Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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181 - 210
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OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
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preserve
">Diſcorſo ſopra l’abuſo delle colonne ſpirali.</
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p
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s
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echoid-s4300
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preserve
">Non ſarà nemmeno diſdicevole al noſtro aſſunto l’ aggiungere, per compimento dell’
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lb
/>
eſpoſto finora, anche l’ abuſo introdotto delle colonne ſpirali, tanto applaudite nella
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lb
/>
moderna Architettura, ma ſenza ſaper l’ eſſer loro, nè a che ſervir poſſano; </
s
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<
s
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echoid-s4301
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preserve
">e perciò
<
lb
/>
s’ adoprano ſenza il menomo fondamento, o ragione, quando non furono mai meſ-
<
lb
/>
ſe in uſo dalla ſolida e retta Antichità. </
s
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<
s
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echoid-s4302
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preserve
">Nè perchè lo ſpiritoſo Cavalier Bernino per
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lb
/>
ſegnalarſi ſopra gli altri penſaſſe a formarne quattro di maeſtoſa grandezza per ſo-
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lb
/>
ſtenere il baldacchino in San Pietro di Roma, valendoſi del metallo Corintio, che
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lb
/>
era nel portico del Pantheon per fonderle: </
s
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<
s
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echoid-s4303
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preserve
">nè perchè il gran R affaello d’Urbino, ed
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lb
/>
il famoſo Rubens Pittori di ſommo grido uſaſſero tal maniera di colonnati nei loro
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lb
/>
quadri, dobbiamo prenderne norma ſu tale autorità di valercene negli Altari, come
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lb
/>
ſe ne veggiono varj in Roma, ed anche in Venezia nella Chieſa de’ Geſuiti, ove
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lb
/>
ne ſono ben dieci nell’ Altar Maggiore, che ſoſtengono una peſante cupola: </
s
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<
s
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echoid-s4304
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preserve
">come
<
lb
/>
altresì nella Chieſa di San Marcelliano veggionſene in quattro Altari. </
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echoid-s4305
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preserve
">L’uſo di ſiffat-
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lb
/>
te colonne introdotte più per accidente, che per naturalezza, e buona ragione, non
<
lb
/>
ha in ſe nè ſolidità, nè forza di reale Architettura. </
s
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echoid-s4306
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preserve
">E di vero, ſe tali colonne ſpira-
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lb
/>
li ſon compoſte della ſteſſa altezza, che ſi dà alle ſchiette, e rette, certamente eſſen-
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lb
/>
do queſte attorcigliate, volendole eſtendere ſi prolungherebbero moltiſſimo, forman-
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lb
/>
do figura non più di colonna, ma di coſa eccedente d’ aſſai la ſua proporzione natu-
<
lb
/>
rale: </
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<
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echoid-s4307
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preserve
">quanto poi all’ uſo del ſoſtenere, è indubitato, che ha ſorza maggiore la colon-
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lb
/>
na dritta, che la torta, come ci detta la ſteſſa natura: </
s
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echoid-s4308
"
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preserve
">come allorchè s’abbia a ſoſte-
<
lb
/>
ner qualche peſo non ſi adoprano legni torti, o curvi, poichè non hanno la forza
<
lb
/>
dei piani, e dritti; </
s
>
<
s
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echoid-s4309
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="
preserve
">e la ſteſſa ragione ſi rileva nelle perſone date alla fatica, poichè
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lb
/>
ha ſempre più forza un uomo dritto e ben piantato, che un gobbo, o che abbia le
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lb
/>
gambe ſtorte: </
s
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<
s
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preserve
">tale è appunto anche l’ uſo delle colonne. </
s
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echoid-s4311
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preserve
