Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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0024
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24
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DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI
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pagnare il ſuo movimento, come ſuol fare la creta, onde ſi muovono i pilaſtri,
<
lb
/>
e le moli, o calando al baſſo, o traſcorrendo, ſi rompono gli archi, e tutta l’o-
<
lb
/>
pera va in rovina: </
s
>
<
s
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="
echoid-s314
"
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="
preserve
">o ſe non aveſſe i fianchi cominciati oltre alle ſponde del fiu-
<
lb
/>
me, o del torrente, e nel terreno più ſaldo, acciocchè, allargato l’alveo, anche
<
lb
/>
il ponte rimanga dentro terra, ſenza ſcalzamento alcuno: </
s
>
<
s
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="
echoid-s315
"
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="
preserve
">e finalmente nelle fab-
<
lb
/>
briche d’altri luoghi pubblici, come ſono di Tribunali, di Studj, o d’Accade-
<
lb
/>
mie, di Dogane, e d’altri, cioè quando non ſaranno molto capaci, mal compar-
<
lb
/>
titi, privi di molte comodità neceſſarie, e mal collocati: </
s
>
<
s
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="
echoid-s316
"
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="
preserve
">o nelle fabbriche delle
<
lb
/>
Chieſe, di Spedali, o di Monaſterj, come quando ſon collocati in luoghi lontani,
<
lb
/>
o fondati alle rive de’fiumi, e delle rupi, che del continuo ſgrottano, e rovina-
<
lb
/>
no, ed in terreno di non continua ſaldezza, o cavernoſo, ed a cui ſoggiaccia qual-
<
lb
/>
che altra ſpecie di terra, che non poſſa far reſiſtenza al peſo; </
s
>
<
s
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="
echoid-s317
"
xml:space
="
preserve
">o difficili ad an-
<
lb
/>
darvi, o troppo baſſi, o ſuperati da grotte, dalle quali ſi partecipi alcuna conti-
<
lb
/>
nua umidità, o qualche rovina: </
s
>
<
s
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="
echoid-s318
"
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="
preserve
">o troppo anguſti, ſicchè la fabbrica non poſſa
<
lb
/>
ricevere quella capacità, e quella forma, che ſe le richiede: </
s
>
<
s
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="
echoid-s319
"
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="
preserve
">o quando il luo-
<
lb
/>
go ſia vicino a paludi, a draghe, a fogne, a foſſe, a luoghi profondi, nei quali
<
lb
/>
concorrano tutte le immondezze, e tutte le acque della Città. </
s
>
<
s
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="
echoid-s320
"
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="
preserve
">O quando ſia
<
lb
/>
eſpoſto a venti Meridionali, nè poſſa godere il benefizio di Tramontana, o di Po-
<
lb
/>
nente: </
s
>
<
s
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="
echoid-s321
"
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="
preserve
">e quando non ha comodità di luoghi per giardini, o per paſſeggj ſotto
<
lb
/>
l’ombra in tempo d’eſtate, dagli Antichi detti Crittaportici, e diete; </
s
>
<
s
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="
echoid-s322
"
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="
preserve
">od al So-
<
lb
/>
le in tempo d’inverno: </
s
>
<
s
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="
echoid-s323
"
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="
preserve
">e quando non ha terreno da farvi ortaggj, e giardini,
<
lb
/>
nè ha copia d’acque vive. </
s
>
<
s
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="
echoid-s324
"
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="
preserve
">Nelle fontane, quando non ſi fanno in luogo, che ſia
<
lb
/>
comodo al concorſo della Città, e quando gli acquedotti, o ſotterranei, o ſopra
<
lb
/>
terra, non ſon fatti a perfezione, o di cattiva, e di non ſalutevole materia, co-
<
lb
/>
me di legno, di piombo, o di rame. </
s
>
<
s
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="
echoid-s325
"
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="
preserve
">Ma negli edificj, che ſolo riguardano la
<
lb
/>
comune utilità, ſi ſcorge talora qualche difetto, vale a dire, che alcunee volte
<
lb
/>
ſono incapaci, mal diſpoſti, e peſſimamente compartiti, ſenza le convenienti
