Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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Et fugit interea fugit irreparabile tempus.
c Ouidio nel 6. de’Faſti.
Tempora labuntur, tacitiſq; ſeneſcimus annis,
Et fugiunt fræno non remorante dies.
Queſto è il Serpe de gli Egittij, che il tutto cõ-
prende;
queſto è il Baſiliſco, che ſi rende fra
gli altri ſer penti così contumace al morire,
queſt’è la Falce di Saturno, ch’ogni coſa mie-
te, ogni coſa recide.
Vedẽdo adunque quan-
to egli foſſe pretioſo, ma dall’altro cãto quan-
to volubile, e fugace, e quanta poca parte ne
foſſe per toccar’à ciaſcun’huomo, s’ingegnor-
no i più ſottili di trouar modo più ſicuro, che
foſſe poſſibile di miſurare, come foſſe tant’oro,
vna coſa di sì alto pregio;
e vedẽdo, che il tẽpo
era vna ſcaturigine del moto, o per dir meglio
vna miſura di quello, poiche dice pur’Ariſt.
nel
4.
della Fiſica al Teſ. 101. Tẽpus eſt numerus mo-
tus ſecundum prius, &
poſterius, e perciò douerſi
quello ſcompartire, per hauerne il tempo, e
queſto potendo eſſere, e nelle coſe à noi vici-
ne, e nelle lontane:
Furono alcuni, che ſi pre-
ualſero del moto vicino, cioè del cõtinuo flaf-
ſo dell’acqua, o della poluere, o del girar delle
ruote per via de’cõtrapeſi, o di molle

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