Alberti, Leon Battista, L' architettura

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273269LIBRO OTTAVO. quello che ſi dice de gli Sciti, che erano ſoliti per fare honore a morti di man-
giarſeli in compagnia delle altre loro viuande;
& altri nutrire cani, accio-
che morti poi fuſsino da eſsi denorati, ma ſia di ciò detto a baſtanza.
La
maggior'parte quaſi di coloro, che vollono, che la loro Republica ſuſse ordi-
115 nata di buone leggi, procurarono la prima coſa, che &
imortorij, & i ſepol-
chri non ſi faceſſero troppo ſuntuoſi.
Secondo la legge di Pittaco, ſopra il
Tumulo della Terra del morto, non era lecito porui coſa alcuna ſaluo che
tre colonnette, non piu alte che vn'cubito, ò che vna miſura, concioſia che e
penſauano, che e fuſſe coſa conueniente, che in quella coſa in laquale la natura
2210 di tutti era comune, non vi ſi haueſſe ad hauere differentia alcuna, ma che le co
ſe ſuſsino vgualmente comuni coſi alla Plebe, come a Ricchi, ſecondo il coſtu-
me antico, adunque ſi ricopriuano coſi, ſolamente di zolle, &
penſauano che
queſto ſteſſe molto bene, percioche eſſendo il corpo di Terra lo riponeuano
quaſi nel grembo della Madre.
Et ordinarono che neſſuno poteſſe fare ſepol-
cro lauorato di maniere, che ui andaſſe piu tempo che quello vi conſumaſſero
3315 dieci huomini in tre giornate.
Ma gli Egizij feciono piu che tutti gli altri ilor'
ſepolcri cõ curioſità grãdiſsima.
Concioſia che egli vſauano dire che gli huomi
ni faceuano errore a fabricarſi le caſe tanto dilicatamente, le quali haueuano
ad eſſere ſtanze per breuiſsimo tẽpo, &
a nõ tenere troppa cura de ſepolcri do
ue haueuano a ripoſarſi tãto lungamẽte.
Ma a me pare che queſto cõſuoni piu
4420 alla verità.
Le genti in quella prima loro antichità, ordinarono che in quel'luo
go doue e'ſotterauauo i corpi morti, ſi metteſſe per ſegno la prima coſa una
pietra o forſe (come diſſe Platone nelle ſue leggi) uno arbore, &
di poi comin
ciarono ad amaſſarui ſopra, &
allo intorno, alcune coſe accioche le beſtie con
lo ſcalzare o con lo ſmouere non ui ſaceſsino bruttura alcuna, &
ritornãdo poi
5525 quella medeſima ſtagione dell' anno, ritrouando quel campo, o fiorito, o
carico di ricolte, come era al'hora, che i loro moriuano, non era gran'fatto che
ſi deſtaſſe ne gli animi loro il deſiderio de loro cariſsimi morti;
& ch'egli an
daſſero inſieme al preſatto luogo raccontando, &
cantando i detti, & i fatti di
quelli, &
adornando con quelle coſe che e'poteuano la memoria del morto.
6630 Di qui forſe nacque che tutti gli altri, & i Greci maximo vſarono di adornare i
ſepolcri di coloro, &
di farli ſacrificij, a quali e'ſi trouaſſero grãdemente obliga
ti.
Ragunauanſi dice Tucidide in quel luogo con habiti appropriatia quello,
&
vi arrecauano le primizie de' loro frutti, la qual'coſa certo penſarono che ſuſ
ſe molto coſa pia &
relligioſiſsimail farla publicamente. Onde auiene che io vò
7735 conietturando che eglino poſono nõ ſolamẽte a loro ſepolcriterra amontata
ò colõnette per ricoprimẽto e per ſegno, ma vſarono di porui ancora alcuni Al
taretti, per hauerui luogo da poter celebrare tal ſacrificio honoratiſsimamen-
te.
Per la qual'cofa procurarono, che e'fuſsino conuenientſsimi, & ornatiſsi-
mi per ogni conto, mafurono varij iluoghi doue e'collocarono ſi fatti ſepol-
8840 cri ſecõdo la lege Põtiſicia nõ era lecito porrei ſepolcri in luoghi publici.
A Pla
tone parue che l'huomo douea eſſere tale, che nè viuo, nè morto haueſsi a eſſer
moleſto al cõſorzio de gli huomini, &
ꝑ queſto voleua ch'e'ſi ſotterraſsino fuo
ri della città &
in terreno ſterile. Queſto andarono imitãdo coloro

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