">E per non laſciare alcuna co-
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lb
/>
ſa ſenza la ſua oſſervazione, mi giova l’ aggiungere anche l’ opera d’ Architettura, e
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lb
/>
di proſpettiva del P. </
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preserve
">Pozzi ſtampata in Roma l’anno 1700. </
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preserve
">nella cui ſeconda parte
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lb
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vi è poſto un Altare di capriccio con pilaſtri dritti al di dentro, e al di fuori altra
<
lb
/>
colonna ſedente, e queſta ſoſtenente la cornice nello ſteſſo livello de’ pilaſtri. </
s
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<
s
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echoid-s4314
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preserve
">La baſe
<
lb
/>
poi della detta colonna ſedente non piomba ſotto il ſuo capitello, ma ſi dilata quan-
<
lb
/>
to il ſedere la ſpinge in fuori, quantunque la medeſima ſia appoggiata al pilaſtro,
<
lb
/>
che la ſeconda. </
s
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<
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preserve
">Vero ſi è, che ſe queſta ſi drizzaſſe, ſorpaſlerebbe di molto i pilaſtri,
<
lb
/>
e porterebbe fuori la propria cornice, e la ſteſſa diverrebbe d’ eccedente miſura, e de-
<
lb
/>
formata, come le accennate di ſopra. </
s
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<
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preserve
">Nè attendere ſi dee in conto alcuno la ragio-
<
lb
/>
ne, che adduce queſto Padre per difendere il ſuo bizzarro penſare, dicendo, che gli
<
lb
/>
Antichi ſi valſero delle Cariatidi citate da Vitruvio, dimandando per qual neceſſità
<
lb
/>
debbano ſtare in piedi, e diritte, e perchè non poſſano anche fare ſedendo l’ ufizio
<
lb
/>
loro? </
s
>
<
s
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preserve
">Ma ſe queſta non è incoerenza, non ſarà nemmeno, dice egli, che ciò poſ-
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lb
/>
ſan fare anche le colonne ſedenti, che ſon figura di quelle. </
s
>
<
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preserve
">Ma non ſi è il buon
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/>
Padre avveduto dell’ inganno, e della differenza, che dee trovarſi fra l’uomo, e la
<
lb
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colonna. </
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preserve
">Vero è, che l’uomo talvolta ſi pone a ſedere; </
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preserve
">e ſe ſi vedeſſero due ſtan-
<
lb
/>
do in piedi d’ altezza uguale, e che poi uno ſi poneſſe a ſedere, certo il ſedente di-
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lb
/>
verrebbe di minore altezza, e di minor forza del compagno, e per poter eſſer a li-
<
lb
/>
vello colla teſta dell’altro, biſognerebbe, che ſi poneſſe a ſedere ſopra un piediſtal-
<
lb
/>
lo, che lo alzaſſe alla medeſima elevatezza, qualor doveſſe colla teſta di pari che il
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lb
/>
compagno ſoſtenere qualche filo, o dirittura. </
s
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<
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preserve
">Ma il P Pozzi francamente ſenza ve-
<
lb
/>
runa conſiderazione propone una ragione, che anzichè difenderlo, lo condanna;
<
lb
/>
</
s
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preserve
">mentre ſe l’ uomo ſi pone a ſedere, lo fa, perchè è ſtanco, lo che non può mai
<
lb
/>
accadere alla colonna, che non può mai ſtancarſi.</
s
>
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p
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preserve
">Laonde confermandomi nel mio parere dico, che le colonne ſpirali non ſervono
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lb
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ad altro uſo, che pel Teatro, poichè luoghi ſiffatti non ſono tenuti a dar ragione
<
lb
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delle loro apparenze, perchè ſono momentanee, e non durevoli: </
s
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echoid-s4325
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preserve
">e ſe la bizzarria
<
lb
/>
de’Pittori ſi è preſa alcuna libertà nei ſuoi quadri, ſubito ſi dice eſſer licenza pit-
<
lb
/>
toreſca, facendo eſſi Pittori tutto quello, che ſtimano che poſſa loro far gioco nell’
<
lb
/>
idea del loro quadro, e nulla più. </
s
>
<
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echoid-s4326
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preserve
">Ma per lo contrario l’ Architettura dee eſſer ma-
<
lb
/>
neggiata con buona, ſavia, e matura conſiderazione, nè ammetter dee licenze, e
<
lb
/>
ſcherzi irragionevoli, come ne è piena Roma; </
s
>
<
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echoid-s4327
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preserve
">ma ſeguire perpetuamente il ſuo ret-
<
lb
/>
to fine propoſto dalle ſue giuſte Leggi fiſſe mai ſempre, ed invariabili.</
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echoid-s4328
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