Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

Table of contents

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[11.] INTRODVTTIONE Alla materia da trattarſi, Nella quale ſi diſcorre d’onde habbi hauuto origine la dottrina delle Settioni Coniche.
[12.] Che coſa ſia Cono, e come ſi generi. Cap. I.
[13.] Eſſempio ſopra la prima Figura.
[14.] Corollario.
[15.] Che coſa ſi ano Settioni Coniche, e come nel Cono ſi produchino. Cap. II.
[16.] Di quante ſorti di Settioni Coniche per il ſudetto ſegamenio ſi poſſono nel Cono generare. Cap. III.
[17.] Che coſa ſiano le Settioni Opposte, e come ſi generino. Cap. IV.
[18.] Come dalle coſe dette ne ſudetto Capitolo potiamo con ageuolezza comprendere i fondamenti de gli Horologij Solari, Cap. V.
[19.] D’alcunitermini, che ſi adoprano intorno alle Settions Coniche. Cap. VI.
[20.] Eſſempio ſopra la quarta Figura.
[21.] D’vn principio cauato dalla Proſpettiua per le coſe ſuſſeguenti. Cap. VII.
[22.] Come ſi adatti questo principio anco alli Specchi, che non ſono piani. Cap. VIII.
[23.] Corollario.
[24.] Delle ammirabili proprietà delle Settioni Coniche, incomincian doſi dalla prima Parabola. Cap. IX.
[25.] Dimoſtratione.
[26.] Corollario.
[27.] Della ſeconda proprietà dalla Parabola. Cap. X.
[28.] Eſſempio.
[29.] Dimostratione.
[30.] Della terza proprietà della Parabola. Cap. XI.
[31.] Dimoſtratione.
[32.] Corollario.
[33.] Della quarta proprietà della Parabola. Cap. XII.
[34.] Dimostratìone.
[35.] Altra Dimoſtratione ſopra la decima Figura.
[36.] Quali, e quanti ſiano nell’Iperbola, Eliſſi, & Op-poste Settioni i punti, che ſi chiamano foshi di quelle. Cap. XiII.
[37.] Della prima proprietà dell’Iperbola. Cap. XIV.
[38.] Dimoſtratione ſopra la àuodecima figura.
[39.] Corollario.
[40.] Della ſeconda proprietà dell’Iperbola. Cap. X V.
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3010Delle Settioni perficie deſcritta dalla detta linea, ſi chiame-
rà ſuperficie conica, e Cono ſi dirà il ſolido
rinchiuſo dalla detta ſuperficie, e dal circolo
propoſto, qual vien chiamato baſe del Cono,
e cima il ponto ſoprapreſo;
aſſe poi vien det-
ta la retta linea, che congiunge eſſa cima con
il centro del circolo, che è di lui baſe, quale,
quando ſtà perpendicolarmente ſopra la baſe,
fà, che il Cono ſi chiami equicrure, e quando
ſia inchinato ſopra di quella, fà, che ſi dica Co-
no ſcaleno;
di quelli s’intende la definitione
d’Euclide, e di queſti quella d’Apollonio, dẽ-
tro la quale vengono parimẽte rinchiuſi i Co-
ni d’Euclide, per eſſer queſta più vniuerſale,
e però baſterà, che noi ci appigliamo à que-
ſta, per farci capaci d’ambedue le ſorti de’Co-
ni in vn ſol colpo, il che più chiaramente s’in-
tenderà dalle quì poſte figure.
Eſſempio ſopra la prima Figura.
S Ia il triangolo, A B E, che hà l’angolo, A E B,
retto, e riuolgaſi eſſo triangolo, A B E, intor-
no all’, A E, fiſſa, ſin che ritorni di onde ſi par-
tì;
la, B E, adunque deſcriuerà il circolo, B G,

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