215PARTE PRIMA.
TUtti gli effetti, e tutte le opere di qualunque Arte operativa ſi diſtinguo-
no ſecondo tre tempi; perciocchè ogni movimento, ed ogni eſercizio ſi
miſura col tempo. Il primo tempo ſi è avanti, che l’opera ſia poſta in effetto.
Il ſecondo, nel corſo ſteſſo, nel quale ſi fa, cioè nell’atto dell’operare. Il ter-
zo, quando la ſteſſa coſa è fatta. E perchè in queſti tre tempi ſi ſcorge la
perfezione, e il difetto, cioè nella preelezione, o nell’atto d’operare, o nel ter-
mine ultimo di tutta la pratica, che è l’opera condotta al ſuo fine; pertanto
ſi proporranno gli errori degli Architetti, cagionati, o dal difetto dell’elegge-
re, o dall’operare, o dal concluder l’opera, e nella cura di eſſa; diſtinguen-
dogli in tre tempi, cioè, avanti al fabbricare, nel fabbricare, e poi che ſi è
fabbricato. Ma per dar principio, nel ſecondo capitolo ſi tratterà degli errori
commeſſi prima di fabbricare.
no ſecondo tre tempi; perciocchè ogni movimento, ed ogni eſercizio ſi
miſura col tempo. Il primo tempo ſi è avanti, che l’opera ſia poſta in effetto.
Il ſecondo, nel corſo ſteſſo, nel quale ſi fa, cioè nell’atto dell’operare. Il ter-
zo, quando la ſteſſa coſa è fatta. E perchè in queſti tre tempi ſi ſcorge la
perfezione, e il difetto, cioè nella preelezione, o nell’atto d’operare, o nel ter-
mine ultimo di tutta la pratica, che è l’opera condotta al ſuo fine; pertanto
ſi proporranno gli errori degli Architetti, cagionati, o dal difetto dell’elegge-
re, o dall’operare, o dal concluder l’opera, e nella cura di eſſa; diſtinguen-
dogli in tre tempi, cioè, avanti al fabbricare, nel fabbricare, e poi che ſi è
fabbricato. Ma per dar principio, nel ſecondo capitolo ſi tratterà degli errori
commeſſi prima di fabbricare.
GLI errori, che avvengono prima di fabbricare, ſono i maggiori, e i più
importanti, che poſſano accadere in qualunque ragion di fabbrica, per
cagione de’ grandiſſimi pericoli, che ne ſuccedono: ſi perchè vengono da man-
camento di providenza, la quale è la prima regola, che conduce a buon fine
ogni pratica operazione; e ſi ancora per le molte male conſeguenze, che ri-
ſultano da tali diſetti; onde ſi dice, che un piccolo errore da principio, ſi fa
maggiore nel fine. E queſti tali errori nel principio del fabbricare ſi com-
mettono per più cagioni. O dalla confuſione dei diſegni, o dalla mancanza di
buon giudice, o dalla ſcelta di peggiori operatori; o per affetto, o per favore,
o per falſa opinione; ovvero dall’inclinare per imperfezione umana più ai peg-
giori, che ai migliori; o dal volere ſpender poco, o per avarizia, o per di-
fetto di facoltà; o dalla mancanza del primo Architetto, il quale, fatto il di-
ſegno, non s’impaccia più dell’opera; tantochè, nè altro Architetto, nè Ca-
pomaeſtro Muratore è valevole ad eſeguir perfettamente l’intenzione del pri-
mo, ſiccome ſi ſcorge nelle fabbriche grandi, alle quali non baſta l’età d’un
uomo per condurle a fine; onde paſſando ſotto diverſe mani, s’allontanano dall’
intenzione dell’ inventore del primo diſegno. E però avendoſi a fabbricare è
meglio fare ſcelta d’ un componimento mediocre, purchè ſia onorevole, che d’
un troppo grande, benchè nell’aſpetto dimoſtri più maeſtà. O da ingegnero po-
co accorto, men ſaputo, e molto meno eſercitato nella ſua profeſſione: o dall’
avarizia di chi fa fabbricare; o dalla troppa confidenza, che ſi ha negli arte-
fici: o dalla credenza, che hanno i Signori delle fabbriche d’ intenderſi del me-
ſtiero dell’ Architettura, e del fabbricare, confidati pur troppo in un proverbio
volgare male inteſo, che non vi ſia il migliore Architetto del Signor della Ca-
ſa: o dal non aver cognizione della mala pratica dei manipolatori; o dal non
aver provveduto di chi aſſiſta a tutte le operazioni, che ſi richiedono nelle fab-
briche: o dallo ſtabilire un tempo determinato, e breve, nel cui ſpazio quel-
li, che fanno fabbricare, vogliono che la fabbrica ſi finiſca: onde le muraglie
non avendo fatto ugualmente il ſuo poſamento, aggravate dal peſo, eſſendo la-
vorate di freſco, ſi aprono, e talvolta minacciano rovina: o finalmente dalla
mala ſcelta della ſtagione del fabbricare, e ſpecialmente nell’inverno. E per
queſte, e per altre cagioni ſuccedono diverſi e notabili errori intorno al fab-
bricare, dei quali ragioneremo a parte a parte nei ſeguenti capitoli.
