Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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29XXI farle al fondo acciocchè fi rompa, ſta-
rà nella inverſa della loro differente na-
turale durezza.
Da queſto adunque ne
viene, che l’ atto della caduta ſopra
del quale hanno fatto tante diligenze e
meditazioni tutti quelli che finora hanno
parlato di queſto fenomeno, può dirſi
che ſia inutile e che non influiſca nella
rottura del vetro, ſe non per quel pic-
coliſſimo momento che comunica al cor-
picciuolo, per cagione dell’ affrettarſi che
fanno i gravi nel cadere.
Io credo d’ aver già ſvelato tutto l’
arcano e di avere in mano il filo di Ari-
anna che ſicuramente diſtinguerà le fal-
ſe dalle vere ſtrade, onde poterſi inter-
nare in queſto fiſico laberinto;
e ſe lo-
devole è ſempre la verità, io potrò di-
re che fui uno dei primi, il quale pen-
ſando a queſto intrigatiſſimo eſperimen-
to, ſoſpettai eſſerci neceſſario lo

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