Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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26XVIII me allo agire della natura, e ſecondo
le Leggi inviolabili della Fiſica.
Ciò determinato adunque ne viene per
conſeguenza, che perchè rompaſi la Ca-
raffa, egli è neceſſario che dal corpicci-
uolo il qual’ entro le cade, ſia in qual-
che modo sfregiata, e per così dire nel-
la ſua parte interna e più fragile inco-
minciata a rompere.
E ſiccome ogni cor-
po quando non aveſſe un grandiſſimo
momento, o a cagione della ſua gran-
dezza, o a cagione di una ſtraordinaria
velocità non è capace o valevole a sfre-
giare e rompere la ſuperficie dei vetri,
così ne ſegue che non a tutti è dato il
poter rompere le noſtre Caraffe, come
l’ eſperienza ci inſegna.
Le romperanno
adunque coſtantemente, benchè in pic-
coliſſima mole, que’ corpi che per ſe-
ſteſſi ſono atti a tagliare il vetro;
ed
eccole per qual cauſa nè i

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