Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

Table of figures

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[21] Colonna con cornice fuor di proporzione
[22] Colonna tozza con bassa, e capitelo grande
[23] Figura tozza e non conveni-ente nelle sue parti.
[24] Cornice con fregio gran-de, gocciolatojo, e gola piciola che leva la proporzion alla medesima
[Figure 25]
[26] csempio di poner li telari a regger tutto il peso della cornice, e del frontis-pizio, con colonne alle parte delle gionte.csempio di far risaltar sopra le colonne ò pilastri, l'architrave, il freggio, è la cornice, e la parte che segue più in dentro mostra eser in aria.
[27] csempio di collocar sopra il vano d'una porta ò finestra tutto il peso del architrave freggio, e cornice, con il frontispizio.
[28] csempio di colonne iñutili collocate nelle parti laterali.
[Figure 29]
[Figure 30]
[Figure 31]
[32] Questa maniera di frontespitij cosi difettuosi come si è dimostrato, non fù mai usata dagli Antichi, che non se ne trova esempio alcuno.
[33] Questa forma di frontispizio piegato fù inventata da Bartolommeo Neron detto il Piceio Sanese pittore eccellentissimo, e si vede posto sopra nel coro della Cattedrale di Siena.
[34] Questa maniera di frontespizij doppi viene condannata di superfluità co-me si tratta in avanti della Porta pia.Forma de frontespizij degli Antichi, la quale non si trova già mai variata altramente.
[Figure 35]
[36] Queste due forme de'frontespizij si vedono in Roma ne bagni di Paulo cmilio, ora detti Magnanapoli, e se ne vede il disegno appresso il Sorch.
[37] Pianta che dà à divedere il falso per le colonne fuor della drita linea delle con tra colonne ò pilastri, comesi è detto a C.Alzato della pianta in maestà, e mostra la cornice tagliata in Zanca, e serve per telaro alla pala, tall Zanche non si devono usare eſsendo false, in aria, e sgarbate
[38] Con le presenti figure si fà conoscere il sgarbato modo di poner li Jermini, e Pilastrate ad uso di Jermini, li quali levano la sodezza è maestà, alle fabriche.
[Figure 39]
[40] Pilastri ornali con Mensole, Cartelle, Festoni, e Membri riportati cose tutte che danno nel trito, e devano la magnificenza dell’Architettura.
[41] Figura che dà a divedere il falso della cornice, che sorpassa la collonna, e rimane in aria.Figura la quale fa conoscere l’errore di romper l’Architrave e il Freggio alle cornici per accrescer il vano.
[42] L’esempio presente fà vedere quanto scong il tagliar le Cornici, e Freggio per poner sopra l’Architrave alcu-na cosa, sia Cartelle, Scudi, Vasi ò altro, secondo il bizaro capricio di chi inventa tali cose.
[43] La forma del intiero sesto per formar la volta piana, secondo il costume degli antichi
[44] Figura della Cella Soliare
[Figure 45]
[46] Csempio di Altare ò finestra, con frontispizio posto sopra Mensole, e collonna con piedestallo, e cornice che non regge alcuna cosa.Spaccato della sudetta figura
[Figure 47]
[Figure 48]
[49] Csempio delle pietre vive ò lastre grandi congiunte insieme da intacature à squadra e à coda di rondina.
[50] A, Dimostrano la Muraglia vecchia.B, Dimostrano la Muraglia nuova fata a modo di pilastriC, Gli Archi scoperti.D, Gli Archi coperti.E, Jutto l’alzato della Muraglia nuova.
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2812DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI per i muramenti loro, avevano ordinato, che ogni fornace ſegnaſſe i ſuoi mat-
toni col ſuo impronto, acciocchè ſi ſapeſſe chi faceſſe buono, e chi cattivo la-
voro, e chi migliore, onde alcuno non rimaneſſe ingannato, potendo fare ſcelta
ſempre del migliore.
Ordine veramente di molta importanza, che dovrebbe imi-
tarſi dai moderni, e maſſime in Roma, ove ſi lavorano i mattoni di peſſima
condizione;
talchè mi pare una mancanza troppo grande il veder negli avanzi
delle fabbriche antiche i mattoni eſſerſi mantenuti tante migliaja d’anni, e dura-
re tuttora (onde Plinio nel Cap.
13. del Lib. 35. chiama le muraglie de’mat-
toni eterne, dicendo=
Grœci, prœterquam ubi e ſilice fieri poterat ſtructura, parietes lateritios prœ-
tulere.
Sunt enim œterni, ſi ad pendiculum fiant). E non eſſerſi trovata giam-
mai perſona di tanto ingegno, che abbia ſaputo rinvenire, onde ſi cavaſſe la
creta, della quale ſi formavano tali mattoni, e dove foſſero già le fornaci.
Imper-
ciocchè, quando queſti luoghi ſi trovaſſero, Roma non avrebbe biſogno di pez-
zami di tufo tenero, e di ſaſſi nel fabbricare per la mancanza di mattoni, e le
muraglie ſue ſarebbero più durevoli.
E perchè non paja, che ciò io aſſeriſca
di propria immaginazione, e per congettura, vi moſtrerò quì appreſſo gli eſem-
Pj d’alcuni ſegni di mattoni antichi ritratti dalle Note delle Antichità di Ro-
ma di Celſo Cittadini, uomo intendentiſſimo delle Antichità, maſſimamente di
Roma, e che è ſtato il primo a oſſervare, e a pubblicare ſcritti di tali mate-
rie;
da’quali ſegni ſi comprendeva, di qual cava, e di qual fornace fuſſero.
5[Figure 5]Jl Pentadrro
Trovato ſrà la Trinità de Monti
al palazzo del Gran Duca

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