<
lb
/>
utilità, e ſenza i debiti comodi, ſenza libertà di ſtanze, e di appartamenti,
<
lb
/>
di ſcale, di anditi, e di trapaſſi; </
s
>
<
s
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="
echoid-s326
"
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="
preserve
">ma obbligati a dannoſe ſervitù, e talvolta
<
lb
/>
ſon collocati troppo lontani dalle abitazioni. </
s
>
<
s
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="
echoid-s327
"
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="
preserve
">Quelli, che conſiſtono ſolamente
<
lb
/>
nell’ornamento, talora ſon difettoſi nella ſituazione, mentre non ſono in luogo
<
lb
/>
conveniente, e non rendono dicevole proſpetto; </
s
>
<
s
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="
echoid-s328
"
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="
preserve
">o ſon ſopraffatti, ed occupati
<
lb
/>
da altre fabbriche, da rupi, da ſaſſi, o da altra coſa eminente, o ſon piantati
<
lb
/>
in luogo troppo anguſto: </
s
>
<
s
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="
echoid-s329
"
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="
preserve
">o quando ſi preme più nell’ornamento, che nell’uti-
<
lb
/>
le: </
s
>
<
s
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="
echoid-s330
"
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="
preserve
">o quando gli ornamenti non corriſpondono all’ utile, ed al biſogno, ed han-
<
lb
/>
no del barbaro, e da lontano non ſon veduti: </
s
>
<
s
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echoid-s331
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="
preserve
">e finalmente in quelle fabbri-
<
lb
/>
che, le quali debbon eſſer comode, e ornate, ſi erra talvolta facendoſi ornamen-
<
lb
/>
ti, o ſuperflui, o non a propoſito, non procurandoſi, che l’utile accompagni l’
<
lb
/>
ornato, e che l’uno ſia corriſpondente all’altro. </
s
>
<
s
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echoid-s332
"
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="
preserve
">E tutti queſti poſſon eſſere gli
<
lb
/>
errori, che naſcono nella ſcelta dei Siti di qualſivoglia fabbrica, che nel vero
<
lb
/>
eſſendo i particolari inſiniti, e variabili, ancora molti più, e vie più diverſi
<
lb
/>
poſſono eſſere i diſetti, che ſon per accadere nella ſcelta del Sito di qualſivo-
<
lb
/>
glia edificio: </
s
>
<
s
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echoid-s333
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="
preserve
">e però, per non dilungarſi dalla brevità, ci contenteremo d’aver
<
lb
/>
moſtrato una parte, laſciando in arbitrio di qualunque ſtudioſo l’oſſervare tutti
<
lb
/>
gli altri.</
s
>
<
s
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19
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head
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echoid-head25
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="
preserve
">CAP. IV.
<
lb
/>
Degli errori, che accadono nella mala ſcelta delle materie.</
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>
<
p
>
<
s
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="
echoid-s335
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="
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">DOpo gli errori, che ſogliono avvenire circa la ſcelta dei Siti, i più im-
<
lb
/>
portanti ſon quelli, che per diverſe cagioni ſpeſſe volte ſuccedono nella
<
lb
/>
ſcelta delle materie. </
s
>
<
s
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echoid-s336
"
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="
preserve
">Imperciocchè, ſiccome dalle buone materie, che s’adopra-
<
lb
/>
no nella fabbrica, ſi produce la bontà, e la perpetuità delle muraglie; </
s
>
<
s
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="
echoid-s337
"
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="
preserve
">così per
<
lb
/>
lo contrario dalle cattive procede quaſi ogni loro mala condizione, e la breve
<
lb
/>
loro durata. </
s
>
<
s
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echoid-s338
"
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="
preserve
">Laonde uno dei principali avvertimenti degli Architetti, o di chi
<
lb
/>
aſſiſte alle fabbriche, o di chi fa murare, ſi è il porre grandiſſima </
s
>
</
p
>
</
div
>
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>
</
echo
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