Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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253234LIBRO
Egli ſi legge, appreſſo Plinio, che Augusto all’ Obeliſco di campo Martio aggiunſe un’uſo mer auiglioſo, per pigliar l’ombre del
Sole, &
conoſcer le grandezze de i giorni, & delle notti, imperoche egli ui ſteſe da piedi uno lastricato di pietra longo alla
ragione de l’Obeliſco, conſider ando quanto poteua eſſer longa la ombra Meridiana nel uerno, &
ſopra il laſiricato a trauer-
ſo, egli fece ſtendere alcune linee di metallo, lequali mostrauano ogni dì la longhezza del giorno, &
quanto calaua, perche
quanto l’cmbra maridiana era minore dell’Obeliſco tanto piu il Sole ſi alzaua, &
conſeguentemente creſceuano i giorm, &
quanto era maggiore Pombra meridiana, tanto minor’era il giorno, pero egli ſegnaua appreſſo quelle lame di metallo i m me-
ri del creſcere, &
del calare de i giorni, ne era questo per Horologio, percioche ſe egli haueſſe uoluto ſegnar l’hore, ſarebbe
ſtato neceſſario laſtricare per molto ſpacio d’intorno, e ſtenderſi ancho piu aſſai, riſpetto alle longhezze delle ombre auanti,
&
dopo il mezzodì. Diceſi che Manlio aggiunſe alla ſommità dell’Obeliſco una palla d’oro dalla cui cima l’ombra in ſe ſteſſa
ſiraecoglieſſe, che diuerſi accreſcimenti mandaua dalla ſua estremità.
Dice ancho Plinio, che gia trent anni dal ſuo tempo la
1110 ragione dell’ ombre non conueniua, delche egli ne ua inueſtigando la ragione, &
qui ci ſono due coſe degne di auuertimento.
Prima come fuſſe la palla di Mãlio aggiunta, & che effetto faceſſe, dapoi perche cagione l’ombra non riſpondeſſe.
135[Figure 135]obelisco gio@ no notte 11 8 ♊ ♋ 14 9 ♉ ♌ 13 10 ♈ ♍ ♓ ♎ ♒ ♏ ♑ ♐ 8 15 2220
Era l’Obeliſco di 116 piedi, & ſe la palla era piu alta della Cima dell’Obeliſco non poteua restare la ragione dell’ ombra. Se inſerta nell’ Obeliſco
di modo, che ella non auanzaſſe l’Obeliſco, ſe egli haueua for ſe tanto leuato dell’ Obeliſco, quanto poteua eſſer la grandezza della palla egli
poteua hauer guaſto l’Obeliſco, &
faceua contra la religione, perche gli Obeliſchi erano ſacri, & inuiolabili, ma ſe Manlio hebbe tanta liber
tà, certo egli guaſto l’Obeliſco à modo ſuo, per ilche l’ombra poteua uariare.
Ma che merauiglia ſarebbe stata poi quella, degna di cognitio-
ne, &
d’un bel ingegno (come dice Plinio) certamente douemo conſiderare, & penetrare piu à dentro. Poniamo che Manlio habbia poſto la
palla ſopra l’Obeliſco, &
che in tanta grandezza le gentinon s’habbiano accorto della uarietà dell’ombra per poca coſa in uero può eſſer che
per li terremoti, et per le inõdationi quella gran mole dell’ Obeliſco ſia calata, tutto, che egli ſi dica, che ella haueſſe tanto di fondamento ſotto
3330 terra, quanto era alzata di ſopra, &
per lo calare le genti s’habbiano accorto dell’ errore fatto prima, ſtimo che uera non ſia quella ragione,
che dice il corſo del Sole eſſer mutato, ò che la terra ſia moſſa dal ſuo centro, in qualche modo, perche per ſimil cagione ſaria mutata la ragione
di tutti gli Horologi, che dalle ombre ſi pigliano.
Ma come quella palla raccoglieſſe l’ombre in ſe steſſa, et che dalla c@ma traheſſe altri, &
altri accreſcimenti, puo eſſer che Manilio poſtaui la palla haueſſe ſegnato ancho nel laſtricato altri accreſcimenti de igiorm, oltra quelli, che
ſi fanno di meſe in meſe, &
fuſſe uenuto di dieci in dieci, ò di cinque in cinque giorni, ò per minore ſpacio aggiugnendo à i ſegni d’ Auguſto.
ma chi eſponera quello che dice Plinio, che egli haueua inteſo laragione dal capo humano? & che la palla raccoglieua l’ombra in ſe ſteſſa?
Dapoi, che coſi haueremo deſeritto, & dichiarito lo Analemma, ò per le linee del Verno, ò per le linee della State, ò
per l’Equinottioli, ò per quelle, che uanno di meſe in meſe.
Allhora le ragione delle hore ſi deono diſſegnare da gli
Analemmi, &
in quel caſo ci faranno ſotto poſte molte uarietà, & maniere d’Horologi, & con tali artiſicioſe ragio-
ni ſeranno deſcritte.
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Non ſolamente da i raggi Equinottiali ſi puo cominciare à fare gli Analemmi, ma da qualunque altro raggio di ciaſcun ſegno; percioche, ſe egli
ſi piglia il raggio eſtiuo, ſi ſa che’lraggio equinottiale, è lõtano da quello gradi 23{2/1}, et dallo Equinottiale il raggio del Verno é ſimilmẽte lonta
no gradi 23 {2/1} pero ſapendo la declinatione di ogni ſegno, &
d’ogni parte di ſegno come dalla ſoprapoſta tauola ſi comprende, ſi può comin-
ciare doue ſi uuole, perche un raggio, che é conoſciuto nel Meridiano, ci da ad intendere ogni altro raggio, &
queſto è quello, che ha detto
Vitr fin hora.
