Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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PARTE PRIMA.
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">CAPO I.
<
lb
/>
Del Compartimento degli errori degli Architetti.</
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>
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p
>
<
s
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echoid-s225
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preserve
">TUtti gli effetti, e tutte le opere di qualunque Arte operativa ſi diſtinguo-
<
lb
/>
no ſecondo tre tempi; </
s
>
<
s
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echoid-s226
"
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preserve
">perciocchè ogni movimento, ed ogni eſercizio ſi
<
lb
/>
miſura col tempo. </
s
>
<
s
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preserve
">Il primo tempo ſi è avanti, che l’opera ſia poſta in effetto.
<
lb
/>
</
s
>
<
s
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echoid-s228
"
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="
preserve
">Il ſecondo, nel corſo ſteſſo, nel quale ſi fa, cioè nell’atto dell’operare. </
s
>
<
s
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echoid-s229
"
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="
preserve
">Il ter-
<
lb
/>
zo, quando la ſteſſa coſa è fatta. </
s
>
<
s
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echoid-s230
"
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preserve
">E perchè in queſti tre tempi ſi ſcorge la
<
lb
/>
perfezione, e il difetto, cioè nella preelezione, o nell’atto d’operare, o nel ter-
<
lb
/>
mine ultimo di tutta la pratica, che è l’opera condotta al ſuo fine; </
s
>
<
s
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echoid-s231
"
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preserve
">pertanto
<
lb
/>
ſi proporranno gli errori degli Architetti, cagionati, o dal difetto dell’elegge-
<
lb
/>
re, o dall’operare, o dal concluder l’opera, e nella cura di eſſa; </
s
>
<
s
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="
echoid-s232
"
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="
preserve
">diſtinguen-
<
lb
/>
dogli in tre tempi, cioè, avanti al fabbricare, nel fabbricare, e poi che ſi è
<
lb
/>
fabbricato. </
s
>
<
s
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echoid-s233
"
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preserve
">Ma per dar principio, nel ſecondo capitolo ſi tratterà degli errori
<
lb
/>
commeſſi prima di fabbricare.</
s
>
<
s
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echoid-s234
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p
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17
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head
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echoid-head23
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preserve
">CAPO II.
<
lb
/>
Degli errori, che ſi commettono avanti al fabbricare.</
head
>
<
p
>
<
s
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echoid-s235
"
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="
preserve
">GLI errori, che avvengono prima di fabbricare, ſono i maggiori, e i più
<
lb
/>
importanti, che poſſano accadere in qualunque ragion di fabbrica, per
<
lb
/>
cagione de’ grandiſſimi pericoli, che ne ſuccedono: </
s
>
<
s
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echoid-s236
"
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="
preserve
">ſi perchè vengono da man-
<
lb
/>
camento di providenza, la quale è la prima regola, che conduce a buon fine
<
lb
/>
ogni pratica operazione; </
s
>
<
s
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echoid-s237
"
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="
preserve
">e ſi ancora per le molte male conſeguenze, che ri-
<
lb
/>
ſultano da tali diſetti; </
s
>
<
s
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echoid-s238
"
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preserve
">onde ſi dice, che un piccolo errore da principio, ſi fa
<
lb
/>
maggiore nel fine. </
s
>
<
s
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echoid-s239
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preserve
">E queſti tali errori nel principio del fabbricare ſi com-
<
lb
/>
mettono per più cagioni. </
s
>
<
s
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echoid-s240
"
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preserve
">O dalla confuſione dei diſegni, o dalla mancanza di
<
lb
/>
buon giudice, o dalla ſcelta di peggiori operatori; </
s
>
<
s
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echoid-s241
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="
preserve
">o per affetto, o per favore,
<
lb
/>
o per falſa opinione; </
s
>
<
s
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echoid-s242
"
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preserve
">ovvero dall’inclinare per imperfezione umana più ai peg-
<
lb
/>
giori, che ai migliori; </
s
>
<
s
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echoid-s243
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="
preserve
">o dal volere ſpender poco, o per avarizia, o per di-
<
lb
/>
fetto di facoltà; </
s
>
<
s
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="
echoid-s244
"
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="
preserve
">o dalla mancanza del primo Architetto, il quale, fatto il di-
<
lb
/>
ſegno, non s’impaccia più dell’opera; </
s
>
<
s
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echoid-s245
"
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="
preserve
">tantochè, nè altro Architetto, nè Ca-
<
lb
/>
pomaeſtro Muratore è valevole ad eſeguir perfettamente l’intenzione del pri-
<
lb
/>
mo, ſiccome ſi ſcorge nelle fabbriche grandi, alle quali non baſta l’età d’un
<
lb
/>
uomo per condurle a fine; </
s
>
<
s
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="
echoid-s246
"
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="
preserve
">onde paſſando ſotto diverſe mani, s’allontanano dall’
<
lb
/>
intenzione dell’ inventore del primo diſegno. </
s
>
<
s
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echoid-s247
"
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preserve
">E però avendoſi a fabbricare è
<
lb
/>
meglio fare ſcelta d’ un componimento mediocre, purchè ſia onorevole, che d’
<
lb
/>
un troppo grande, benchè nell’aſpetto dimoſtri più maeſtà. </
s
>
<
s
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echoid-s248
"
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="
preserve
">O da ingegnero po-
<
lb
/>
co accorto, men ſaputo, e molto meno eſercitato nella ſua profeſſione: </
s
>
<
s
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="
echoid-s249
"
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="
preserve
">o dall’
<
lb
/>
avarizia di chi fa fabbricare; </
s
>
<
s
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="
echoid-s250
"
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="
preserve
">o dalla troppa confidenza, che ſi ha negli arte-
<
lb
/>
fici: </
s
>
<
s
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="
echoid-s251
"
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="
preserve
">o dalla credenza, che hanno i Signori delle fabbriche d’ intenderſi del me-
<
lb
/>
ſtiero dell’ Architettura, e del fabbricare, confidati pur troppo in un proverbio
<
lb
/>
volgare male inteſo, che non vi ſia il migliore Architetto del Signor della Ca-
<
lb
/>
ſa: </
s
>
<
s
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="
echoid-s252
"
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="
preserve
">o dal non aver cognizione della mala pratica dei manipolatori; </
s
>
<
s
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echoid-s253
"
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="
preserve
">o dal non
<
lb
/>
aver provveduto di chi aſſiſta a tutte le operazioni, che ſi richiedono nelle fab-
<
lb
/>
briche: </
s
>
<
s
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="
echoid-s254
"
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="
preserve
">o dallo ſtabilire un tempo determinato, e breve, nel cui ſpazio quel-
<
lb
/>
li, che fanno fabbricare, vogliono che la fabbrica ſi finiſca: </
s
>
<
s
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="
echoid-s255
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="
preserve
">onde le muraglie
<
lb
/>
non avendo fatto ugualmente il ſuo poſamento, aggravate dal peſo, eſſendo la-
<
lb
/>
vorate di freſco, ſi aprono, e talvolta minacciano rovina: </
s
>
<
s
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="
echoid-s256
"
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="
preserve
">o finalmente dalla
<
lb
/>
mala ſcelta della ſtagione del fabbricare, e ſpecialmente nell’inverno. </
s
>
<
s
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="
echoid-s257
"
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="
preserve
">E per
<
lb
/>
queſte, e per altre cagioni ſuccedono diverſi e notabili errori intorno al fab-
<
lb
/>
bricare, dei quali ragioneremo a parte a parte nei ſeguenti capitoli.</
s
>
<
s
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="
echoid-s258
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echo
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