importanti, che poſſano accadere in qualunque ragion di fabbrica, per
cagione de’ grandiſſimi pericoli, che ne ſuccedono: ſi perchè vengono da man-
camento di providenza, la quale è la prima regola, che conduce a buon fine
ogni pratica operazione; e ſi ancora per le molte male conſeguenze, che ri-
ſultano da tali diſetti; onde ſi dice, che un piccolo errore da principio, ſi fa
maggiore nel fine. E queſti tali errori nel principio del fabbricare ſi com-
mettono per più cagioni. O dalla confuſione dei diſegni, o dalla mancanza di
buon giudice, o dalla ſcelta di peggiori operatori; o per affetto, o per favore,
o per falſa opinione; ovvero dall’inclinare per imperfezione umana più ai peg-
giori, che ai migliori; o dal volere ſpender poco, o per avarizia, o per di-
fetto di facoltà; o dalla mancanza del primo Architetto, il quale, fatto il di-
ſegno, non s’impaccia più dell’opera; tantochè, nè altro Architetto, nè Ca-
pomaeſtro Muratore è valevole ad eſeguir perfettamente l’intenzione del pri-
mo, ſiccome ſi ſcorge nelle fabbriche grandi, alle quali non baſta l’età d’un
uomo per condurle a fine; onde paſſando ſotto diverſe mani, s’allontanano dall’
intenzione dell’ inventore del primo diſegno. E però avendoſi a fabbricare è
meglio fare ſcelta d’ un componimento mediocre, purchè ſia onorevole, che d’
un troppo grande, benchè nell’aſpetto dimoſtri più maeſtà. O da ingegnero po-
co accorto, men ſaputo, e molto meno eſercitato nella ſua profeſſione: o dall’
avarizia di chi fa fabbricare; o dalla troppa confidenza, che ſi ha negli arte-
fici: o dalla credenza, che hanno i Signori delle fabbriche d’ intenderſi del me-
ſtiero dell’ Architettura, e del fabbricare, confidati pur troppo in un proverbio
volgare male inteſo, che non vi ſia il migliore Architetto del Signor della Ca-
ſa: o dal non aver cognizione della mala pratica dei manipolatori; o dal non
aver provveduto di chi aſſiſta a tutte le operazioni, che ſi richiedono nelle fab-
briche: o dallo ſtabilire un tempo determinato, e breve, nel cui ſpazio quel-
li, che fanno fabbricare, vogliono che la fabbrica ſi finiſca: onde le muraglie
non avendo fatto ugualmente il ſuo poſamento, aggravate dal peſo, eſſendo la-
vorate di freſco, ſi aprono, e talvolta minacciano rovina: o finalmente dalla
mala ſcelta della ſtagione del fabbricare, e ſpecialmente nell’inverno. E per
queſte, e per altre cagioni ſuccedono diverſi e notabili errori intorno al fab-
bricare, dei quali ragioneremo a parte a parte nei ſeguenti capitoli.