino ſta
re ſicuri da pericoli.
Maio lodo ueramente i Cartagineſi, percioche

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