Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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229
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LIBRO II.
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in niuna ſerie di piccolezze, quali che eſſe ſieno.
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preserve
">E ſe voleſſe pur la natura ridur la coſa al nien-
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te, biſognerebbe, che una volta la diſtruggeſſe
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tutta ad un tratto, abbandonando tutti gli ordini
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delle infinite piccolezze, e ſaltando, per così di-
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re, fuor della ſerie. </
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preserve
">Se quello è vero, che dite,
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et a me par che ſia, diſſe allora il Signor Mar-
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cheſe; </
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">com’ è dunque, che i matematici van pur
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tutto ’l dì nominando l’ ordinata zero, e fanno
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intorno ad eſſa le dimoſtrazioni? </
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echoid-s2925
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preserve
">Ciò fanno, diſ-
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/>
ſi, perchè quell’ ordinata, che eſſi chiamano ze-
<
lb
/>
ro, non è veramente nulla; </
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preserve
">ma per l’ infinita ſua
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piccolezza credono di poterla traſcurare nelle
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miſure comuni; </
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">e cosi traſcurandola la fanno di-
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ventar nulla nella lor mente. </
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preserve
">Che ſe foſſe vera-
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mente nulla in ſe ſteſſa, non potrebbono eſſi poi
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averla per una lineetta compoſta di infinite altre,
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come vedrete ch’ e’ fanno, maſſimamente nel cal-
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colo differenziale. </
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echoid-s2929
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preserve
">Voi dunque nella ſerie delle
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ordinate, che avete propoſta, ne troverete infini-
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/>
te, che ſaranno infinitamente piccole; </
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<
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echoid-s2930
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preserve
">non ne tro-
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/>
verete niuna, che ſia veramente nulla. </
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s
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echoid-s2931
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preserve
">E ſimil-
<
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/>
mente avverrà nella ſerie delle contuſioni, la quale,
<
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/>
come che proceda ad altre ed altre contuſioni ſem-
<
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/>
pre più piccole in inſinito, non però mai verrà ad
<
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/>
incontrarſi in una, che ſia perfettamente nulla,
<
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/>
come quella ſarebbe de corpi perfettamente du-
<
lb
/>
ri. </
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<
s
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echoid-s2932
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preserve
">Laonde quantunque la legge della continui-
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/>
tà richiedeſſe, che l’ azione della forza viva, per
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tener dietro alla ſerie delle contuſioni, ſi </
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