Ma di tutte le figure, & deſcrittioni di tutte quelle uarietà, e un ſolo effetto, cioe che il giorno Equinottiale, il Bruma
le, &
il Soleſtitio ſia in dodoci parti eguali diuiſo.
Se il mezzo, che è l’Equinottiale, & gli eſtrimi ſeranno in dodici parti diuiſi, & da uno eſtremo all’altro, cioe da un tropico all’ altro ſeranno ti-
rate le linee, che pasſino per lo mezzo, cioe per lo Equinottiale tutti i giorni dell’anno ſeranno partiti in dodici hore, ò grandi, ò piccioli, che
ſiano, &
queſto effetto ſer à commune à tutte le ſorti de Horologi, & qui ſi uede, che gli antichi non uſauano altra ſorte di hore, che le ine-
5550 guali, ma noi ſiamo per dimoſtrare come queſto s’intenda.
Lequal coſe non impaurito dalla pigritia ho pretermeſſo, ma perche ſcriuendo molte coſe, io non offendeſſe. Ma ſolo
da chi molte ſorti di Horologi, &
molte deſcrittioni ſono ſtate ritrouate eſponero, ne hora io poſſo ritrouare altre
maniere da me, ne mi par, che io debbia uſurpare quelle de gli altri, &
attribuirlemi Et pero io diro queſte coſe, che
ci ſono ſtate date, &
da chi ſiano ſtate rittrouate.
Ecco la modeſtia grande di Vitr. ilquale, non come ſi uſa à i dì noſtri, ſi ueſte come Coruo delle piume de gli altri uccelli, ma modeſtamente rende
gratie, &
lode à gli inuentori delle coſe. Potemo uedere à di noſtri tanti Quadranti, tanti Bacculi, tante Anella, tanti Horologi, tanti Rag-
gi, è tanti Strumentì, che gia le centenaia d’anni ſono ſtati ritrouati, &
pure ci ſono di quelli, che con argomenti, in ſcrittiom, & titoli, s’attri-
buiſcono le inuentioni dì quelli, ò pare loro gran coſa hauergli lauorati all’ordination d’altri, ò hauergli aggiunto qualche minuta coſa, ò per-
che ſtiano meglio appeſi, ò piu dritti ne i Perni, ò piu eguali, che ſono tutte coſe di manouali, &
non di Architetti. Hora ancho io eſponero,
6660 quello che da gli altriho imparato.
Tutti gli Horologi da Sole, che ſi fanno deonſi pigliare da i loro Analemmi, cioe non prima ſi ſa un’Horologio, pur che non copia uno dall’ altro,
che nõ ſi conſideri la ragione del corſo del Sole, in tutto l’anno, &
la proportione de i Gnomoni, & delle ombre, che fa il Sole in quella regio-
ne, doue ſi ha fare l’Horologio.
De gli Horologi altri ſono fermi, ò ſi fermano quando ſi uogliono adoperare, e ſtanno ſempre in un ſito, altri
ſi mouono ſecondo il corſo del Sole, gli Anelli, i Quadranti, i Cilindri, le ritonde ſoperficie, &
quello che con la ïſteſſa ragione ė fatto, ſi mo
uono.
Mai Caui, i Conuesſi, i Dritti, i Piani, i Torqueti, i Tronchi diuerſi, neceſſario è che ſtiano in un certo, & determinato ſito, altri driz
zati al mezzo dì, altri ad altre parti.
Tutti quelli, che ſi girano ſi fanno con una ſola ragione preſa dall’ altezza del Sole quottidiana d’hora
in hora ſecondo le eleuationi del Polo, perche (come ho detto) il Sole ſi leua piu, e meno in una iſteſſa hora in diuerſi paeſi, doue ſono Ori-
zonti diuerſi.
Tutti gli Horologi, che stanno, ſi fanno con due ragioni l’una è preſa dall’ altezza del Sole d’hora in hora, come gli altri, l’al-
tra dal giro, &
da quegli archi, che fa il Sole d’hora in hora, imperoche non ſolo il Sole s’alza ſopra P Orizonte, ma alzandoſi ſi raggira, dal-
7770 lo alzar ſi uengono le longhezze delle ombre, &
dal girarſi uegono gli ſpatij, che ſono da un’hora all’ altra, di queſti giri ne i primi Horologi,
cioe ne i mobili non è neceſſario ſaper la ragione, percioche quelli ſtrumenti ſi girano col taglio loro, ò con lo ſtile, ò con le mire uerſo il Sole:
ma ne i ſermi biſogna auuertir à queſto grandemente. Tutti gli Horologi anchora conuengono in questo, che come ho detto le punte de gl@
stili s imaginano, che ſiano nel centro della terra, &
che gli ſtili ſiano drizzati ſopra un piano che non è P Orizonte. Conuengono ancho per
che tutti ſi tranno da i cerchi della Sphera, cioe dallo Equinottiale, da ì tropici, dal Meridiano, dall’ Orizonte, dal Zodiaco.
Quando adun-
que il Sole da nel centro, che è la punta dello stile, ò uer Gnomone manda i raggi ſuoi nella ſoperficie oppoſta della terra, ſe quella

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