Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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[31.] Dimoſtratione.
[32.] Corollario.
[33.] Della quarta proprietà della Parabola. Cap. XII.
[34.] Dimostratìone.
[35.] Altra Dimoſtratione ſopra la decima Figura.
[36.] Quali, e quanti ſiano nell’Iperbola, Eliſſi, & Op-poste Settioni i punti, che ſi chiamano foshi di quelle. Cap. XiII.
[37.] Della prima proprietà dell’Iperbola. Cap. XIV.
[38.] Dimoſtratione ſopra la àuodecima figura.
[39.] Corollario.
[40.] Della ſeconda proprietà dell’Iperbola. Cap. X V.
[41.] Dimostratione.
[42.] Della terza propriet à dell’Iperbola. Cap. XVI.
[43.] Dimostratione.
[44.] Corollario.
[45.] Della quarta proprietà della Iperbola. Cap. XVI.
[46.] Della prima proprietà dell’Eliſſi. Cap. XVII.
[47.] Dimostratione.
[48.] Della ſeconda proprietà dell’Eliſſi. Cap. XVIII.
[49.] Della terza proprietà dell’Eliſsi. Cap. X. X.
[50.] Dimostrationt.
[51.] Della quarta proprietà dell’Eliſſi. Cap. XX.
[52.] Dimoſtratione.
[53.] Della proprietà, ancor lei belliſſima, della cir-conferenza dicircolo intorno alle inci-denti, er@fleſſe. Cap. XXI.
[54.] Eſſempio ſopra la 17. figura.
[55.] Delle Superficie, che ſi poſſone generare dalle Set-tioni Coniche, e come à quelle s’accomodino le già dimo strate loro proprietà, e de’lor nomi. Cap. XXII.
[56.] Epilogo delle ſudette proprietà delle Settioni Coniche, applicate alle da loro generate ſuperficie. Cap. XXIII.
[57.] Corollario.
[58.] TAVOLA SPECOLARIA. Potiamo per via della rifleſſione con la ſuperficie ſcritta nell’area di questa Tauola fare L E
[59.] Dell’vſo della precedente Tauola Specolaria. Cap. XXIV.
[60.] Digreſsione intor no le Refrattioni.
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255 do di diſſegnarli ne i piani, non ſolo orizonta-
li
, ma anco verticali, o inchinati in qualſiuo-
glia
maniera, più che nelle altre ſuperficie.
E perche nella diſſegnatione di queſti Horo-
logij
vid dero, che l’eſtremità delle linee hora-
rie
o foſſero dall’occaſo, o dall’orto del Sole,
o
dal mezo , o meza notte computate, anda-
uano
tutze à terminare in due linee curue, che
haueuano
le ſue conueſſità cõtrapoſte, riſpon-
denti
alli due Tropici in Cielo, che ſi mutaua-
no
ſecondo la varia ſituatione de’piani, ne’
quali
ſi deſcriueua l’Horologio, hebbero mo-
tiuo
, che queſte linee curue poteuano cadere
ſotto
regola, e che non naſceuano da altro,
che
dall’interſegatione del piano dell’Horolo-
gio
con le ſuperficie de’duoi Coni cõtrapoſti,
che
hanno per cima commune il centro del
mondo
, e per baſe i Tropici, cioè, che era-
no
altro, che Settioni del Cono, chiamate poi
Iperbole
contra poſte (quali ſaranno fra poco
dichiarate
che coſa ſiano) perciò queſta la
cauſa
primaria, e potiſſima, per la quale i Geo-
metri
ſi aſſottigliorno nel cõſiderare in quan-
ti
modi vn piano potea ſegare duoi Coni, oue-
ro
vn ſolo, ſi che le communi Settioni del

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