Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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268244DELLA FORZA DE’ CORPI prima averne provato molti, il che fecero l’ un
dopo l’ altro più filoſofi in più ſecoli, Pittagora,
Ariſtotele, Tolomeo, Copernico, Ticone, Keple-
ro, Carteſio, ed’ altri aſſai, che precedettero il
grandiſſimo Neuton;
i quali ſe errarono, fecero
quegli errori, che avrebbe dovuto far l’ ultimo,
ſe non gli aveſſero fatti eſſi per lui.
Onde io dico,
che quel ſiſtema, a giudicarne rettamente, non
uno ſolo lo ritrovò, ma lo ritrovarono tutti in-
ſieme.
La qual coſa ſe il filoſofo intenderà be-
ne, avendo l’ animo applicato a ſcoprimenti
nuovi, vorrà metterſi in compagnia non ſolo
dei paſſati, ma ancor di quei, che verranno;
e
come cercherà di perfezionare le coſe, che gli an-
tichi ci laſciarono meno perfette, così vorrà la-
ſciarne alcune meno perfette, che dovranno poi
dai poſteri perfezionarſi;
ne avrà timore di perder
la lode del ritrovamento, che ſarà ridotto a per-
fezione da altri;
come ne anche avrà timore di pro-
por ſiſtemi non ancora abbaſtanza provati, e tra-
mandare ai ſecoli avvenire i ſuoi dubj, e le ſue
ragionevoli ſuſpizioni;
benchè in queſto corra pe-
ricolo, che ſieno una volta conoſciute falſe, e riget-
tate.
Ma egli non dovrà reſtarſi per ciò; anzi, ſpe-
rando bene, dovrà aver coraggio, e commetterſi
alla fortuna;
perchè io ſon d’ opinione, che niu-
no poſſa eſſere filoſofo perfettiſſimo, ſe non è an-
cora in qualche parte fortunato;
come i capitani
grandiſſimi, ne quali oltre la ſcienza et il valore
anche la fortuna richiedeſi;
e lo ſteſſo può dirſi

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